Barbara Diamanti
Chiediamo l’apertura di un Centro Diurno ad Ardea per persone disabili adulte, un luogo da destinare all’accoglienza e alla socializzazione. La struttura di Pomezia, che dovrebbe servire anche il nostro Comune, non ha posti sufficienti e noi siamo esclusi. Non ci sembra neppure il caso di chiedere rotazioni per ‘fare spazio’ agli utenti di Ardea: non sarebbe giusto e inoltre aumenterebbe i disagi. L’unica soluzione, logica e possibile, è aprire una struttura nel comune di Ardea, anche in considerazione del numero dei residenti aventi diritto, che hanno bisogno di frequentare questo tipo di struttura, anche in considerazione dell’assenza di interventi e/o progetti dedicati a questa fascia di popolazione. Dopo la scuola dell’obbligo i ragazzi e le ragazze con disabilità escono dai percorsi di integrazione e le famiglie sono costrette a cercare questi servizi fuori comune oppure, e sono tante, rinunciano. Il risultato è una ulteriore discriminazione e una lesione della dignità che noi riteniamo non più accettabile perché la mancanza di assistenza e di socializzazione che i Centri Diurni offrono è nei fatti la negazione di un diritto previsto dalle leggi a beneficio degli interessati e a sostegno delle famiglie. È la negazione della possibilità di accedere a spazi e opportunità di benessere psico-fisico. È l’abbandono di soggetti che, invece, dovrebbero essere al centro dell’attenzione e delle cure delle istituzioni. Insieme, come famiglie e come cittadinanza, intendiamo far arrivare la nostra voce dove si decide la programmazione di questi servizi.
COMITATO PROMOTORE PER IL CENTRO DIURNO AD ARDEA