Serve una revisione straordinaria di tutte le autorizzazioni ambientali, per quanto di competenza comunale, attraverso una commissione speciale aperta anche alle associazioni e ai comitati di quartiere. Una commissione composta dai cittadini e tecnici che ogni giorno toccano con mano i disagi derivanti dal degrado e dalla scarsa qualità della vita, soprattutto nelle periferie, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Serve un fronte comune a difesa della salute L’incendio divampato nel tardo pomeriggio di domenica 9 u.s. alla Loas Italia Srl è l’ennesima dimostrazione che, purtroppo, lo Stato e tutti gli enti di sua derivazione non hanno sempre il controllo del territorio. Questo episodio, l’ultimo in ordine di tempo, è gravissimo: si parla già di disastro ambientale e vorremmo che questa fosse l’occasione giusta per interrogarci seriamente sull’opportunità di prevedere fondi e programmi speciali per la risoluzione del problema dello smaltimento illegale, nonché di garantire maggiori riscontri nel rilascio delle autorizzazioni agli impianti di trattamento dei rifiuti. Nell’attesa che avvengano accertati i fatti e le responsabilità del rogo, siamo preoccupati per le conseguenze che possono scaturire da simili danni per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Il Partito Democratico ha attivato tutti i suoi canali istituzionali affinché sia l’ente regionale, che il Parlamento, vengano investiti di questo problema, non solo esprimendo solidarietà e vicinanza ai cittadini di Aprilia, come già fatto attraverso il commissario cittadino, Claudio Moscardelli, ma concretamente. Il caso Aprilia è già stato portato all’attenzione dei nostri referenti in Parlamento: nella nostra città è tutt’ora presente un’area di stoccaggio di rifiuti pericolosi a ridosso della Nettunense che nell’agosto 2015 fu interessata da un vasto incendio, che per poco non diede luogo ad una esplosione, su quel terreno, tutt’ora oggetto di sequestro del Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di Latina, è presente una cisterna contenente 18000 litri di sostanze tra le quali l’acido nitrico. Quelle sostanze non sono state rimosse nè il terreno bonificato, mentre la popolazione continua ad essere sottoposta a grandi rischi. Anche nel maggio 2017, a seguito dell’incendio che divampò all’interno della Eco X di Pomezia, i cittadini residenti nell’area a Nord di Aprilia furono costretti, per giorni, a rispettare norme restrittive di esposizione. Inoltre ricordiamo le altre criticità, non solo per gli impianti funzionanti, derivanti da opifici e siti produttivi dismessi e mai bonificati, per i quali sono in corso procedure fallimentari dove non sono mancati, in passato,inviti da parte degli amministratori locali ad attenersi alle prescrizioni in materia ambientale ed urbanistica Nella città di Aprilia sono presenti dagli anni ‘80 ben tre discariche fra legali e abusive, ove sono stati smaltiti illegalmente rifiuti, mentre una quarta discarica è stata individuata nel 2017 a seguito della operazione , altri tre siti sono inseriti nella lista di quelli da bonificare ad alta pericolosità, mentre altri 8 sono stati definiti a bassa pericolosità. Inoltre quattro aziende sono sotto regime normativa SEVESO III e sempre ad Aprilia una indagine epidemiologica guidata dal dipartimento della Regione Lazio, ha accertato indici di mortalità maggiori. E’ ora di dire basta e di impegnarsi tutti su un unico fronte, quello della salute e della salvaguardia ambientale. Per questo il Pd di Aprilia si fa portavoce della richiesta di una revisione straordinaria di tutte le autorizzazioni ambientali, per quanto di competenza comunale, attraverso una commissione speciale aperta anche alle associazioni e ai comitati di quartiere, nelle quali possano prendere parte anche esperti e tecnici, molti dei quali già contribuiscono in maniera volontaria ciascuno nella propria realtà. Una commissione composta dai cittadini che ogni giorno toccano con mano i disagi derivanti dal degrado e dalla scarsa qualità della vita, soprattutto nelle periferie. Il Commissario Claudio Moscardelli