Infuriati alcuni abitanti di via Napoli strada di collegamento che inizia in viale Nuova Florida e attraversando via Modena si immette su via Pratica di Mare. Questi cittadini nel tratto che va in particolare da via Pratica di Mare a Via Modena, da anni hanno i lampioni della pubblica illuminazione non funzionanti e quindi al buio. Sono anni che questi cittadini si sono rivolti all’ora sindaco Luca Di Fiori e successivamente a sindaco Mario Savarese, ormai all’ultimo mese del suo mandato politico, oltre che alla concessionaria Hera Luce, ed alla alla precedente concessionaria la primaria ditta Amati di Ardea. I dirimpettai di quel tratto di strada, si sentono abbandonati, uno di loro ci dice: “Parlammo con i sindaci, abbiamo di recente parlato con il consigliere di maggioranza del M5S Costabile, e con altri politici, ma nulla si è risolto in questi ultimi cinque anni”. C’è da pensare che forse non hanno parlato con il politico giusto? È mai possibile che non hanno trovato un potente capoccione politico? Uno di quelli vecchia maniera, che magari, sbattendo i pugni sul tavolo riesce a farsi sentire ed ubidire? .
Possibile che in questa maggioranza non c’è chi si fa sentire per il bene dei cittadini? E pensare prosegui un nostro interlocutore davanti al cancello di casa e sotto uno dei lampioni “morti” questa è una strada molto transitata da tanti politici e cittadini anche di notte, ma non vedono nulla, e pensare che questa maggioranza di consiglieri del M5S, stanno sempre sui social a pubblicizzare lavori che paga il comune ma che inseriscono il loro simbolo di partito, un’amministrazione che non è capace a far riparare “quattro” pali della pubblica illuminazione, vuole farci credere che sono in grado oltre che stendere un po’ di tappetino d’usura fare altri lavori? .
Non riescono a sostituire le quattro lampadine. E pensare conclude l’interlocutore che questi pali hanno sempre funzionato. Non si capisce del perché non chiedono alla concessionaria di provvedere? .
Ormai questo è un paese dove la politica ed i lavori si fanno con il computer, si disegnano palazzetti dello sport in aree che sono delle discariche, si sostituisce il tappetino d’usura senza provvedere a “ricaricare” il sottofondo stradale dove occorre, si asfalta prima la strada e poi si realizza la canalizzazione per la raccolta delle acque meteore mettendo a rischio il lavoro fatto. Intanto il nostro interlocutore conclude dicendoci: “Scriva che vengano questi signori a chiedere i voti, ma che vengano quando è buio li incontreremo volentieri.
Luigi Centore