Il Giornale del Lazio ne ha parlato con Odette Piscitelli Leoni, direttrice, ideatrice e produttrice della manifestazione.
di Antonella Bonaffini
Campo di Mare teatro festival è il sogno di portare il teatro contemporaneo a Cerenova. Un sogno coraggioso che diventa realtà nell’anno più difficile di sempre ma allo stesso tempo il più importante. Il 17 agosto 2021 alle ore 20.00 sul palco del Lungomare dei Navigatori Etruschi vedrà per la prima volta la luce, in una kermesse di grandi eventi, organizzati dal comune sul nuovo Lungomare di Cerenova.
Come nasce l’idea di portare il teatro a Cerenova?
“E’ nato tutto in modo inaspettato. Era il gennaio di due anni fa e mentre facevo una spesa fortuita alle 21.00, parlando al telefono con una mia amica mi è venuta l’idea di realizzare un festival di teatro contemporaneo, a Cerenova. Una proposta che ha entusiasmato la mia amica e che mi ha spinto a impegnarmi in questo progetto. Così ho partecipato a un bando della regione Lazio che stanziava Fondi per la creazione d’impresa e il mio sogno ha iniziato a realizzarsi”.
Ma poi arriva il lockdown…
“Sì, purtroppo la pandemia le varie restrizioni legate al lockdown hanno inflitto una battuta d’arresto. I tempi si sono dilatati, i teatri hanno chiuso ma questo non mi ha impedito di continuare a lavorare. La situazione è via via migliorata e quest’anno, finalmente, si parte. Soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo è importante dare spazio e voce al teatro perché, da sempre, svolge una funzione sociale determinante”.
Finalmente il 17 si va in scena. Cosa proporrete?
“La serata sarà un melting pot caleidoscopio di emozioni, di racconti visionari al confine tra il surreale ed il paradosso, momenti di struggente nostalgia e delicata introspezione, suggestioni musicali, canzoni, performance”. Campo di Mare TF vuole essere una luce sulle arti contemporanee, quindi non solo teatro, ma danza, arti visive, musica, performance… Questo il nostro Nord per le prossime edizioni”.
Una serata con ben tre spettacoli, giusto? – “Esattamente. Si partirà alle 20.00 con “Cuoro pop – up” di e con Gioia Salvatori (attrice e autrice romana, creatrice del blog Cuoro). Lo spettacolo nasce dal tentativo di raccontare, attraverso i toni della satira di costume, alcune riflessioni sconnesse e i paradossi della quotidianità che costellano le vite di ognuno. Dall’incontro tra il blog e il teatro nascono una serie di spettacoli che vanno incontro alla vocazione del blog Cuoro di essere un contenitore che possa veicolare canzoni, favole, vecchi archetipi, poesie”.
Alle 21.00, invece, sarà lei stessa ad andare in scena?
“Per me sarà una grande emozione poter tornare sul palco. In ‘C’era una nuova’, scritto e interpretato con Gianluca Enria e con il contributo di Emanuele Caputo Curandero e la sua band, lo spettacolo nasce dall’idea di raccontare Cerenova, un luogo dove ho trascorso la mia l’infanzia e la mia l’adolescenza. La rievocazione si trasforma in una ricerca del tempo perduto, in un racconto surreale dai toni tragicomici, in cui si susseguono personaggi bislacchi che accompagnano la protagonista nel suo viaggio tra le stagioni della vita”.
E infine l’ultimo spettacolo cela una profonda riflessione: quella dei rapporti umani che sembrano non evolvere mai…
“’Inviloop’ (di e con Daniele Parisi) è un one-man show tragicomico fatto di ritmi affabulanti, umorismo allucinato, doppelganger surreali, performance sceniche e vocali. Un uomo, sotto la morsa stringente del tempo, esita davanti al portone di un palazzo ed ecco che si spalanca scenicamente il suo immaginario: vicende e personaggi spuntano fuori come cellule impazzite da una semplice quinta nera al centro del palco. L’uomo, il performer, appare avvolto in scenari grotteschi, disperatamente reali e concreti, dai quali non riesce ad uscire, raccontando il paradosso contemporaneo di rapporti interpersonali che non si evolvono e restano imprigionati quasi sempre in un circuito chiuso. In questo spettacolo, come anche negli altri precedenti di Daniele Parisi, il tutto è a favore del puro gioco e della scrittura di scena. La musica di scena, in completo rapporto con l’azione scenica, è realizzata dal vivo mediante l’utilizzo di una loop station vocale, con il quale viene a crearsi una vera e propria drammaturgia musicale. Se ne ricava un bestiario di disperazione esilarante e ossessivamente comica”.
La partecipazione al Festival è gratuita, è necessaria però la prenotazione.
Prima parte, https://link.dice.fm/7grum2eZhib Seconda parte: https://link.dice.fm/lGc3IEhZhib