Toponomastica, Ardea Domani: intitoliamo spazi pubblici a persone che hanno fatto la storia della città

390


Ma perché ad Ardea così poche vie e luoghi pubblici sono intitolati a persone che hanno avuto un ruolo nella storia della Città? Se lo è chiesto anche Ardea Domani, che proprio in questi giorni presenta all’Amministrazione comunale una piccola rivoluzione in fatto di toponomastica.
“Una città che non si riconosce come comunità, non può immaginare il proprio futuro
– commentano gli esponenti della formazione civica – Quale migliore punto di partenza per lo sviluppo del territorio di una storia condivisa?”. Proprio sulla base di queste considerazioni, il movimento cittadino chiede l’istituzione di una commissione consultiva per la toponomastica e l’intitolazione di alcuni spazi pubblici a persone che si sono distinte nei primi cinquant’anni di storia del Comune per il loro impegno a favore della collettività.
La commissione dovrebbe esser composta soprattutto da persone provenienti dalla società civile, oltre che da rappresentanti dell’Amministrazione comunale. La sua funzione è proprio quella di recepire e discutere eventuali proposte di intitolazione di strade, parchi, piazze ed edifici pubblici e presentare poi un parere alla Giunta, che dovrà poi formalizzare o meno la decisione. In questo modo l’intitolazione di spazi pubblici diverrebbe un processo con una sua rilevanza e sarebbe capace anche di coinvolgere i cittadini.
Il movimento cittadino indica poi alcune persone che, nei primi 50 anni dall’autonomia amministrativa della Città, si sono impegnate nella costruzione del bene comune. “Crediamo sia giusto che alcuni spazi pubblici, alcune piazze o alcune aree verdi che attualmente non hanno un nome, siano dedicate a chi con il proprio impegno quotidiano, ha contribuito a fare la storia di questo luogo. È un’abitudine, questa, che caratterizza un po’ tutte le Città. Ardea rappresenta purtroppo un’eccezione: qui pochissime vie e pochissimi luoghi sono dedicati a cittadini che sono legati alla storia di questo territorio. Noi crediamo che questo sia un modo per riconoscere un passato comune, ma anche un cambio di marcia capace di contribuire alla costruzione di quella comunità cittadina che è premessa per un futuro di crescita e sviluppo”.
Tra i personaggi a cui Ardea Domani chiede di intitolare aree verdi, piazze e spazi pubblici figurano insegnanti e sacerdoti, rappresentanti istituzionali e animatori culturali che si sono distinti per il loro impegno, per la dedizione e per la creatività con cui hanno operato a favore della collettività.
In particolare, la formazione civica chiede di dedicare l’area verde sotto alla rocca di Ardea alla prima sindaca del Comune, Eugenia Rizzardi, scomparsa nel 2015. La Rizzardi fu la prima donna a guidare il giovane Comune rutulo, dal 1978 al 1981. Alla maestra Carla Ceccaroni, che ha cresciuto generazioni di bambini e bambine a Nuova Florida, dove è stata responsabile di plesso, Ardea Domani chiede di intitolare il piazzale di fronte alla scuola di via Varese, mentre alle due bidelle “storiche” Italia Tota e Agnese Luchetti, che per decenni si son prese cura degli spazi e anche dei piccoli alunni della scuola, il movimento cittadino chiede di dedicare la piccola area verde che si affaccia sul piazzale (ex parco Albarelli), uno spazio che la formazione guidata da Luca Vita chiede di utilizzare come luogo per la didattica all’aria aperta, magari dialogando con la scuola, oltre che con i genitori e le associazioni del quartiere.
Per altri due spazi legati alle scuole – la piccola area verde nel piazzale del comprensorio scolastico sulla via Laurentina, sempre accanto all’Aula Consiliare e il piazzale davanti alle scuole di via Campo di Carne – il movimento civico propone l’intitolazione ad altri due docenti, legati alla storia della nostra Città, rispettivamente il professor Giuseppe Le Rose che ha insegnato per tanti anni presso la scuola media Virgilio ed è scomparso nel 2015 e la maestra Mariapia Portantieri, anche lei docente “storica” e punto di riferimento per la comunità di Tor San Lorenzo, deceduta qualche mese fa.
Al maestro Nerio Mazzini, che per anni ha diretto il coro polifonico Rutuli Cantores, una delle eccellenze del territorio, Ardea Domani chiede invece di intitolare l’anfiteatro all’aperto e il giardino dell’aula consiliare di via Laurentina, nella speranza che quello spazio possa esser presto reso fruibile anche per le realtà che si occupano di musica e di eventi culturali.
Infine, Ardea Domani chiede di intitolare tre aree verdi a due sacerdoti e una religiosa, la cui presenza nel nostro territorio è stata intimamente legata allo sviluppo dei diversi quartieri e a servizio di persone e relazioni. A don Giovanni Vidoni, parroco della chiesa di San Gaetano da Thiene tra la fine degli anni ’80 e il 2000, il movimento civico chiede di dedicare il parco del Boschetto, mentre a don Ennio Cannas, che guidò per molti anni la comunità di Tor San Lorenzo, la formazione civica chiede di intitolare l’area verde di via Reno. Infine, a suor Tecla Anselma Turconi (per molti “madre Tecla”), il movimento chiede di dedicare l’area verde in via Forlì, non troppo lontano dalla casa delle Suore della Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea dove ha vissuto per molti anni e dove è scomparsa nel 2005.
“Abbiamo voluto avanzare alcune proposte, consapevoli che vi sarebbero ancora molte altre possibilità, sia in termini di persone significative per la storia della Città che di spazi ancora senza nome – commenta Luca Vita, portavoce di Ardea Domani – Proprio l’istituzione di una commissione consultiva sulla toponomastica, potrebbe consentire alla Città di raccogliere altre proposte, discuterne e offrire un parere all’Amministrazione comunale. Sarebbe molto bella una vera e propria consultazione pubblica.Dare un nome è un gesto tipicamente umano, pieno di significati. Siamo consapevoli che questo sia poca cosa in confronto ai gravi e molteplici problemi che segnano la vita dei quartieri di Ardea. Eppure, pensiamo che nessuno sviluppo e nessuna possibile soluzione possa venire da una Città che non si riconosce come tale, che si legge solo in termini di negatività. Ecco, questa è una piccola proposta che va nella direzione contraria: non costa nulla e rende giustizia a chi per anni si è battuto, nel proprio quotidiano, per costruire un luogo migliore, a partire dalle persone di cui si è preso cura”.