Assessore Caracciolo: “il commercio cittadino è quello più colpito. Molti non apriranno i loro negozi alla fine di questa emergenza”
di Riccardo Toffoli
Niente feste di quartiere, Shopping day, Aprilia Estate, Cinema all’aperto e persino niente San Michele. Per l’assessore alle attività produttive del Comune di Aprilia Gianfranco Caracciolo la situazione è “un bagno di sangue”. Ora arriva la stagione estiva. Aprilia è vero, di solito si spopola. Piazza Roma nelle domeniche roventi di agosto è un’isola pedonale deserta. I cittadini vanno in ferie, molti scelgono il mare e in città rimangono in pochi. Eppure negli anni, quei pochi sono cresciuti sempre di più ogni e anno e le manifestazioni estive sono sempre state apprezzate. Lo Shopping Day, un’iniziativa avviata dall’ex assessore Giustino Izzo, continuava ad avere successo negli anni ed è diventato un appuntamento fisso di luglio con una folla di gente che si riversava per le vie del centro a mangiare fritture, panini, pizzette, gelati e guardare vetrine. Le feste di quartiere riempiono i parchi centrali e periferici specialmente a giugno con colori, musiche da ballo, luci e profumi. Il parco dei Mille torna a vivere nelle serate notturne apriliane riempiendosi di spettatori del cinema all’aperto. Sempre più numerosi. Tutto questo sarà impossibile quest’anno. “Al 99% -ci spiega l’assessore Caracciolo- tutte le feste salteranno. Compreso San Michele. O almeno dovremo pensare a limitarci a delle iniziative di carattere culturale e con tutte le misure sulle distanze di sicurezza tra le persone”. Insomma eventi da poche persone, senza le folle oceaniche come quella dello scorso anno che si è riversata su piazza Roma al richiamo di Loredana Bertè.
“Tutti i fondi che avevamo stanziato per queste feste tradizionali saranno dirottati in un fondo di sostegno al commercio che sta vivendo un momento veramente drammatico” – spiega Caracacciolo. Ma il problema sarà anche un altro: ci saranno questi fondi? “ Lo slittamento dei pagamenti dei tributi e l’impossibilità per alcuni, forse più di alcuni, di non pagare con regolarità – continua Caracciolo – ci farà avere delle entrate inferiori di quanto previsto e non è escluso che non ci siano neppure i soldi per la copertura di questo fondo. In ogni caso stiamo vedendo quello che sarà possibile fare”.
IL COMMERCIO CITTADINO: UN BAGNO DI SANGUE – La situazione del commercio cittadino è assolutamente drammatica. Molti negozianti sono stati costretti alla chiusura per due mesi, ma le spese dovranno essere pagate. “ Hanno bloccato i mutui – ha detto Caracciolo- ma si devono assolutamente trovare degli strumenti per gli affitti dei negozi. Chi ha affittato un locale commerciale per il suo negozio, nonostante la chiusura, deve pagare ugualmente l’affitto e le spese. Il contratto rimane privatistico e quindi sta al buon cuore del proprietario del locale. In aggiunta all’affitto, ci sono le spese per il mantenimento del locale”. Questo discorso vale ovviamente solo per questi mesi di chiusura. Perché i soldi che dovranno sborsare i commercianti saranno molti di più. Appena si entrerà nella cosiddetta fase2, con la graduale apertura di tutte le attività, i negozianti dovranno adeguare il loro negozio alle norme di sicurezza. “Significa che una vetrina dovrà essere sacrificata per l’ingresso e l’uscita differenziata dei clienti – prosegue Caracciolo – inoltre dovranno essere messi in campo tutti gli interventi che saranno previsti dalla normativa. Significa altri soldi che i commercianti dovranno spendere. Sarà un bagno di sangue. Molti non ce la faranno e, secondo me, non apriranno proprio più”. Rischiamo un centro di saracinesche abbassate.
I CENTRI COMMERCIALI E IL CENTRO – A quanto si apprende, i negozi dei centri commerciali non apriranno al momento mentre potrebbero riaprire quelli del centro città nella fase 2. “Questo è sicuramente negativo per i commercianti dei centri commercianti perché non potranno aprire presto e avranno quindi un maggiore danno – ci spiega Caracciolo- le misure che saranno previste, infatti, punteranno ad evitare luoghi affollati e assembramenti ed è quindi naturale che i centri commerciali, penso ad esempio ad Aprilia 2, saranno gli ultimi ad aprire. D’altra parte però, va anche detto che i commercianti dei centri commerciali di questo tipo sono quasi tutti franchising, quindi hanno più strumenti a disposizione magari di un negoziante completamente autonomo”. Per i negozi del centro città ci sarà invece la vera incognita. Potranno riaprire nella fase 2, ma riapriranno? Come riapriranno? “I negozianti dovranno adeguare i loro negozi alle misure di distanziamento. Quindi chi ha una doppia vetrina, dovrà sacrificarne una per consentire da una parte l’ingresso e dall’altra l’uscita della clientela. Chi ha solo una vetrina, invece, dovrà contingentare gli ingressi ad uno o due persone alla volta. Questo significa che ci saranno le file per i marciapiedi, un po’ come avviene ora davanti ai supermercati. Ecco, bisognerà prevenire questa situazione per evitare che si creino assembramenti di persone per strada. Inoltre dovranno igienizzare il locale almeno due volte al giorno e munirsi di gel disinfettanti e mascherine per gli operatori e per la clientela. Non sarà una passeggiata”.
LA TUA SPESA IN UN “CLICK” – Il Comune di Aprilia ha messo in campo uno strumento che si chiama “spesa a domicilio” e che prevede la possibilità per tutte le aziende apriliane di essere inseriti in una pagina del sito del Comune di Aprilia ed essere contattati dai cittadini e potenziali clienti per portare il proprio prodotto direttamente a casa. Il link si trova a destra in alto del sito e si chiama “spesa a domicilio”. Cliccandoci, si accede ad una pagina con tutte le attività commerciali presenti, i recapiti telefonici e gli orari per prenotare il proprio prodotto. Le aziende potranno inoltrare la propria proposta all’indirizzo attivita.produttive@comune.aprilia.lt.it, specificando il nome, i beni e/o servizi resi, l’indirizzo dell’attività e i contatti.
MERCATI E FIERE: SOLO ALIMENTARI – Come cambieranno le nostre abitudini nella fase 2? I mercati? Il mercato del sabato? Non esisterà più. Almeno così come l’abbiamo sempre vissuto. “Attualmente il mercatino a piazza delle erbe continua ad operare tramite il contingentamento della clientela – dice Caracciolo – sicuramente sarà così anche per gli altri mercati. Si potranno vendere solo i prodotti alimentari e nel rispetto delle misure di sicurezza”. Salta quest’anno anche la fiera di Campoverde, una eccellenza del territorio che si organizza da tantissimi anni.
CINEMA E TEATRI – Niente cinema e teatri come li vedremo una volta. Anche in questo caso, saranno una delle ultime attività produttive che riapriranno i battenti e quando lo faranno, dovranno avere tutte le distanze di sicurezza. “E’ comprensibile che quando verranno aperti i cinema e i teatri si dovranno garantire le misure di sicurezza –dice Caracciolo- ed è possibile che sarà possibile sedersi su una poltrona sì e una no della stessa fila. Questo comporterà ovviamente delle conseguenze sui costi di produzione”. Il Direttore artistico del Teatro Europa di Aprilia Bruno Jorillo, esclude la riapertura in tal senso.“Si riaprirà quando ci sarà la massima sicurezza per tutti e si potranno occupare tutte le poltrone disponibili”.
POSSIBILE AUMENTO DEI PREZZI – È molto possibile che, a causa delle nuove misure, del recupero dei fondi per il pagamento delle spese e degli interventi di distanziamento, ci sarà un generalizzato aumento dei prezzi. Nei cinema e nei teatri l’aumento è dovuto anche al dimezzamento del possibile pubblico spettatore pagante. Se un cinema o un teatro ha delle sale di 500 posti, sarà possibile con le nuove misure, averne a disposizione la metà e di conseguenza anche il costo del biglietto sarà più alto. Stesso discorso per i negozianti. Le spese per i mesi di chiusura e per gli adempimenti alle nuove normative, saranno riversate nel costo del prodotto. “E’ quindi possibile che ci sarà un generale e diffuso aumento dei prezzi – dice Caracciolo – che sarà un duro colpo per il consumatore medio che già avrà difficoltà più di prima di arrivare a fine mese. Per questo io mi auguro in un intervento dello stato o della Regione per venire incontro innanzitutto alle spese di questi mesi, con un sussidio per gli affitti dei negozi e per far ripartire l’economia, di modo da scongiurare un aumento dei prezzi che sarebbe veramente il colpo di grazia per tutti”.