L’orto terapeutico di via Giustiniano a misura dei bambini dell’asilo L’Elefantino Bianco
La cooperativa Jolly Italia ha ideato dei laboratori sensoriali aperti a tutte le scuole
di Riccardo Toffoli
La “favola” dell’orto. È andata in scena giovedì 16 luglio scorso nell’orto terapeutico di via Giustiniano gestito dalla cooperativa Jolly Italia. Rappresenta il risultato finale dell’idea di coinvolgere i bambini nell’importante progetto che la cooperativa già ha avviato da tempo con la Asl per attività di recupero e valorizzazione dell’impegno degli utenti del dipartimento di salute mentale. La favola dell’orto è così un laboratorio “sensoriale” che viene indirizzato alle scuole e che è stato per la prima volta, collaudato con i bambini dell’asilo L’Elefantino Bianco di Aprilia proprio giovedì 16 luglio. “E’ stata un’esperienza bellissima –ci ha commentato Filippo Guarrasi della operativa Jolly- che ha stimolato nei bambini un entusiasmo, un interesse e un coinvolgimento che veramente non ci aspettavamo”. Filippo Guarrasi diventa, nella storia raccontata dall’educatrice Alessandra Pretolani, nonno di una bambina un po’ viziata di nome Sole. Come tanti bambini di oggi, Sole ama giocare coi videogiochi e non vuole proprio aiutare nonno Filippo nella cura dell’orto. Né gradisce le verdure. Anzi, non le piacciono proprio. Ogni “lavoratore” dell’orto terapeutico di via Giustiniano, diventa un personaggio di questa favola. Achille, ad esempio, che si occupa di irrigare l’orto diventa un lombrico che insieme a “Zinuccola”, una zucchina un po’ con la puzza sotto al naso, “Pomello” un pomodoro abbastanza tracagnotto e “Piseccolo” un pisellino indispettito della bambina, decidono di allearsi per far cambiare idea alla bambina. Nasce così, un viaggio all’interno della biodiversità dell’orto, alla scoperta di ortaggi, piante, frutti e insetti. “Accanto alla storia della favola –ci spiega l’educatrice Alessandra- ci sono una serie di attività ludiche che permettono ai bambini di conoscere i nomi delle piante e degli insetti, scoprire con mano i segreti dell’orto. Ad esempio è Zinuccola a presentare ai bambini una carola che si era persa nell’orto. A loro è stato dato un guanto magico, una sorta di mano di dinosauro munita di punte che permettono di scavare la terra. E così i bambini, scavando con il guanto magico, sono riusciti a trovare la carota. Per ogni ortaggio o frutto scoperto, il bambino mette una targhetta che spiega che cos’è, che colore ha, il suo sapore e le sue particolarità”. Con questa modalità i bambini dell’Elefantino Bianco hanno scavato oltre la carota, anche la patata. E poi hanno attraversato il corridoio delle more (ovviamente senza spine) e le hanno assaporate, scoprendo che come il leccalecca, anche una mora riesce a colorare la lingua di viola. “Al momento in cui abbiamo visitato il giardino delle farfalle –continua l’educatrice Alessandra- abbiamo deciso di contare quanti insetti vedevamo. Ovviamente i numeri sono stati tra i più disparati ma i bambini hanno imparato ad osservare e a capire che non c’erano solo loro in quell’orto”. E, infatti, per entrarci i bambini hanno dovuto chiedere il “permesso” ai due residenti per eccellenza: la lucertola e la coccinella. “E’ un modo per rispettare le diversità e far capire la biodiversità”- ha spiegato l’educatrice Alessandra. L’ultima tappa della favola è nella terrazza dove è possibile avere una visuale generale di tutto l’orto. Ma alla fine Sole ha cambiato idea? “La storia finisce bene –ci risponde Alessandra- Sole non solo apprezza le verdure, inizia a mangiarle e le piacciono anche, ma decide di aiutare nonno Filippo nella cura quotidiana dell’orto”. “Questo è il laboratorio che noi offriamo ai bambini dell’infanzia –ci spiega il progetto Filippo Guarrasi- ma il laboratorio sensoriale, ovviamente strutturato diversamente, può essere offerto ed è aperto a tutte le scuole di ogni ordine e grado: la primaria, la secondaria di primo grado e la secondaria di secondo grado. Ovviamente la struttura del laboratorio è molto diversa a seconda dell’età”. Questo è uno dei tanti progetti che la cooperativa sociale Jolly Italia ha messo in cantiere per settembre. Nel frattempo sono ripresi gli stage con il dipartimento di salute mentale della Asl dopo lo stop imposto dal lockdown.