ARDEA DOVE VIGE LA LEGGE DI: “FIGLI E FIGLIASTRI” PER LA BRILLANTE OPERAZIONE SONO GIUNTI AGLI AGENTI OPERTANTI LE FELICITAZIONI DEL SINDACO FABRIZIO CREMONINI

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Bloccato da parte degli agenti della municipale sul nascere un nuovo insediamento di una numerosa famiglia di etnia rom   prontamente  generalizzata dagli agenti della polizia locale nei 706 ettari del demanio comunale di Ardea. A darne notizia alcuni abitanti della zona di via dei Colli Marini che da un paio di giorni vedevano transitare nuovi ospiti amanti di Ardea, famiglie rom che  probabilmente sfuggono dalla caotica città eterna per venire  ad  abitare in queste zone se pur  ovviamente senza alcun requisito igienico sanitario ed urbanistico trattandosi di aree non edificabili  in quanto da piano regolatore generale agricolo oltre tutto demanio del comune di Ardea. Questi arrivi che per anni hanno dimostrato la mancanza di controlli su quelle terre da parte di tutte le amministrazioni, in questa zona impervia ma soleggiate con vista al mare. Da qualche tempo a questa parte invece gli agenti della municipale  coordinati dal Comandante Ten Col. Antonello Macchi sotto le direttive sul campo del suo vice il Cap. Marzia Sgrò stanno portanto avanti un ampio controllo del territorio con alta professionalità e di repressione per quanto riguarda l’abusivismo edilizio e dei nuovi insediamenti di nomadi proveniente dai capi rom della capitale o di cittadini provenienti da altrove. E proprio a questi controlli che questa mattina dopo vari appostamenti ed investigazioni la giovane capitano Sgrò, ha avvertito il suo comandante ed ha dato inizio all’operazione di sequestro e generalizzazione delle persone accompagnando anche uno  capofamiglia presso il comando Tenenza Carabinieri di Ardea alla Nuova Florida, per accertamenti più approfonditi che solo il personale dell’Arma riesce a fare. Sembra che nelle famiglie rom ci sia un interesse nello scegliere le Salzare di Ardea specialmente  dopo l’approvazione di una delibera di giunta  che avrebbe legalizzato le strutture commerciali nei 706 ettari demaniali  che sorgono in prevalenza lungo la via Laurentina fino al confine con la frazione Tor San Lorenzo, Nuova Florida ed Aprilia  per cui a molti fa ben sperare che presto per non fare figli e figliastri che si possano legalizzare anche le civili abitazioni, di un territorio definito in questi ultimi tempi la “nuova terra dei fuochi” una zona che sembra essere diventata seconda neppure a quelle zone del casertano o del napoletano. Tante sono le inchieste ed indagini in corso, che per la loro complessità  ancora non giungono a conclusione. Purtroppo certi privilegi vengono avallati dalla giunta, che si erige a giudice indiscusso, scavalcando istituzioni governative uniche deputate a leggiferare, e modificare lo status di quei terreni. Questo comporta che Ardea è sempre più terra di nessuno e che si sta favorendo la crescita di campi rom non seconda a Castel Romano con piena soddisfazione dei comuni limitrofi tra cui Roma. Intanto si ha notizia che la polizia municipale ha  provveduto a sequestrare l’area del nuovo insediamento e dei due mega containers, (vedi foto) oltre a proseguire le indagini sul “venditore” del terreno ai nomadi, e conseguentemente andare a sequestrare il foglio di passaggio di una proprietà del terreno del demanio, una vendita illegale di beni dello Stato. Forse per la prima volta con la presenza in testa del vice comandante,  potrebbero venire denunciati compratore e  venditore. A favorire questi acquisti e questa speranza di diventare proprietari di terreni demaniali gravati da uso civico pubblico, sembrerebbe essere l’approvazione dell’ultima delibera votata in giunta che legalizza l’abusivismo commerciale e urbanistico in quelle terre, senza legalizzare le civili abitazioni, questa approvazione fa si che ancora una volta viene applicata la teoria di “figli e figliastri”. Ora non c’è da stupirsi se i residenti della zona che risiedono sui 706 ettari del demanio civico comunale, pretendono di ottenere la residenza in loco   pretendendola all’indirizzo della propria abitazione e non presso la casa comunale. Mentre per i manufatti commerciali si si appella   al tacito silenzio assenso per continuare a commerciare, nella struttura ove opera l’attività commerciale. Hanno forse torto chi vuole dare un tetto ai propri figli? Rispetto a chgi ci vuole commerciale, pur non potendolo fare?    La disparità di trattamento avviene anche con il problema delle domande di condono che in quelle zone per evitare che vengano diniegate  come legge prevede, in quanto,  non avendo alcun titolo di proprietà il possessore del manufatto, oltre a non avere nepppre il benestare del proprietario del terreno  (che in questo caso è il comune di Ardea) che autorizza  a rilasciare  il permesso a costruire in sanatoria all’occupante come legge prevede. (legge 47/85) Per cui le domande, restano inevase in danno di chi abitando in zone regolari sanabili per legge rischiano di vedersi diniegato il condono  non avendo al momento liquidità per pagare quanto dovuto per gli oneri concessori ed oblazioni e forse neppure pagare il tecnico. Questi mancati ritiri del documento  comporta per legge il conseguentemento diniego della domanda di condono a suo tempo presentata,  oltre che perdere anche quanto già pagato. E’ il caso che questa amministrazione prenda dei provvedimenti,  equi per tutti, sia sul crescente arrivo di famiglie rom sia per le discariche a cielo aperto che spesso come in quest’ultime settimana sono andate a fuoco rasentando i disagi dell’incendio della vicina ecox di Pomezia.

Luigi Centore