A seguito della brillante operazione avvenuta qualche giorno fa alla Nuova Florida da parte del Comando dei Carabinieri forestali di Pomezia, numerose sono state le telefonate ricevute affinchè, vi si rappresenti lo stato di degrado ambientale nella zona demaniale rutula dei 706 ettari. Dove insistono discariche di ogni genere che forse voi già conoscete. Alcune sono dei veri e propri cimiteri di pezzi di auto e carcasse di auto abbandonate e sotterrate insieme ad altro materiale, già pubblicizzato ma che non sembra aver interessato alcun Ente se non i vigili del fuoco costantemente impegnati allo spegnimento degli incendi dai fumi tossici. Per quella zona ormai l’ultima speranza restano secondo il vox populi, i carabinieri, ma quelli del nucleo forestale. In appresso i titoli di alcuni articoli pubblicati sempre sul Giornale del Lazio (www.giornaledellazio.it)
Riceviamo e pubblichiamo due foto di un rinterro dove confluiscono due valli, dove quando piove Le parti più in basso raccolgono le acque piovane della zona sovrastante del comprensorio dei 706 ettari di proprietà demaniale, le acque scendono dall’area dei dei Monti di Santa Lucia nella sottostante area delle Valli di Santa Lucia, quella gola, quando piove diventa il letto di un fiume. Scendendo verso via della Valli di Santa Lucia la sponda sinistra, costeggia il confine di una azienda agricola di un ex consigliere comunale della prima repubblica. Oggi come si evince dalle foto quella gola è il deposito di parti di auto ed auto stesse che li vengono gettate dopo essere state cannibalizzate, come si evince dalle foto scattate questa mattina. Quest’area è sotto riempitura da qualche anno fin dai tempi del dirigente Calcagni che insieme al suo braccio destro dell’ufficio urbanistica il Geom. Mauro Rossi ed a un giornalista vi effettuò un sopralluogo, che fu anche segnalato al comando della Polizia Locale e altrettanto all’ufficio urbanistico. Segnalazione rimasta inevasa. Considerando che dalle foto scattate oggi nulla si è fatto. Mai bonificato, mai provveduto a togliere gli insediamenti rom in quella zona se pur sulle loro abusive abitazioni pendono ordinanze di demolizione mai eseguite dall’ufficio urbanistica. Ardea sempre più terra di nessuno sempre più abbandonata al suo degrado, sempre più nessuna autorità di polizia si adopera per riportare in quella zona la legalità. Non si capisce come mai i carabinieri della forestale non hanno ancora provveduto a far ripristinare questo che si può considerare un disastro ambientale, per l’ostruzione della gola e un deposito di rifiuti di auto cannibalizzate. Non si capisce come in quella zona non viene mai fermato nessuno, e sempre più l’area continua ad essere inquinata da rifiuti che poi regolarmente vengono dati alle fiamme. Soltanto che le carcasse delle auto non bruciano come anche i pezzi dei motori. Basterebbe aver letto quanto uscito sui giornali durante la trebbiatura del grano, dove ogni volta l’agricoltore era costretto a chiamare i vigili del fuoco per far spegnere gli incendi che gli avrebbero provocato la distruzione del grano da mietere. Mai nessuno ha pensato di fare una bonifica, se pur ordinata dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma? Quelle aree di proprietà del comune o/e del Nobile Duca Ascanio Sforza Cesarini proprietario dei 706 ettari delle Salzare e della famosa torre michelangiolesca che svetta a Tor San Lorenzo, neppure le autorità politiche in primis il sindaco e come lui quelli prima. Un abbandono che fa di quella zona un quartiere disagiato come quello rappresentato nel racconto del “Piccolo Lord”. Per riempire quella vallata come si vede in foto addirittura interrati automobili ed autocarri interi, cosa questa che dimostra una cecità inaudita da parte delle autorità che devono controllare, ma se questi sono i fatti forse non controllano un bel “belì”. I cittadini fanno un appello non solo al sindaco, al Prefetto di Roma, al Ministro degli Interni, ai locali comandi di polizia militare e competenti per territorio, ma soprattutto al delegato alla polizia municipale Maurice Montesi, affinchè agisca da subito senza se e senza ma. Ai consiglieri di buon senso che smettano di fare come le tre scimmiette.
Luigi Centore