di Lorenzo Lauretani
Crepe sui muri perimetrali e sulle tramezzature interne, paurosi scricchiolii notturni, cantine allagate, appartamenti invasi da muffa e umidità, ascensori e autoclavi fuori uso: è questo lo stato in cui versano i due stabili di via Liverpool 2 di proprietà Ater. Ed oggi la goccia che ha fatto traboccare il vaso provocando l’ira degli abitanti: il distacco senza preavviso dell’energia elettrica. L’assenza di corrente ha definitivamente reso indisponibile l’uso degli elevatori, costringendo in casa anziani e disabili dei piani più alti. A rendere insostenibile le condizioni di vita ha pensato la penuria di acqua corrente che fatica l’altezza degli undici piani delle due torri. “Viviamo qui da vent’anni e ricorrono sempre gli stessi problemi – lamentano i cittadini – L’istituto, quando è intervenuto, ha apportato sempre interventi tampone. Dopo poco tempo siamo sempre daccapo.”. Impossibile per adesso risalire alla ragione prima del calo di tensione: c’è chi sussurra che siano dovuto ad alcuni inquilini morosi degli oneri condominiali, per altri tutto sarebbe dovuto a degli allacci abusivi alla rete di illuminazione pubblica. Sembra inoltre che sui due palazzi gravino dei vizi progettuali dovuti al posizionamento su una falda acquifera che, risalendo per la piena dei giorni di pioggia, allaga in continuazione i piani interrati. Sembrerebbe anche le due torri stiano lentamente sprofondando e che siano già tre i centimetri di abbassamento nel terreno, reso molle dall’acqua sottostante. L’instabilità sembrerebbe essere il motivo di infiltrazioni e del distacco degli infissi dalle pareti tanto poi che le mura esterne, già in più occasioni, hanno ceduto. “Le ditte di manutenzione inviate dall’istituto – continuano gli inquilini – ci lasciano spesso qui i residui delle lavorazioni e parti delle impalcature.” Uno stato di cose insostenibile anche se arriva in serata notizia che la corrente elettrica sia stata ripristinata e che il funzionamento di uno dei due ascensori sia stato ripartito. L’intervento dell’ultim’ora ha scongiurato l’occupazione di protesta di via Inghilterra, che si stava profilando con il trascorrere delle ore e con il montare della rabbia. Resta comunque la precarietà di una situazione ancora di là dall’essere definitivamente sanata, nonostante i numerosi appelli dei cittadini alle istituzioni.