ARDEA LA ROCCA: CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

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IL PAESE DELLE TRE SCIMMIETTE. NON VEDO NON SENTO NON PARLO. COMANDANTE MACCHI PENSACI TU.

 

Manca il controllo del territorio da parte di chi dovrebbe controllare, ma che invece non sembra farlo. Ardea ha un solo ingresso per accedere sulla Rocca con le auto, che è quello dello “Stillo”,alla fine di una strada in salita che inizia nei pressi del cimitero monumentale, nella zona dell’Oratorio Cristiano Ipogeo. Sul lato destro dello Stillo campeggiano maestose le antiche mura ciclopiche, ormai in pessime condizioni più per l’incuria che per la vetustà. Da qualche tempo, infatti, alcuni degli enormi massi che costituiscono le ultime file delle mura, a causa di cattiva conservazione e sottoposti alla pressione di radici arboree ormai fuori controllo e dell’acqua piovanasono caduti a valle aprendo una breccia, e lo scorrere delle acque ha scavato nel terrapieno sovrastante dei solchi enormi che mettono a rischio forse, anche la staticità anche di alcune palazzine confinanti e la sicurezza di chi le abita. Quello delle mura ciclopiche che crollano è un problema abbastanza grande, che certo non può risolvere il Comune, ma ci vuole la professionalità di archeologi e persone competenti nel recupero e conservazione dei beni culturali del Ministero, delle Belle Arti e del genio civile. Invece è proprio all’amministrazione comunale, che spetterebbe risolvere l’indecenza, l’abbandono e l’incuria dei luoghi, di concerto con la Polizia Locale che ha il compito divigilare che le regole siano rispettate. Quello si può fare, ma purtroppo non lo si fa. Proprio il luogoche dovrebbe essere il primo biglietto da visita dell’antica rocca è diventato un indecente grovigliodi sterpaglie, rovi ed arbusti fuori controllo ormai simili ad una foresta amazzonica che nascondonorifiuti di ogni genere e sono rifugio di colonie di roditori e rettili vari. Intanto i solchi che l’acquapiovana continua pericolosamente a scavare nei giardini delle abitazioni rischiano ormai seriamentedi portarsi via non solo quel che resta della cinta ciclopica, ma anche le case. Fabbricati chel’amministrazione dovrebbe attenzionare per la salvaguardia dei suoi abitanti. Ma veniamo a quelloche può risolvere l’amministrazione comunale: in primis far rispettare l’ordinanza per il decoro e la pulizia dei lotti e non far diventare quegli spazi delle foreste impenetrabili e malsane, e soprattuttoattenzionare gli alberi i cui rami che invadono le proprietà confinanti sono ormai fuori controllo,pericolosamente pendenti sulle proprietà private ed a rischio di spezzarsi sotto la forza delle intemperie, mettendo in pericolo le persone, animali e le cose lungo i confini. Inoltre su questi alberi si annidano cupelli di vespe ed insetti vari che spesso, pungendo chi vive in quelle case, arrecano loro grossi problemi di salute. Va detto che nella zona risiedono anche bambini, quindi persone molto a rischio.
Alcuni abitanti della zona ci dicono che purtroppo il Comune e chi deve vigilare sono
latitanti, malgrado le numerose e ripetute richieste fatte nel tempo per iscritto al Comune e per ora verbalmente anche ai proprietari dei lotti. Qui proseguono alcune signore del posto che soffrono questo disagio, forse è dovuto al fatto che quei terreni sono di alcune delle famiglie ritenute le più importanti del paese? Fa eccezione una signora che ogni anno lo ha sempre pulito, ma che ora da unpo di tempo ha abbandonato seguendo l’esempio di qualche proprietario di qualche potentefamiglia. Se si vuole constatare “la madre di tutte le vergogne dell’abbandono arboreo” basta imboccare subito la seconda traversa a destra dallo Stillo, arrivare alla vecchia cabina del deposito dell’acqua ed entrare in una stradina di pochi metri dove ci sono gli ingressi delle case che subiscono il menefreghismo comunale con il non far rispettare le ordinanze di tener puliti i terreni privati. Per dovere di cronaca va ricordato che sono ancora in essere le ordinanze di tener puliti i lotti, ricordando all’amministrazione comunale ed alla polizia locale ed al suo comandante il valente,Ten Col Antonello Macchi che nessuno ha “l’immunità comunale” di mantenere indecoroso il suolo, seppur di proprietà.
Le famiglie costrette a subire questa “prepotenza” e il menefreghismo di chi dovrebbe
controllare ma che non controlla, si chiedono: ma gli agenti della municipale ci passano mai, per questa zona? Gli operatori del servizio ecologico comunale fornito dalla concessionaria almeno all’esterno delle proprietà hanno mai tagliato l’erba?
Luigi Centore