ARDEA, DOVE LA DIGNITA’ UMANA E CRISTIANA E’ MORTA CON QUESTA AMMINISTRAZIONE, IL RE TURNO SI STA RIGIRANDO NELLA TOMBA IL CUI POPOLO AVEVA UNA VENERAZIONE PER I DEFUNTI. SINDACO SAVARESE: ANCHE NELLA SACRA BIBBIA E’ SCRITTO – SEPPELLIRE I MORTI: LA SETTIMA OPERA DI MISERICORDIA CORPORALE.
Ardea città, dove non solo, spesso vengono calpestati i diritti dei vivi, ma da quaranta giorni circa vengono calpestati anche i diritti dei morti ad avere una degna sepoltura. Purtroppo l’amministrazione comunale, dopo quaranta giorni dal decesso di un uomo di mezza età, e volutamente non inseriamo il nome ma racconteremo il vergognoso fatto che accade nella città del Re Turno il cui popolo aveva una venerazione per i defunti. Purtroppo il l’odierno “Re” capo dell’amministrazione ha perso quell’umanità civile e cristiana che soprattutto si deve ad un defunto. Una quarantina di giorni fa, viene ricoverato presso l’eccellente Clinica Città di Aprilia, un uomo di mezza età residente ad Ardea, una persona indigente, senza alcun parente. La clinica subito dopo il decesso avvenuto poco dopo il ricovero, malgrado l’impegno profuso dai medici e specialisti, l’uomo giunto in gravissime condizioni di salute, muore. Il direttore sanitario della clinica si attiva subito e comunicare agli uffici del comune di Ardea l’avvenuto decesso e la necessità di intervenire subito con la sepoltura previsto per chi è indigente, come un senza tetto, sbandato, o nulla tenente e senza parenti parenti, in questo caso la procedura prevede che sia il comune di residenza a sobbarcarsi l’onere del funerale. Malgrado le continue richieste da parte del direttore sanitario, inviate fino ad oggi ad oltre quaranta giorni dal decesso, la salma è ancora custodita nella cella frigorifera della clinica, anche con notevoli costi. Il sindaco e gli uffici avvertiti del fatto hanno risposto che non spetta a loro, essendo il de cuius deceduto presso il comune di Aprilia, inoltre loro non hanno ancora indetto in cinque anni di amministrazione, una gara d’appalto per affidare ad una società di pompe funebri di eseguire a spese del comune i funerali e relativa sepoltura nel cimitero rutulo. La stessa clinica città di Aprilia, ha interessato anche il sindaco di Aprilia Terra, ma a nulla è valso il suo accorato interessamento avendo trovato da parte del suo collega rutulo un muro di gomma, un’insensibilità inaudita, idem per quanto riguarda il continuo interessamento del direttore sanitario sempre presso il sindaco e gli uffici preposti che ripetono che non nessun dovere verso il de cuius, in quanto non ritengono loro dovere dargli degna sepoltura ad Ardea ma che dovrebbe pensarci Aprilia. Presso il sindaco rutulo Mario Savarese ormai agli sgoccioli del suo mandato, intercedette anche il segretario del Partito Democratico rutulo, alleato con il M5S del sindaco, che sensibile a certi problemi non cavò un ragno dal buco e anche lui fu snobbato, tanto che il defunto è ancora in deposito come un oggetto smarrito presso i frigoriferi funebri della primaria Clinica Città di Aprilia. Ardea dove i rutuli avevano una venerazione per i defunti, deve subire anche questa disumanità, verso un defunto solo perché povero? Ormai certe amministrazioni hanno perso quella dignità umana, e non dico cristiana, per rispetto del sindaco che per la sua laicità è stato anche criticato per non aver partecipato con la fascia a nessuna processione religiosa, neppure del Santo Patrono. Ma dare sepoltura ad un indigente è un suo dovere, che creda o no in quanto ha detto Cristo “Seppellire i morti” e chi sa se qualcuno dovesse ravvisare anche l’omissione di atti d’ufficio? Del fatto il direttore sanitario ci ha detto che ha interessato anche i carabinieri, non sappiamo se di Ardea o di Aprilia.
Luigi Centore