Il convegno al Medicus di Tivoli sulle disabilità dell’età evolutiva e sul fine vita
Un confronto sulla disabilità dell’età evolutiva e sul fine vita si è svolto questa mattina all’Auditorium dell’INI Medicus di Tivoli per il convegno dal titolo “Il senso della vita: il dovere di assistere dall’alba al tramonto”, organizzato dal Gruppo INI. Due argomenti che, dal punto di vista del dibattito pubblico, meriterebbero maggiore attenzione, visibilità e riconoscimento. Gli interventi dei relatori hanno messo in luce la centralità della dignità della persona in ogni fase della vita, dall’inizio al termine, così come la necessità di una rete efficiente tra strutture pubbliche e private, l’importanza dell’umanizzazione della cura, in particolare per queste tipologie di pazienti, il supporto alle famiglie come valore essenziale della presa in carico globale e complessa. Tanti i temi condivisi dai relatori, introdotti da Cristopher Faroni, Presidente del Gruppo INI: Jessica Veronica Faroni, Manager Sanitario del Gruppo INI, Franco Cortellessa, Direttore Sanitario della Asl Roma 5 che nel corso dell’intervento ha ufficializzato la riapertura dell’Ospedale di Tivoli il 27 maggio, Pasquale Parisi, Professore ordinario dell’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Neuroscienze, salute mentale e organi di senso), Maria Nicoletta Aliberti, Responsabile Centri di Scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva Gruppo INI e Simona Barberi, Responsabile Hospice INI Medicus.
Cristopher Faroni, Presidente Gruppo INI: “Professionalità e umanità elementi essenziali”
“Per poter trattare pazienti di questo tipo sono fondamentali professionalità e umanità. Siamo orgogliosi di aver trattato questi temi, con relatori così prestigiosi e testimonianze così toccanti di famiglie i cui figli e parenti sono stati assistiti al Medicus. Ringraziamo la Regione che segue ed apprezza le attività che le nostre equipe svolgono qui ogni giorno”.
Jessica Veronica Faroni: “Un dovere assistere a 360 gradi i pazienti in ogni fase della vita”
“Il convegno di oggi è stato particolarmente toccante e importante. Tutte le persone che sono intervenute, dal mondo istituzionale e scientifico, familiari e pazienti, hanno dimostrato quanto sia importante l’assistenza a 360 gradi al paziente in tutte le sue fasi, quanto sia importante sensibilizzare alla diagnosi precoce di un bambino da parte dei pediatri, la centralità della rete con le scuole, per poi essere correttamente indirizzati in centri di assistenza specializzati in neuropsichiatria infantile come il Medicus. Tutto questo è necessario al bambino per poter sviluppare le abilità che gli consentiranno una vita autonoma. E infine quanto sia importante l’attenzione e l’umanizzazione nel fine vita per cercare di assistere nel modo giusto e donando un sorriso anche nel momento conclusivo della vita”.
Le testimonianze dei familiari dei pazienti assistiti
Momenti di grande commozione hanno chiuso il convegno per gli interventi emozionati delle mamme di 2 piccoli pazienti autistici assistiti al Medicus, che hanno raccontato la propria esperienza di diagnosi, il percorso assistenziale e i grandi traguardi raggiunti, e del marito di una donna che ha voluto raccontare la serenità vissuta dalla moglie negli ultimi giorni di vita, grazie alla professionalità e all’umanità del personale della struttura tiburtina.