IL PRIMO WEEKEND DI QUARANTENA AD APRILIA
di Riccardo Toffoli
“Stiamo facendo tantissimi controlli. Abbiamo trovato una città solidale e collaborativa. Nelle attività di controllo effettuate, le persone e gli operatori si sono mostrati abbastanza informati sulla normativa vigente. Ci sono stati alcuni particolari, però, su cui abbiamo dato parecchia informazione specie nelle attività di apertura al pubblico. Abbiamo dedicato questa settimana all’informazione e alla sensibilizzazione sulle nuove misure adottate dal coronavirus. Ovviamente dalla prossima settimana, per chi verrà trovato non in regola con le attuali normative, scatterà la denuncia”. Ce lo dice il comandante della Polizia Municipale Massimo Giannantonio in un lungo colloquio telefonico per capire come va la situazione ad Aprilia dopo le misure molto stringenti del governo per l’emergenza coronavirus.
LE SANZIONI PER CHI NON OSSERVA LE NORME
Chi non osserva le misure previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo scorso incappa nella violazione dell’articolo 650 del codice penale, ossia “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”. È previsto un arresto fino a 3 mesi o un’ammenda fino a 206 euro. L’ammenda, qualora pagata dal cittadino, non estingue il reato che viene riportato sul casellario giudiziario con tutte le limitazioni previste. Per estinguere il reato, bisogna non pagare l’ammenda ma ricorrere al procedimento di “oblazione penale” che consente una “depenalizzazione negoziata” con il pagamento di una somma di denaro prestabilita. È una procedura molto complessa e necessita di un legale. Inoltre nel caso delle cosiddette autodichiarazioni per gli spostamenti risultanti ai controlli non veritiere, si incappa nel reato di cui all’articolo 495 del codice penale ossia “falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale” che sanziona con la reclusione da uno a sei anni. Insomma oltre al buon senso civile, è necessario attenersi strettamente alle regole anche per non incappare in simili ipotesi di reato.
IL COMMERCIO: DALLA PROSSIMA SETTIMANA ARRIVANO AMUCHINA E MASCHERINE
È stato avviato un grande coordinamento tre le forze dell’ordine per arrivare ad un comportamento univoco di fronte ai cittadini e agli operatori commerciali. “Il tutto –ha spiegato il comandante Ginnantonio- è frutto di un lavoro sinergico che abbiamo avviato in questi giorni anche rispetto ad alcuni dubbi che venivano lasciati aperti dalla normativa”. Il mercato settimanale del sabato non si tiene mentre rimangono i mercatini, ad esempio a chilometro zero, dal lunedì al venerdì solo per la vendita di prodotti alimentari e nel rispetto delle misure contenute nel decreto. “Un grande lavoro di sensibilizzazione è stato fatto dai nostri uomini specialmente per i fruttivendoli –continua il comandante della Municipale- ricordiamo che chi somministra il cibo è obbligato ad indossare la mascherina ed i guanti nel rispetto dell’ordinanza della Regione Lazio. Per questo abbiamo cercato di sensibilizzare maggiormente i negozi di frutta e verdura, più esposti al taglio o alla manipolazione di certe tipologie di cibi che possono venire consumati anche crudi. Ci sono nostri uomini attualmente presenti nei centri commerciali dove, ricordiamo, rimangono aperti nei sabato e domenica solo quei negozi che rientrano nella tabella merceologica prevista nel decreto del presidente del consiglio dei ministri”. “La situazione dei punti vendita dei generi alimentari ad Aprilia è buona e rispettosa delle regole –spiega Giannantonio- molti punti vendita, specie quelli un po’ più grandi, si sono attrezzati autonomamente con sistemi elettronici. Ad esempio un suono acustico fa capire al cliente che può entrare al supermercato. Oppure c’è personale della sicurezza che regola entrate ed uscite”. Da lunedì tutti i punti vendita di Aprilia avranno mascherine e disinfettanti per le mani. “Da lunedì quindi, -dice Giannantonio- prevediamo una grande affluenza di persone per accaparrarsi disinfettanti per le mani e mascherine. Abbiamo stretto un rapporto di collaborazione con la Guardia di Finanza di Aprilia. Faremo controlli a tappeto e se i prezzi non sono in linea con quelli previsti, attiveremo il servizio antifrode con la Guardia di Finanza. Non c’è scampo per chi vuole speculare su questa emergenza”.
I BAR-TABACCHI: APERTI SOLO SE LE ATTIVITA’ POSSONO ESSERE FISICAMENTE DIVISE
“Rispetto ad un primo momento in cui c’era un’interpretazione più stringente della normativa –spiega Giannantonio- i punti vendita che hanno più autorizzazioni possono continuare a rimanere aperti purché i locali vengano adeguatamente divisi. Mi rivolgo in particolare ai bar-tabacchi. I tabacchi possono rimanere aperti ma i bar no. Quindi chi ha autorizzazione sia per bar sia per tabacchi, potrà rimanere aperto solo se il locale adibito a bar può essere fisicamente diviso anche con barriere non propriamente amovibili, ma deve essere chiara la divisione. Nel caso in cui la vendita del tabacchi è mista a quella di bar e non è possibile dividere le due attività, il locale deve essere chiuso. Rimangono aperti i bar in determinati luoghi fissati, ad esempio alle stazioni ferroviarie”.
UN’ECONOMIA CHE CAMBIA: NUOVE DITTE PER IL TRASPORTO A DOMICILIO
Le nuove misure stanno sicuramente cambiando l’economia di questa città. Alcune aziende hanno trasformato la loro produzione e si sono messe a produrre mascherine ad esempio. Altre sono nate dal nulla. Si tratta delle ditte che si occupano di trasportare a domicilio i cibi per conto dei ristoratori. “Il decreto impone ai ristoranti o pizzerie –spiega Giannantonio- la vendita esclusivamente a domicilio. Quindi non è possibile come hanno pensato alcuni ristoranti di Aprilia, di vendere le pizze nel proprio punto vendita da asporto. Questo non è consentito. È invece consentito vendere pizze con consegna a domicilio. Sulla scorta di questa imposizione, sono nate in questo periodo diverse ditte che si occupano di portare pizza, pranzi, cene dal ristorante a casa di chi li ha ordinati”.
PARCHI VUOTI: “GIOVANI RISPETTOSI”
Si può andare al parco? I parchi di Aprilia sono ancora vissuti? “In queste giornate di controllo a tappeto sul territorio –continua Giannantonio- posso assicurare che la popolazione è stata molto collaborativa. I giovani soprattutto hanno dimostrato serietà. I parchi di Aprilia sono vuoti, i giovani non ci sono e non stazionano. I casi segnalati riguardano alcuni cittadini di nazionalità non italiana che si erano assembrati in alcuni spazi verdi di Aprilia. Non conoscevano l’ordinanza. Li abbiamo invitati a non stazionare e ora c’è profondo rispetto da parte di tutti. Ricordo a tutti che è possibile uscire di casa per fare attività motoria purché da soli e senza stazionare ed è possibile portare a spasso il cane per i bisogni”.
DORMITORIO DI VIA EUROPA CHIUSO
Da venerdì 13 marzo il dormitorio pubblico a viale Europa dove ci sono la sede della Polizia Municipale e il parco macchine comunali, è stato chiuso. Una misura prima di tutto precauzionale per evitare che ci possa essere un focolaio proprio nelle strutture operative del Comune, specie nel braccio operativo della Polizia Municipale. Se il contagio dovesse propagarsi in viale Europa, la Polizia Municipale di Aprilia avrebbe un corpo annullato per far rispettare le regole. Ed è necessario prima di tutto tutelare chi opera per far rispettare le ordinanze e l’ordine pubblico. “Inoltre –spiega Giannantonio- non erano garantite le misure minime della distanza. Le 11 persone ricoverate, sono state prese in carico dai servizi sociali e destinate ad altre strutture sociali più adeguate alle attuali necessità”.
IL CASO DELLA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE DI VIA LUSSEMBURGO
Questa mattina (sabato ndr) una fila numerosa di persone si è riversata nell’ufficio postale di piazza Marconi. Si tratta in modo particolare di pensionati che devono ritirare la pensione o che devono pagare le bollette. Questa situazione gestita da personale della Polizia Municipale è dovuta alla chiusura, per ora rimasta non motivata pubblicamente da Poste Italiane, dell’ufficio postale di via Lussemburgo. “E’ una situazione che si è già verificata e stiamo valutando i motivi per i quali l’ufficio postale di via Lussemburgo è chiuso –dice Giannantonio- i nostri uomini sono stati in servizio presso l’ufficio postale di piazza Marconi per tranquillizzare gli animi e regolare la fila in attesa fuori dagli sportelli”. Sulla chiusura pare sia stato presentato un esposto da parte dei cittadini, ma vi terremo aggiornati sulla situazione nelle prossime ore.
AUTODICHIARAZIONE: E’ OBBLIGATORIA?
“Non è obbligatorio per il cittadino precompilare l’autodichiarazione per quando esce di casa –chiarisce Giannantonio- le forze di polizia la hanno ed è loro cura farla compilare in caso di controllo. Ricordo che si può uscire di casa solo per motivi lavorativi, motivi di salute e per necessità. È bene però, che nei casi cosiddetti “limite” cioè nei casi in cui si esce per necessità, magari per assistere il proprio genitori malato, l’autodichiarazione venga compilata preventivamente dal cittadino. Questo evita, infatti, la perdita di tempo durante le fasi del controllo che dura circa 15 minuti e, nei casi limite, la garanzia per il pubblico ufficiale della veridicità delle proprie dichiarazioni. Attualmente i controlli vengono fatti in diretta. Quindi chi viene controllato per strada, deve dichiarare il motivo per il quale è uscito. Il pubblico ufficiale controlla in diretta se questa dichiarazione è veritiera attraverso una verifica istantanea presso il datore di lavoro, il medico di famiglia o i familiari anche attraverso le forze dell’ordine di altri Comuni. L’autodichiarazione è facilmente scaricabile dal sito del ministero dell’Interno interno.gov.it”.
CASI “LIMITE”: CI SI PUO’ RECARE NELLA SECONDA ABITAZIONE
Ci sono casi limite per i quali in questi giorni si è discusso molto sulla necessità dello spostamento. Si può uscire per assistere il genitore malato. Valgono tutte le ordinanze del tribunale per le misure previste per i genitori separati. Il genitore ha diritto di vedere comunque il figlio e di accudirlo negli orari o nei giorni previsti dal tribunale nelle rispettive decisioni. Inoltre è possibile andare nella seconda abitazione, anche se questa è in un Comune diverso. “Assolutamente è possibile recarsi nelle seconde abitazioni –dice Giannantonio- anche perché la legge impone ai proprietari la tutela del bene in rispetto della incolumità di tutti. Anche qui è necessario dichiarare in un eventuale controllo, che si sta andando a controllare la situazione della propria seconda casa”. Questo è il motivo per il quale ad esempio molti cittadini del nord si stanno trasferendo nelle seconde case del sud. Sono previsti tutti gli interventi di necessità sulle proprie abitazioni. Ad esempio un tubo a casa si rompe, è assolutamente necessario che venga l’idraulico a riparare il danno.
FARE LA SPESA, COME? QUANTI?
Si può fare la spesa e anche recarsi in due a farla, purché dello stesso nucleo familiare. “Nel caso della spesa –spiega Giannantonio- vige il buon senso. È naturale che se ci si trova di fronte ad un grado di parentela stretto, come può essere quello di un figlio/a e di una madre/padre si può andare in due. Il più giovane guida e porta la spesa. Non ci sono assolutamente limitazioni in questo. Il secondo passeggero può anche rimanere nel sedile anteriore, specie se si sta vivendo insieme la quarantena. È bene però che una volta arrivati al supermercato ci si adegui alle norme sulle distanze. Quindi anche figlio/a e madre/padre si distanzino per fare la fila nell’entrare al supermercato. Un bambino piccolo darà la manina al proprio genitore, questo è scontato e non c’è alcuna limitazione in questo. In genere è preferibile andare massimo due persone in una vettura. Ciò però non deve essere preso come un’imposizione. Vale anche qui il buon senso. Se ci si reca ad un pronto soccorso per un’urgenza, ad esempio, è giusto e doveroso che la famiglia sia col proprio familiare anche perché può essere indispensabile un terzo familiare che sostenga o trasporti fisicamente il malato”.