Deposta a Piazzale Corona Boreale nel parco delle Pleiadi nel complesso del Consorzio di Colle Romito una stele in memoria dei Martiri delle Foibe. La manifestazione autorizzata organizzata dagli attivisti di “CASAPOUND ITALIA” delle sezioni di Pomezia ed Ardea, oltre alla presenza di tanti parenti delle vittime si è svolta nella serenità e nel rispettoso ricordo di quanti italiani sono stati gettati nelle “Foibe” non dopo essere stati trucidati dai partigiani titini capo del più becero partito comunista dell’est, eccidi commessi in territorio Italiano e a danno di un’intera popolazione italiana. Alla manifestazione diversi giovani aderenti a Casapound tra cui alcuni studenti di istituti superiori di Pomezia nipoti anche di quanti furono vilmente gettati in quelle grotte e cavità carsiche. Presenti alcuni diretti discendenti delle vittime non più giovani, portati a Roma come esuli istriani, e che per anni hanno vissuto nei campi profughi per rifugiati istriani, scappati da quelle che erano città e territorio italiano come Fiume, Pola e Zara, città che avevano dato il nome a tre incrociatori pesanti come il Fiume, Pola e Zara, che per ironia della sorte furono affondati nelle vicinanze dell’isola di Gaudo in acque greche. Una tragedia annunciata come la perdita delle tre città Italiane. Battaglia navale, combattuta tra il 28 e il 29 marzo 1941 nelle acque a sud del Peloponneso che costò la vita a tremila marinai italiani oltre a tanti feriti e altrettanti prigionieri recuperati in mare, fra l’isolotto di Gaudo e Capo Matapan, tra una squadra navale della Regia Marina Italiana sotto il comando dell’ammiraglio di squadra Angelo Iachino e la Mediterranea Fleet britannica che aveva già installato a bordo il “radar”, oltre che con l’appoggio di unità australiane dell’Ammiraglio Andrew Cunnigham. Con l’affondamento a Capo Matapan dei tre incrociatori pensati dell’allora Regia Marina Fiume, Pola e Zara e il pesante danneggiamento dell’incrociatore Trieste si concluse quello che potrebbe sembrare un triste annuncio per le tre città italiane del territorio istriano e per la città di Trieste. La commovente cerimonia in memoria delle vittime dell’eccidio si è conclusa con i discorsi di saluto di alcuni parenti delle vittime e con il saluto del presidente della sezione di Casapound di Pomezia ed Ardea ha concluso Ballarin Antonio presidente degli esuli Istriani a Roma. La commovente cerimonia si è definitivamente conclusa con l’inno nazionale cantato tutti in coro dai partecipanti e dai giovani di “CASAPOUND ITALIA” intervenuti.
Luigi Centore