Brillante operazione dei carabinieri di Anzio e di Ardea, che hanno portato a termine una operazione antidroga, denominata “Onda”

636

FOTO IMMAGINI DI REPERTORIO

La compagnia dei carabinieri di Anzio, con la compagnia di Ardea, ha portato a termine una operazione antidroga, denominata “Onda”. Dopo diversi mesi d’indagine, intercettazioni telefoniche e ambientali, sono stati eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare. Gli arresti, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, riguardano i territori di Ardea, Nettuno e Lavinio. Gli arrestati sono tutti italiani, alcuni incensurati, solo uno di loro di Lavinio non é stato trovato. Le perquisizioni hanno dato esito negativo. Gli uomini tutti tra i 35 ed i 45 anni sono finiti alcuni nel carcere di Velletri altri agli arresti domiciliari.

Qui di seguito la nota stampa dei carabinieri                                                       “L’attività investigativa è stata portata avanti dai Carabinieri della Tenenza di Ardea, nel primo semestre del 2017, che ha avuto inizio a seguito di alcuni controlli effettuati sul Lungomare ardeatino dalle cui risultanze è emerso che alcuni soggetti gravitanti nell’area e con precedenti specifici avevano ceduto delle dosi di cocaina. L’indagine consentiva, attraverso il monitoraggio degli indagati, di scoprire l’esistenza di una proficua ed assai redditizia attività di spaccio nella citata zona, portata avanti fondamentalmente da un gruppo di soggetti a capo del quale vi era uno degli odierni arrestati il quale, oltre ad approvvigionare i suoi collaboratori di stupefacente del tipo cocaina, aveva messo in atto un vero e proprio sistema basato sulla costante presenza di uno spacciatore pronto a portare la droga in uno degli 11 luoghi di spaccio del litorale tra Lavinio e Tor Vajanica, con un vero e proprio cambio turno. Per la ricezione dell’ordine veniva utilizzato sempre lo stesso telefono, passato in consegna da uno spacciatore all’altro. Proprio la dinamicità degli spacciatori e il numero elevato di luoghi di incontro per la cessione dello stupefacente ha reso particolarmente difficili gli accertamenti da parte degli investigatori.                             Il modus operandi era sempre lo stesso, il richiedente contattava lo spacciatore di turno e, mediante l’uso di termini in gergo utilizzati per quantificare la dose – Promo, Jeep/Jeeppetta, Pandino – ordinava la dose per poi concordare il luogo di incontro. Una volta giunti sul posto a bordo dei rispettivi autoveicoli o motoveicoli, avveniva lo scambio. Quindi piccoli trasporti, poco rischiosi e rapidi. L’Attività d’indagine ha consentito contestualmente di far emergere come uno degli indagati, spacciatore al soldo del capogruppo, sfruttando la rete di vendita aveva avviato un’attività di spaccio in proprio con l’ausilio di un suo parente il quale era il custode dello stupefacente “parallelo”.                     A tali conclusioni investigative si perveniva mediante l’ausilio di attività tecnica ma anche in virtù di meticolosa, paziente e scrupolosa attività investigativa tradizionale di riscontro con servizi di osservazione e controllo, che permettevano ai militari di documentare uno smercio continuo di stupefacente; si arrivava ad accertare decine di cessioni al giorno che, seppur fatte in piccole quantità, risultavano particolarmente proficue al gruppo in oggetto portando introiti quantificati in circa 45mila Euro mensili. L’operazione dei Carabinieri si è svolta nelle prime ore del mattino ed è stata attuata con l’impiego di circa 50 carabinieri della Compagnia di Anzio e del Gruppo di Frascati e con l’ausilio di militari del Nucleo Cinofili di Roma S. Maria di Galeria (RM), presenti con cani addestrati alla ricerca di droga.”

Linda Di Benedetto