In stretta applicazione di quanto disposto dalla Giunta Regionale del Lazio – Direzione regionale Salute Integrazione Sociosanitaria – Area rete Ospedaliera e Specialistica (lett. U. 0234334 e lett. U. 0232409 del 19.03.2020), le viste ginecologiche, che non abbiano caratteri di urgenza o che non rientrino nel ambito della diagnosi oncologica, sono sospese.
Tutte le attività specialistiche previste nel “Percorso Nascita” sono considerate indifferibili. Pertanto in questa struttura, con tutte le garanzie e precauzioni del caso continueremo a gestire tutte le gravidanze, soprattutto quelle a rischio e che necessitano di controlli stretti e non differibili. Inoltre garantiamo tutti i diversi accertamenti in ambito ostetrico che devono necessariamente essere eseguiti ad epoche gestazionali specifiche, con poco margine di variazione (ad esempio ecografie di screening o diagnosi prenatale invasiva o controlli delle gravidanze a termine). A garanzia della sicurezza del percorso dobbiamo però attuare alcune restrizioni, ad esempio gli accompagnatori non vengono ammessi.
A questo proposito vogliamo dare alcune informazioni riguardo domande frequenti:
– Come cambia la possibilità per i futuri papà di accompagnare le loro compagne o mogli durante questo percorso?
“L’accesso agli ambulatori è consentito alle sole pazienti, per evitare che vi sia un affollamento delle sale d’attesa e degli ambulatori. Siamo sicuri che i futuri papà comprendono le motivazioni di questa scelta, finalizzata alla per la sicurezza della futura mamma e del nascituro. Anche i corsi pre-parto sono stati sospesi per evitare situazioni di affollamento. Per agevolare le gestanti sono in fase di attivazione i corsi di accompagnamento alla nascita con diretta Facebook.
Al momento stiamo continuando a consentire l’accesso dei papà alle sale travaglio/parto, a meno che non abbiano sintomi da infezioni respiratorie e raccomandando di seguire scrupolosamente le norme igieniche consigliate a tutti per contrastare il contagio (in particolare l’igiene delle mani). Anche ai reparti di degenza in puerperio è consentito l’accesso ai soli papà. In questo momento anche le regole vigenti negli ospedali possono essere modificate di giorno in giorno per adattarsi alla situazione epidemiologica locale, pertanto non posso garantire che sarà necessario imporre limiti più restrittivi”.
Le donne in gravidanza sono particolarmente a rischio per l’infezione da COVID-19? “Le donne in gravidanza non sembrano essere più suscettibili alle conseguenze dell’infezione da COVID-19 rispetto alla popolazione generale, come ad esempio accade per il virus dell’influenza. Non esistono indicazioni specifiche da dare alle future mamme, se non quella di attenersi alle norme indicate dalle autorità per contrastare il contagio. Le gravide che hanno sintomi da infezioni respiratorie (febbre e tosse) devono fare attenzione alla comparsa di difficoltà respiratoria: il “fiato corto” può essere un sintomo comune nella donna in gravidanza, ma se improvvisamente la fatica a respirare peggiora, è c’è anche a riposo, occorre avvisare il proprio medico o rivolgersi ai numeri di emergenza.
È attivo presso la nostra struttura un percorso dedicato per le gestanti con sintomi simil-influenzali e/o respiratori.
Il Direttore Sanitario
Dott. Danilo Palermo