Intervista al segretario locale del Partito Democratico Alessandro Cosmi “NON SARA’ LA CAMPAGNA ROMANA A IMPEDIRE ALCUNI TIPI DI IMPIANTI

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ALESSANDRO COSMI

“La nostra strategia, marciando divisi si colpisce uniti, ha funzionato in passato. Vedremo se lo sarà altrettanto questa”

di Riccardo Toffoli

Il Partito Democratico ad Aprilia non lascia molti dubbi: la campagna romana non funzionerà per bloccare alcuni tipi di impianti e sulla discarica non c’è la “forza” per contrastarla. Intervista al segretario Alessandro Cosmi.

Insomma quando c’era Zingaretti a capo della Regione, Aprilia ha incassato due no alla discarica. Secondo lei la Giunta Rocca manterrà la stessa linea?

“La nostra speranza è che ad Aprilia non nascano impianti di questo tipo nei prossimi anni. Non abbiamo la certezza che questo possa succedere nei prossimi anni. C’è sicuramente un cambio di strategia da parte dell’amministrazione regionale Rocca. L’eliminazione degli Egato che era uno strumento imperfetto ma faceva decidere ai territori come chiudere il ciclo dei rifiuti, ha di nuovo centralizzato la tematica dei rifiuti a Roma. L’aver invece di nuovo centralizzato in Regione la decisione finale sembra un modo per poter andare ad incidere sui territori che hanno debolezze strutturali. Aprilia su questo paga. Ci sono già impianti, il territorio è grande, ha una logistica favorevole. Il rischio che non si abbia la forza di bloccare questi impianti, è un rischio concreto”.

L’amministrazione comunale cosa può fare e, secondo lei, ha fatto bene?

“Le amministrazioni parlano in due modi. Da una parte producono atti concreti e poi c’è tutto un sottofondo politico che si fa, avendo anche una forza contrattuale con gli organismi superiori. Questa cosa è stata fatta gli anni passati. Quando c’era l’amministrazione civica qui ad Aprilia e a Roma governava il Pd la Regione Lazio, c’era un lavoro di sinergia tra l’allora Sindaco Terra e l’allora maggioranza e i nostri rappresentanti istituzionali. C’era un grande movimento che definirei si marcia divisi, si colpisce uniti. Il risultato, piaccia o non piaccia, è stato ottenuto. Anche grazie al contributo dell’allora opposizione di centrodestra. L’ambientalismo non è solo di centrosinistra o civico. C’è una parte del centrodestra che ha forte il tema dell’ambientalismo. E poi su questi temi non ci si deve dividere. Bisogna riflettere su quando la destra era all’opposizione ad Aprilia e compattamente votava tutti gli ordini del giorno, presentava osservazioni ed integrazioni. Oggi che sono in maggioranza questo spirito guerriero non c’è più tanto. A pensar male sembra che sappiano qualcosa che noi non sappiamo e non vogliono dirci”.

Il tema dei rifiuti ripassa nelle mani della provincia. A breve ci sarà il rinnovo del consiglio. Sarà determinante avere un quadro politico che porti un rappresentante in consiglio provinciale?

“Io penso delle elezioni provinciali, quello che il ragionier Fantozzi pensava della Corazzata Potemkin. Sono inutili e dannose fatte cosi. È una pessima riforma, tra l’altro fatta dal mio partito una decina di anni fa, perché toglie ai cittadini la possibilità di incidere. Divide i Comuni in fasce, penalizza una città come Aprilia che conta quanto Fondi che ha 20 mila abitanti. Ci sarà un riequilibrio sicuramente con queste elezioni. C’è una grande crescita di FdI. Ci dobbiamo aspettare un consiglio provinciale che avrà otto o nove consiglieri espressi dalle formazioni di centrodestra. Dall’altra parte ci sono le civiche pontine e il partito democratico che dovranno trovare una convergenza. L’obiettivo deve essere che Aprilia abbia la forza di mettere dentro un rappresentante”.

In consiglio è passato il vincolo di campagna romana. Servirà allo scopo di impedire impianti impattanti?

“Temo di no. Ho parlato con dei tecnici e mi hanno prospettato due debolezze su questo atto. Il primo riguarda il confine. Se Ardea arriva con la campagna romana fino al confine con Aprilia, Aprilia lascia una striscia, che è quella di Casalazzara proprio al confine con Ardea e poi riparte con le aree soggette a vincolo. Anche qui si può pensare male sul perché non è stata messa dentro quest’area, che interessi economici ci sono, chi non si voleva scontentare. Noi abbiamo proposto come opposizione di far cambiare i confini. Non hanno accettato e con senso di responsabilità ci siamo astenuti. L’astensione dell’opposizione non è negativa. Infine c’è un dubbio sull’efficacia dell’atto perché non sarà questo vincolo a fermare alcuni tipi di impianti”.