Non ho mai chiesto nulla dalla politica. Neanche ho cercato di diventare sindaco” –l’intervista all’uomo che ha determinato le scelte politiche dell’ultimo decennio
Dal Psi alle civiche: “Mai in questi anni ho avuto la tentazione di tornare nei partiti”
Riccardo Toffoli
“In questi undici anni di governo della città non ho mai avuto la tentazione di tornare tra i partiti. I partiti non sono più per qualità e livello di direttivo e segreteria, il discorso si estende anche al provinciale e regionale, quelli della Prima Repubblica. Non è più il Psi in cui militavo da giovane. La verità è che non mi ci vedo in nessun partito di oggi”. Antonio Terra chiude due mandati netti da sindaco di Aprilia, più uno da facente funzione a causa della prematura scomparsa del sindaco Domenico D’Alessio. Anche in queste ore frenetiche in cui i politici si sono divisi tra un “suo” ex vicesindaco e il suo attuale assessore ai lavori pubblici, Terra ha superato tutte le prove, reggendo il pericolo di non chiudere il suo secondo mandato. Sono 11 anni di amministrazione consecutiva, di un uomo che ormai conosce ogni cassetto delle scrivanie del Comune di Aprilia e che, anche se la legge gli impedisce di candidarsi per il terzo mandato, sarà molto influente sulle dinamiche politiche della prossima amministrazione. Chiunque vinca. Oggi ha intrapreso la sua nuova avventura con una nuova lista civica, Aprilia Città Civica, dopo aver fondato il suo terzo amore la “Lista Forum” e dopo che il “suo” secondo amore, il Psi, è naufragato a seguito della mareggiata di tangentopoli. Il suo primo amore rimane Ani, sua moglie, ed è forse l’unico “amore” che gli è rimasto sempre al suo fianco in questi anni. Una donna forte, determinata, bellissima sicuramente, di gran stile. Nelle dinamiche familiari, Antonio diventa Tonino che si adagia sul divano con le pantofole dopo una lunga giornata di lavoro. È stata lei a sobbarcarsi il peso maggiore della casa, del futuro di Cristian oggi laureato e deciso a conseguire i suoi sogni nel mondo del cinema. E sempre Ani lo ha supportato in questi anni come sindaco, in una prima fase seguendolo a distanza, prelevandolo alle 13 in punto dall’ufficio di piazza Roma ogni giorno per il pranzo e negli ultimi tempi standogli più presente anche nei momenti ufficiali. Lei stessa si è vista di più, con un impegno maggiore nel sociale. L’abbiamo vista vestire i meravigliosi abiti dello Scrigno e sfilare in costume nelle più belle manifestazioni apriliane. Insieme ad Ani e Tonino, in questi cinque anni di secondo mandato, c’è stata anche Nora, un bellissimo Shiba, simile ai leoncini. Se la sono portata ovunque, mai sentita abbaiare. E Nora è il “quarto” amore di Terra. Lo è, forse, più per lui che per Ani. Ci gioca, la riempie di attenzioni. È lui a portarla al parco. In 11 anni di governo, Terra lascia anche un po’ del suo vissuto, dei suoi modi di vivere, alla città. E possiamo dire, senza smentite, che dopo 11 anni di amministrazione Terra, si chiude un’epoca per Aprilia, non solo per la politica.
IL PRIMATO – Dall’inizio dell’era repubblicana, Antonio Terra è l’unico Sindaco apriliano che ha governato consecutivamente per un così lungo periodo. Ad Aprilia bisogna tornare al 1999 per una riconferma da parte dell’elettorato di un sindaco uscente. All’epoca era Gianni Cosmi. E ancora molto più indietro, agli anni ’60 per trovare un sindaco che ha completato due mandati consecutivi: il sindaco Antonio Rossetti che governò la città dal 1956 al 1964. 11 anni al timone non se l’è fatti quindi proprio nessuno ad Aprilia. Capacità? Fortuna? Forse entrambe. Di certo non si governa per 11 anni solo con un quadrifoglio in mano, ma sappiamo che non basta la capacità a fare altrettanto. Terra ha avuto la fortuna di ritrovarsi “sindaco” dopo le esperienze fruttuose, ma anche molto faticose, di Luigi Meddi e Domenico D’Alessio e ha avuto la grande capacità di mantenere viva la coalizione civica, rinnovandola, intessendo costantemente relazioni e contatti positivi con tutti. Ha spesso usato il vecchio ma sempre valido adagio “divide et impera” ma in questi anni ha smussato molto il suo carattere e, almeno su questo, ha superato di gran lunga i suoi maestri. Che fossero determinati e a volte scontrosi, non lo ha mai negato nessuno. Luigi Meddi aveva un carattere molto forte e D’Alessio aveva appreso la lezione. A quest’ultimo gli si addebitava in più l’indole abruzzese. La stessa che, nel tempo, Terra ha imparato ad arrotondare nelle relazioni quotidiane. Ha saputo conquistarsi la stima della città e dei politici che di volta in volta, delusi dal trattamento riservato dai partiti nazionali, vi hanno trovato un caldo rifugio accogliente.
UNA VITA IN POLITICA – Antonio Terra è nato ad Aprilia il 18 febbraio 1963. Anche lui, come il suo predecessore Domenico D’Alessio, è di origine abruzzese tanto che se D’Alessio amava definirsi “montanaro”, lui preferisce l’appellativo di “lupo marsicano”. Infatti la famiglia Terra è originaria di Lecce nei Marsi. Il nonno di Antonio Terra comprò nel 1947 uno scorporo di terreno dell’Onc. Il padre era vigile urbano per poi diventare responsabile dell’ufficio tributi. Anche il padre era socialista. Si candidò una sola volta, negli anni ’70, nella roccaforte democristiana di Casalazzara. Prese 107 preferenze. Molte per l’epoca. Antonio Terra è geometra, ha lavorato presso Edilizia ’90 salvo poi vendere le quote nel 2015 dopo che è diventato sindaco. La sua carriera politica inizia all’età di 23 anni. Viene candidato nel Psi, è vicesegretario di Modestino De Marinis sotto la giunta Meddi. Entra in Consiglio comunale a seguito delle dimissioni di Meddi da consigliere. Era il 1998. Viene eletto per la prima volta nel 1999, giunta Cosmi. Poi si candida nella lista Meddi e quando costui diventa il primo cittadino di Aprilia, diviene assessore all’urbanistica. Correva l’anno 2002. E’ rimasto assessore all’urbanistica fino alla primavera del 2005 quando si è candidato con la lista Forum nella coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Calogero Santangelo. In quell’occasione, i suoi voti furono determinanti per far vincere le elezioni. Nonostante questo però, l’idillio con Saltangelo entrò presto in crisi. Terra si colloca subito all’opposizione insieme a D’Alessio, Di Marcantonio e Berna. Prosegue il suo percorso politico con Domenico D’Alessio, fondando insieme a lui una coalizione civica che nel 2009 si contrappone alle corazzate del centrodestra e del centrosinistra. D’Alessio vince le elezioni, fu un risultato storico e di rilevanza nazionale. Terra è nominato assessore all’urbanistica e vicesindaco. Nel 2012 a causa della prematura scomparsa di D’Alessio, assume il ruolo di sindaco facente funzioni traghettando Aprilia alle elezioni amministrative del 2013 dove con il 55,35% dei consensi viene eletto sindaco al primo turno sbaragliando centrodestra e centrosinistra e gli altri sei candidati sindaco. Si riconferma nel 2018 alla guida della città di Aprilia al ballottaggio con uno scarto di voti molto ravvicinato rispetto allo sfidante di centrodestra Domenico Vulcano. Non gli riesce lo “scatto”, ma non lo ha volutamente cercato. Anche nelle recenti elezioni regionali di febbraio ha avuto la possibilità di candidarsi come consigliere. Ha avuto porte aperte in tutti i partiti, sia di centrodestra sia di centrosinistra, ma ha preferito non lasciare la guida della città ad un commissario. Ora si candida consigliere nella lista civica che lui stesso ha fondato nel 2018, la lista “Terra”, che ha ribattezzato Aprilia Città Civica a sostegno di Luana Caporaso sindaco. In tantissimi anni, Terra non si è mai commosso pubblicamente. Ha sempre mantenuto la barra dritta, come si dice in gergo, anche nelle situazioni più difficili e delicate e nonostante periodi molto avversi. Lo ricordiamo in pandemia e nei mesi del lockdown sfogarsi: “è stato il periodo più brutto, ho toccato con mano situazioni che non si possono neppure raccontare”. Eppure in questa intervista, la voce si rompe quando parla dei suoi concittadini, la maschera bene, ha imparato a farlo in tanti anni di politica ma la sentiamo ormai da tanto tempo per non saperla riconoscere: “Associazioni e cittadini che hanno collaborato con noi in tutti i settori della città. Il sociale. Questa è stata la cosa più bella di 11 anni di governo. Aprilia ha delle qualità incredibili e delle persone che vogliono veramente bene a questa nostra città. E guardi che è un bene preziosissimo che non ho visto da altre parti”.
“NON HO MAI CERCATO DI DIVENTARE SINDACO” – Ad un mese dalla scadenza del suo mandato, siamo andati ad intervistarlo. Sicuramente la storia di questa città contribuirà, carte alla mano, a dare un giudizio equilibrato su questo lungo periodo ma oggi quello che conta, è un “bilancio” a caldo di questa lunga esperienza politica. Per noi significa dare un tratto più colorato di un uomo che ormai conosciamo tutti per il suo incarico istituzionale, un po’ meno non per come l’ha vissuto. “Non è facile raccontare 11 anni di amministrazione, le vicende sono tante” –ci dice subito.
Beh riavvolgiamo intanto il nastro e iniziamo dal principio. Lei ha mai pensato che un giorno sarebbe diventato sindaco? – “Non ho mai cercato nulla a livello politico. Non ho cercato neanche di diventare sindaco. Le cose sono venute nel tempo come risultato evidentemente di un modo di fare. Ho avuto e ho tanti compagni di viaggio che mi riconoscono una certa leadership. Il che significa una certa capacità di relazionarmi in maniera generale con tutti e sicuramente la disponibilità. Mi fido e delego”.
Prima di essere completamente “civico”, lei ha avuto prima la tessera del partito socialista e poi si è avvicinato a Forza Italia. Era Luigi Meddi sindaco. Cos’è cambiato? – “Lei mi parla di un periodo che è storia della città. Insieme a Luigi Meddi facevamo parte di quel gruppo di socialisti che decise di non condividere più le scelte dell’allora sindaco di centrosinistra Gianni Cosmi. Abbracciammo quindi un altro percorso composto da liste civiche e partiti di centrodestra per una visione chiara di città che non era quella di Cosmi. Dopo la prematura scomparsa di Luigi Meddi, però, il centrodestra apriliano è tornato indietro. Io e il mio gruppo siamo stati messi in un angolo. Così con Domenico D’Alessio, Mario Berna e Bruno Di Marcantonio abbiamo costruito un’alternativa a questa città che fosse lontana dai partiti, sia di centrodestra sia di centrosinistra”.
In questi 11 anni di amministrazione civica, ha mai avuto la tentazione di ritornare nei partiti?
“No. Mai avuto la tentazione. Ancora oggi ritengo che non ci siano le condizioni per poter far politica nei partiti. È la politica come la intendo io, quella con la P maiuscola. E ciò è dovuto alla qualità dei direttivi e delle segreterie di partito, al loro livello politico. Parlo in generale, non localmente. Della generazione di politici che ho conosciuto e apprezzato io nel Psi, oggi non c’è traccia da nessuna parte. Ed è anche per questo che neanche io mi vedo dentro a qualche partito politico. Non sono uomo di questi partiti di oggi”.
Lei ha sempre riconosciuto due Maestri: Luigi Meddi e Domenico D’Alessio. Entrambi sono scomparsi prematuramente nel pieno del mandato di sindaco. Quando si è sentito più solo? – “Quando è morto Domenico. Ma non è che mi fossi sentito più solo. Mi sono sentito più responsabilizzato. Erano eredità diverse. Vede con Gino (Luigi Meddi, ndr) facevo l’assessore all’urbanistica, ero giovane. Con Domenico avevamo fatto un percorso tutti insieme, al di fuori dei partiti. La situazione era più delicata e facevo il vicesindaco. Avevamo chiuso l’A.ser e certificato una serie di scempi, voglio ribadirlo con forza scempi, commessi su questa città. Stavamo facendo un percorso che doveva continuare”.
Di questi 11 anni, cosa ricorda di più? – “Ho tantissimi ricordi. Posso però dire che l’aspetto positivo di questi 11 anni è l’aver garantito un rispetto per Aprilia su tutti i tavoli politici e istituzionali, provinciali e regionali. Questo mi sembra che posso anche rivendicarlo con orgoglio. Oggi Aprilia è rispettata da tutte le forze politiche ed è al centro dei tavoli sulle scelte che la riguardano”.
Lei ha saputo rigenerare la coalizione civica nei momenti in cui tutti la davano per spacciata. In questo processo continuo di rinnovamento, chi le dispiace che se ne sia andato o che sia fuoriuscito insomma?
“Mi dispiace ancora oggi per Franco Gabriele e Vittorio Marchitti. Sono uscite che non ho proprio capito o meglio ho capito ma credo che loro non abbiano compreso fino in fondo lo spirito che lega quest’amministrazione civica”. – Oggi si candidano due persone per i due schieramenti maggiori di queste elezioni comunali, che escono dalla “sua” scuola. Lanfranco Principi è candidato sindaco per il centrodestra, era il suo vicesindaco. E poi c’è Luana Caporaso che è il suo attuale vicesindaco e assessore ai lavori pubblici che si candida con la sua coalizione civica. Lei una volta ha sbottato: “questi Consigli comunali sono sempre piatti! Non c’è l’opposizione!”. Continuerà a non esserci opposizione in questa città chiunque vinca?
“Ne sono sicuro. Continuerà a mancare l’opposizione in questa città anche in futuro. Vede, ad Aprilia, c’è una parte di politici fortemente elastica. Escono dai partiti criticando di tutto e di più, si avvicinano alla coalizione civica e poi come se nulla fosse, tornano nei partiti a braccia aperte. Sono persone che non hanno acquisito il Dna del movimento civico”.
Opere pubbliche. Di cosa va più orgoglioso. Questo palazzetto dello sport sarà finalmente inaugurato? – “Guardi che non c’è solo il palazzetto. In questi anni abbiamo fatto qualcosa di eccezionale per le opere pubbliche. Abbiamo costruito una scuola, la scuola Toscanini, l’asilo nido D’Alessio, l’ex Claudia, ora parte la ristrutturazione del Cral e la nuova area fieristica, il nuovo centro sportivo sotto il ponte di Montarelli, il centro polifunzionale per l’infanzia a Carano nei locali dell’ex scuola. Che è una cosa bellissima”.
Però da tutti arriva la critica che vi siete dimenticati delle periferie….. – “Ma non è affatto così. Per le periferie abbiamo colto tutto il possibile tra bandi nazionali, regionali ed europei. Quando abbiamo sostenuto Zingaretti al suo secondo mandato alla Regione Lazio, ci era stato promesso un maggiore finanziamento della legge 6, quella per intenderci per il risanamento igienico-sanitario delle borgate. Questo impegno, però, non è stato mantenuto e la legge 6 non è stata finanziata. Nonostante questo, abbiamo messo in campo una serie di lavori importantissimi e strategici. Sfido chiunque a trovare un altro Comune che abbia fatto lo stesso. Abbiamo costruito un nuovo depuratore. Andate a vedere se altrove trovate Comuni che in questo periodo hanno costruito nuovi depuratori! Campoverde avrà il suo depuratore, una borgata storica di questa città che non aveva neanche un depuratore. A Campo di Carne abbiamo realizzato un impianto fognario che si collega con il depuratore di via del Campo. Grazie al Pnrr riusciamo ad avere altri finanziamenti. Campoleone potrà collegarsi ora con il depuratore di via del Campo e anche il nucleo a ridosso di via Guardapasso. Guardate che sono investimenti importanti che abbiamo messo in campo. Grazie ad un accordo lungimirante, tutte le borgate avranno il metano con lavori programmati e spalmati negli anni. In tutti i settori della nostra amministrazione, ci sono progetti che permetteranno negli anni, di riqualificare tutta la città. Ci vuole tempo perché servono molti soldi e perché fino ai nostri interventi, veramente poco era stato fatto per le periferie. Mi permetta anche di rispondere a qualche critica. Qualcuno dice che i fondi del Pnrr sono stati garantiti a tutti i Comuni in maniera proporzionale. Non è affatto così. Ci sono dei bandi pubblici e nulla è stato scontato. Sono orgoglioso del lavoro fatto dai nostri uffici perché Aprilia è una città che ha avuto tantissimi finanziamenti, evidentemente abbiamo lavorato bene”.
Lei oggi si candida come consigliere comunale. Se sarà eletto, per tutti sarà una spina nel fianco. Se dovesse vincere Luana Caporaso sicuramente porterà il suo fattivo contributo. Ma se dovesse vincere Principi o un candidato outsider? Lei conosce ogni angolo di questo Comune…..Sarà lei a fare finalmente opposizione in questa città? – “Se dovesse accadere, farò l’opposizione che va fatta, ma con un ben preciso obiettivo. Sarà un’opposizione a difesa e protezione di quello che abbiamo fatto in tutti questi anni. A difesa della Progetto Ambiente che deve rimanere pubblica, a difesa del risanamento dell’Asam che oggi, dopo anni di sacrifici, può tornare a vedere la luce. Il 1 dicembre finisce la liquidazione, abbiamo pagato tutto, fino all’ultimo centesimo dei debiti fatti. E non certo da me e dalla mia amministrazione. A difesa dell’ambiente e del nostro territorio. Ma dico di più, a difesa del sociale. Perché non fa notizia, ma quest’amministrazione ha dato una risposta concreta a tantissimi cittadini che si sono trovati in situazioni precarie e in stato di bisogno. È stata un punto di riferimento importante. C’è stata. Sempre. Anche nella pandemia, nelle crisi economiche, nelle difficoltà di tutti i giorni”.
Altro da aggiungere? – “Al termine di tutte le storie, ci sono i ringraziamenti. E vorrei approfittare del vostro spazio e della vostra disponibilità per farli. Sono tanti perché 11 anni sono tanti. Vorrei ringraziare tutti i consiglieri e gli assessori che sono stati al mio fianco in questo lungo percorso. Vorrei ringraziare tutti i dipendenti del Comune e delle municipalizzate. Vorrei ringraziare le associazioni e tutti i cittadini che hanno collaborato con noi in tutti i settori della vita sociale. Questa è stata la cosa più bella. In ultimo ci tengo a ringraziare mia moglie e mio figlio Cristian e tutte le persone della mia famiglia che in questi anni, non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e il loro affetto”.