ARDEA. FDI “120 MILA EURO PER UN CONSORZIO SOCIALE A SCATOLA CHIUSA. ARDEA DI NUOVO ANNESSA A POMEZIA.SIAMO TOTALMENTE CONTRARI AL METODO UTILIZZATO DALLA GIUNTA

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Raffaella Neocliti

DECISIONE CALATA DALL’ALTO SENZA POTER CHIEDERE STUDIO DI FATTIBILITÀ E PRESENTARE NOSTRE PROPOSTE”

Raffaella Neocliti

“Nei giorni scorsi in Aula si è discusso della volontà da parte della giunta comunale di costituire un consorzio sociale, tra Ardea e Pomezia. Ad oggi, la gestione dei servizi sociali viene effettuata dal Comune, dove si lavora in sinergia con la Asl competente e i piani di zona. Ora, però, la regione indica i consorzi sociali come strumento ottimale. Bisogna precisare che quello della regione non è un obbligo, non siamo vincolati a dar vita ad un consorzio. Però, è necessario fare alcune precisazioni sull’argomento. I servizi sociali rappresentano un settore molto delicato, per un comune come il nostro di circa 50mila abitanti. Siamo consapevoli che è fondamentale migliorare il servizio, soprattutto in termini di personale, che è molto carente, tant’è che nel nostro comune ci sono solo due assistenti sociali. Allo stesso tempo, siamo totalmente in disaccordo sul metodo utilizzato dalla giunta Savarese. Non siamo contrari all’idea del consorzio sociale, ma non condividiamo le modalità utilizzate dal comune. Innanzitutto perché, come opposizione, abbiamo avuto pochissime possibilità di presentare le nostre proposte. Infatti, il provvedimento, prima di essere portato in consiglio comunale, è stato discusso nella commissione comunale competente, in un’unica seduta. In commissione, ci siamo trovati di fronti ad un pacchetto già confezionato, limitando il nostro ruolo ad una sorta di presa d’atto di una decisione, della quale avremmo invece voluto discutere in modo più concreto fin dalla nascita della proposta. Infatti, avremmo voluto chiedere la possibilità di svolgere uno studio di fattibilità, per verificare i risultati che questi consorzi hanno prodotto negli altri comuni, dove già esistono. Onestamente, siamo contrari a dover approvare una scelta al buio. Anche perché, per partire con la struttura del consorzio, i costi iniziali sono di 120 mila euro, ripartiti a metà tra il comune di Pomezia e Ardea. Inoltre, questo consorzio ci impegna fino al 2040. Quindi, per quasi venti anni. Inoltre, in questa nuova struttura, per il comune di Ardea siederà soltanto il sindaco. E viene escluso il ruolo del consiglio comunale. Perciò, il sindaco porterà in quella sede le sue proposte, senza un minimo contraddittorio con i consiglieri, soprattutto con le forze di opposizione. Inoltre, nel consorzio ogni sindaco avrà un proprio peso specifico sulla base degli abitanti del proprio comune, ed essendo Ardea inferiore in termini di popolazione rispetto a Pomezia, il rischio è che il nostro comune possa avere un ruolo meno determinante, con un peso minore. Perciò, ribadiamo che non siamo contrari a prescindere all’istituzione del consorzio, ma siamo totalmente in disaccordo sul metodo utilizzato. E onestamente, visto che si parla anche di risorse pubbliche, dunque dei cittadini, avremmo voluto quantomeno esprimere le nostre idee. Per esempio, avremmo anche voluto valutare l’ipotesi di poter destinare alcune risorse per assumere nuovo personale, nell’ambito dei servizi sociali.  Invece, ci siamo dovuti limitare ad una presa d’atto, su una decisione calata dall’alto. Tra l’altro, anche in consiglio la discussione è stata alquanto singolare, visto che mancava l’assessore ai servizi sociali. Un paradosso: è come se durante la discussione sul bilancio, non fosse presente l’assessore competente. Un’assenza, quella del responsabile ai servizi sociali, molto pesante, poiché quella sarebbe stata l’occasione per spiegare in maniera dettagliata un provvedimento, che per certi versi riforma il settore dei servizi sociali. E in quella sede avrebbe potuto dissipare ogni dubbio e fare chiarezza, visto che, a quanto sembra, proprio l’assessore avrebbe avuto dei dubbi sull’istituzione del consorzio sociale. Perciò, in consiglio si sarebbe potuto discutere con trasparenza e in tutta onestà sull’argomento, affrontando le problematiche e rispondendo a tutte le domande e ai quesiti che tutti noi abbiamo su tale delicata tematica. Noi lo ripetiamo: sia in commissione che in consiglio è stata persa una importante occasione, dove potersi confrontare in modo costruttivo e propositivo su un atto così importante, in una materia molto complessa. E per noi, sarebbe stato necessario – ribadiamo –  effettuare uno studio di fattibilità, prima della costituzione del consorzio. Il nostro obiettivo resta sempre quello di migliorare i servizi. Invece, a quanto pare, il sindaco ha preferito agire diversamente. E noi non condividiamo questo atteggiamento: i consiglieri non possono limitarsi ad una presa d’atto di scelte calate dall’alto, che riguardano i nostri cittadini.

Gruppo consiliare Fratelli d’Italia