MEDITATE GENTE, MEDITATE… A QUALSIASI ETA’

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              tre milioni di italiani praticano yoga. Nei prossimi anni il numero potrebbe raddoppiare. Una passione che ha un mito da sfatare: questa disciplina, scoperta quasi sempre in età matura, fa benissimo anche ai bambini e agli adolescenti. Migliora la concentrazione, la circolazione cardiovascolare, l’elasticità e l’equilibrio. Limita l’ansia, lo stress e l’aggressività, dando calma, serenità e una maggiore consapevolezza di sé

In Italia circa 3 milioni di persone, prevalentemente donne, praticano yoga.

Quasi tutti scelgono questa disciplina per superare problemi fisici dovuti all’invecchiamento fisico. Eppure, quasi nessuno sa che è adattissima anche per i bambini e gli adolescenti.

“Lo yoga indicato solamente per gli adulti è un mito da sfatare e si è sempre fatta, su questa disciplina, un’errata comunicazione. Nel nostro Paese, infatti, si scopre lo yoga in età adulta, quando le persone iniziano ad avere dei problemi fisici, come mal di schiena e la sciatica”, spiega Adriana Calò, insegnante certificata di IYENGARâ Yoga. “Ci si affida a questo tipo di disciplina, intesa anche come supporto a una terapia. L’età media è 40 anni. Eppure, quasi nessuno sa che dà moltissimi benefici anche agli adolescenti e ai bambini. Lo yoga è come un grande buffet – prosegue l’insegnante. C’è chi si serve dello yoga perché gli ha fatto passare un problema muscolare, c’è chi lo considera uno stile di vita, un momento di unione corpo mente. Ma c’è di tutto. Le pietanze di cui nutrirsi sono infinite e variegate. Personalmente sono tanti anni che mi batto per modificare questa errata mentalità e sconfiggere un luogo comune che limita le potenzialità dello yoga. Con grande impegno, determinazione e superando molti ostacoli, in alcune scuole sono riuscita a portare ‘Yogalander’, un progetto con il quale ho dato anche agli insegnanti della scuola primaria la possibilità di applicare quello che ho imparato con i più piccoli. Perché se è vero che la scuola è magistra vitae, è altrettanto vero che tutto quello che impariamo fra i banchi, oltre alla didattica, ci servirà per affrontare le difficoltà della vita”.

Lo yoga per bambini, però, questo va detto, non deve essere strutturato e insegnato come quello per gli adulti. I ragazzi necessitano di maggiori stimoli e hanno un minore grado di concentrazione.

“In un momento storico come questo, dove tutto si consuma velocemente e l’attenzione dei ragazzi, bombardati da una infinità di stimoli, si è ridotta a circa 60 secondi, insegnare loro l’ascolto di sé e del proprio respiro, amplifica la capacità di concentrazione. Insegna a restare ‘centrati’ anche quando tutto intorno a loro si muove, muta o crolla. Ma non solo. Conoscere il proprio corpo, i propri pensieri, le proprie emozioni dà loro maggiore identità, consapevolezza ed equilibrio. Un aspetto determinante soprattutto in età adolescenziale quando ancora si è confusi e disorientati, non avendo una completa percezione di sé stessi”.

Per quanto riguarda gli stimoli, lo yoga per i bambini deve essere insegnato come se fosse un gioco, inserendo una maggiore dinamicità negli esercizi, aumentando la loro partecipazione.
“Un altro mito da sfatare – chiarisce Adriana Calò – è proprio quello di considerare questa disciplina come qualcosa di noioso. Si può integrare con della musica, filastrocche e altro ancora. Vi assicuro che se ben stimolati, anche i più piccoli rispondono con grande entusiasmo”.

Risulta quindi evidente che si debba modificare l’idea che, fino ad ora, abbiamo avuto dello yoga. Va fatta, insomma, una piccola ma significativa rivoluzione culturale. I benefici, così come per gli adulti, saranno molteplici, ottenendo miglioramenti nello sviluppo fisico e mentale.

“Migliora la circolazione cardiovascolare, aumenta l’elasticità, l’equilibrio psicomotorio e mentale, donando una maggiore calma e serenità. Limita quindi l’ansia, lo stress e l’aggressività. Stimola anche l’apprendimento. Infine, imparando a percepirsi con maggiore consapevolezza e interezza, psicologicamente sono meno fragili e più soddisfatti”.

Aspetti postivi che, però, necessitano di maggiori precauzioni. E’ importante affidare i nostri figli a degli insegnanti qualificati. Sono troppi gli improvvisati che potrebbero far del male, invece che apportare miglioramenti.

“Mi fa piacere riscontrare un crescente interesse verso lo yoga ma, proprio questa crescente attenzione, sta impoverendo il livello di preparazione degli insegnanti. Leggo di corsi di formazione che durano qualche weekend. Vedo dare attestati anche solamente dopo sei mesi o un anno di corso. Questo non va assolutamente bene. Certi risultati si possono raggiungere soltanto dopo moltissimi anni di studio e in virtù di aggiornamenti continui. Quando ci prendiamo la responsabilità di lavorare con il corpo e la mente delle persone, ancor di più se si tratta di bambini, dobbiamo essere molto cauti. Lo yoga fa bene a tutti ma solo se insegnato da chi ha una riconosciuta serietà professionale”.