Sulla vicenda Multiservizi, l’amministrazione comunale deve dare risposte chiare ed esaustive; ci saremmo aspettati maggiore efficienza da parte di Lanfranco Principi, Vicesindaco con delega anche rapporti con le aziende e gli enti derivati, in primo luogo pertutti quei lavoratori che vivono con estrema incertezza il loro futuro occupazionale. Lavoratori che da anni attendono anche l’applicazione del contratto decentrato al fine di introdurre quei necessari miglioramenti di produttività e conseguentemente salariali. Dubbi sulla questione della liquidazione avviata senza alcun presupposto e tutt’ora in essere senza capirne il motivo.
E’ bene ricordare che la relazione del Ministero, non chiedeva assolutamente di porre in liquidazione l’Azienda, ma di rilevare e porre fine alle criticità e alle illegittimità, per ripianare le perdite dell’ASAM (€ 18.715.618,74), nei confronti dell’Erario, ad eccezione di quello con l’INPS che era originariamente pari ad € 6,8 milioni e lievitato fino a € 10.926.056,29. La delibera di liquidazione cita tanti incontri, e verbali dei revisori, l’istituzione del tavolo tecnico nel febbraio 2016 cosa ha portato?».
La decisione di ricorrere alla liquidazione dell’azienda, presa dall’amministrazione civica guidata dal sindaco Terra nella scorsa consiliatura, non è stata utile né ad evitare l’intervento della Corte dei Conti, organo al quale l’ispettorato generale di finanza rimanda la valutazione finale, né a correggere lo sperpero di denaro pubblico né a salvaguardare i lavoratori. Un fallimento su tutta la linea
Intanto dal dicembre 2016 ad oggi si è continuato a ricorrere ad incarichi esterni – come quello conferito ad un avvocato per gestire le relazioni industriali con le organizzazioni sindacali, costato 11.346 euro – lasciando invariato tutto il resto, quindi straordinari, stipendi gonfiati, buoni benzina e tutta l’allegra spesa della Multiservizi è esattamente identica, mentre andavano tagliati i costi e salvaguardati i posti di lavoro. Sempre nel 2016 malgrado l’urgenza di arrivare ad una definizione dei crediti vantati dall’Asam (ma non riconosciuti dal Comune), fu scelta la strada dell’arbitrato. Per stabilire se la somma di 4.830.698,88 euro (ovvero le fatture n. 39 e 40 più altri importi) fosse dovuta, è stato nominato solo tre anni dopo a novembre del 2019, Bernardino Quattrociocchi, il quale avrebbe dovuto esprimere un parere nei successivi 90 giorni dall’affidamento, ma sulla vicenda non ci sono ancora notizie.
Sul debito Asam e sui pagamenti del Dl 35 sono emerse delle irregolarità molto gravi, che l’amministrazione comunale non ha mai provveduto a fornire notizia circa:
– l’estratto conto del fondo di garanzia;
– gli accordi tra l’amministrazione comunale e l’Inps;
– come mai con i fondi del DL 35 (utili a pagare debiti accertati della pubblica amministrazione entro il 31 dicembre 2013) la maggioranza del sindaco Terra ha dato mandato per pagare due ratei mensili dell’azienda relativi al 2014 quando i fondi erano stati stanziati per coprire i debiti con l’erario e gli enti previdenziali;
Lo stanziamento di oltre 16 milioni di euro, avvenuto durante la giunta D’Alessio con la delibera n. 29 del 6 maggio 2011, prevedeva da parte del Comune di Aprilia il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio per un importo complessivo pari a 10.444.904,00 euro, e provvedeva al ripianamento in via prudenziale delle sanzioni tributarie e interessi di mora per 4.500.520,00 euro quali oneri straordinari derivanti dalle inadempienze degli amministratori dell’azienda Asam.
Non si può non ricordare un ulteriore vicenda ancora non chiarita. Infatti, malgrado il Comune di Aprilia ha riconosciuto debiti fuori bilancio per ben 15.444.904,00 euro, per coprire i buchi di bilancio emersi per una gestione a dir poco ballerina, sotto la gestione Terra l’azienda ha maturato nuovamente debiti, superiori ai dieci milioni di euro.
Come rilevato tante le criticità sulle modalità di gestione della principale azienda speciale del nostro comune che rimangono ancora in piedi senza che siano state risolte definitivamente nonostante l’enorme dispendio di risorse comunali. Ora è il momento della chiarezza sia sul fronte della liquidazione che del futuro da garantire ai dipendenti e alle loro famiglie.
Claudio Moscardelli – Commissario PD Aprilia