UN TERMOVALORIZZATORE AD APRILIA

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Il progetto ufficializzato dalla Crea Plant legata al gruppo Altissimi

Ha come modello l’avanzato inceneritore di Copenaghen. Prevista la possibilità di acquisire quote azionarie da parte dei cittadini che potranno allacciarsi anche alla rete di riscaldamento

di Riccardo Toffoli

Un termovalorizzatore ad Aprilia. Il progetto è stato presentato lunedì 23 maggio alla Regione Lazio per avviare le procedure della valutazione d’impatto ambientale. Al momento in cui scriviamo però (domenica 29 maggio, ndr) non è stato ancora caricato nulla di ufficiale sul portale della Regione Lazio. La notizia è stata lanciata dal Sole 24 ore in un servizio a tutta pagina dell’edizione del 25 maggio scorso e poi sono state diffusi alcuni dettagli dalla società proponente, la Crea Plant del gruppo Altissimi che già gestisce l’impianto Rida Ambiente di Campoverde. Il progetto prevede la costruzione di un termovalorizzatore capace di trasformare in energia elettrica e in calore per teleriscaldamento oltre 430 mila tonnellate di rifiuti irriciclabili. Costo stimato in 410 milioni di euro. Il sito individuato è in via del Campo, in prossimità del depuratore.

IL PROGETTO – L’impianto avrebbe la stessa taglia dell’inceneritore A2A di Milano per 437 mila tonnellate l’anno. Il calore si sviluppa nella caldaia per 220 megawatt e verrebbe usato per produrre vapore. Questo azionerebbe una turbina in grado di generare energia elettrica ed inoltre sarebbe utilizzato per alimentare una rete di teleriscaldamento per le case di Aprilia. Il servizio di teleriscaldamento potrebbe essere addirittura gestito a livello comunale. L’esempio va all’impianto A2A di Brescia che vede allacciati ben 177 mila appartamenti equivalenti con circa 70 mila tonnellate di emissioni Co2 evitate nell’ambiente. Con lo stesso principio i cittadini, gli edifici pubblici o le imprese allacciate, potrebbero spegnere le loro rispettive caldaie ed evitare l’emissione dei fumi grazie alla fornitura di acqua calda. Il progetto è fortemente innovativo. Guarda agli impianti più funzionali e funzionanti d’Europa e si inserisce nel contesto europeo. Il modello è Copenaghen la capitale della Danimarca il cui inceneritore è dotato di una caffetteria panoramica all’ombra della ciminiera e di una pista da sci sul tetto pendente. La Crea Plant ha fatto presente che anche questo impianto avrà attrazioni sportive e turistiche simili. Inoltre sarà attivato il bio-monitoraggio, attraverso l’allevamento di api, nelle aree verdi dell’impianto, con almeno 5 arnie nella fase iniziale. Saranno coinvolti apicoltori locali e autorità di controllo, che potranno verificare attraverso la qualità e le componenti presenti nel miele prodotto, la qualità dell’aria e dell’ambiente circostante nell’arco di 5 chilometri dal punto di installazione delle arnie. Infine sono previsti circa 50 nuovi posti di lavoro.

L’AZIONARIATO DIFFUSO – Il Gruppo Altissimi punta al coinvolgimento più ampio possibile della cittadinanza. Verrà trasformata la compagine societaria, dopo l’approvazione del progetto e prima della sua realizzazione, in società per azioni ad azionariato diffuso, con la possibilità per ogni cittadino di acquisire azioni al costo massimo ognuna di 50 euro e diventare così parte attiva del progetto e della gestione. Il costo dell’azione permette di essere alla portata di tutti. La possibilità di sottoscrivere quote è riservata alle persone fisiche residenti nel solo Comune di Aprilia alle quali verrà attribuita la qualità di socio.  L’attribuzione della qualità di socio, conseguente alla sottoscrizione anche di un solo titolo azionario, consentirà inoltre ai titolari di acquisire una posizione preferenziale per l’accesso a buona parte del patrimonio informativo della società grazie al diritto di partecipazione all’organo deliberativo, al diritto di voto ed al diritto di ispezione.

“SOLO RIFIUTI IRRICICLABILI” – “Il progetto della Crea Plant –spiegano nella nota diffusa dalla società- prevede l’utilizzo di soli rifiuti derivanti dallo scarto del trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata ma che non sono in alcun altro modo riciclabili, e gli scarti provenienti da altri impianti di trattamento rifiuti che attualmente trovano (quando la trovano) destinazione verso discariche italiane o estere, se non restano addirittura stoccati per mesi sui piazzali di stoccaggio di molti impianti, senza trovare un’adeguata collocazione”. “I rifiuti trattabili annualmente (circa 437.000 t/anno), -continua la nota- saranno destinati ad una forma di recupero e nel contempo influiranno sulla diminuzione dei conferimenti in discarica che l’Europa vuole ridotti al 10% nel 2035. L’impianto utilizza le migliori tecnologie disponibili per produrre energia elettrica (per una capacità di 220 MWt), e per il recupero delle polveri e delle ceneri (recuperate per il 97%) derivanti dalla combustione evitando l’emissione in atmosfera di macro e microinquinanti”. L’unico termovalorizzatore presente nella Regione Lazio è quello di San Vittore. Sono presenti anche due impianti nel comune di Colleferro, in provincia di Roma, che, tuttavia, non sono più operativi. L’impianto di San Vittore del Lazio ha trattato, nel 2017, quasi 346 mila tonnellate di rifiuti combustibili, al momento l’autorizzazione per l’impianto è di circa 400.000 ton/anno. Se fosse approvato il progetto, il termovalizzatore di Aprilia comporterebbe la chiusura del ciclo dei rifiuti nella provincia di Latina e avrebbe il vantaggio di avere vicino l’impianto di trattamento biologico Meccanico della RIDA di Via Valcamonica.

LA POLITICA APRILIANA DICE NO. MANCA PERO’ ANCORA IL SOLITO COMUNICATO CONGIUNTO DEL CONSIGLIO COMUNALE…..                                        I primi comunicati sono arrivati da Carmen Porcelli per La Città degli Alberi e di altre associazioni ambientaliste del territorio. Si chiedono “cosa manca ad Aprilia per diventare a pieno titolo la capitale europea della “monnezza”. Ma sul no al progetto si è espresso anche il sindaco di Aprilia Antonio Terra. “Sono assolutamente contrario ad ogni ipotesi di nuovi impianti di trattamento di rifiuti sul territorio di Aprilia. – ha detto- Lo abbiamo detto e ribadito come Amministrazione comunale su ogni tavolo. Lo abbiamo fatto sia nel nostro Comune, votando delibere di Consiglio comunale, che nelle occasioni di confronto sovracomunale. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti, come ormai continuiamo a ripetere a chi non vuol capire, che “Aprilia ha già dato”.