Alle Redazione di MERIDIANA NOTIZIE, a Luigi Centore e p.c. al Sindaco Mario Savarese.
Abbiamo il dovere di rispondere a un articolo apparso su MERIDIANA a firma Riccobono, intriso di falsità. Costei, ancora una volta, ha perso una occasione per tacere visti falliti i suoi tentativi per far sciogliere il Consorzio seguita ad adoperarsi e a sostenere coloro che come lei lo vogliono affossare. Noi, viceversa, Delegati, consiglieri, Sindaci e probiviri uscenti, difendiamo e seguiteremo a difendere il Consorzio di Colle Romito comunque vadano le elezioni, definito il “piccolo paradiso del litorale” di Ardea e non solo, perché ci stanno a cuore gli interessi di chi, magari con grandi sacrifici, ha acquistato l’abitazione nel nostro Consorzio ad Ardea. Tra l’altro, la Riccobono, che guida i cosiddetti dissidenti, prima si è candidata con i Cinque Stelle, poi siccome il suo disegno di affossare il (i) Consorzio lei, ex consigliera, ex comunista, ex di rifondazione…ex comitato di quartiere contro il Consorzio, ed ora ci appare anche ex Cinque Stelle, si è distinta per invitare i Soci a non pagare il ruolo Consortile, per far mancare le risorse per i servizi che dobbiamo svolgere; insomma, costei ex di tutto, nel senso che, o si fa come dice lei, stravolgendo Statuto, regolamenti e perfino la LEGGE, o seguita a perseguitarci con esposti e denunce, ovviamente costringendoci a difenderci incrementando per sua colpa le spese Legali.
Gli articoli che costei scrive sulla “Meridiana,” sono pieni di falsità e una lampante testimonianza. Infatti, fallito l’attacco al Consorzio nella qualità di consigliera del Consorzio, ella anche ex consigliera comunale, ex presidente della inconcludente per sua esclusiva responsabilità, della Commissione sui Consorzi, ora si diletta di nuovo a spargere veleni contro il Consorzio in una fase delicatissima: Il rinnovo delle cariche sociali.
Questi i fatti. L’Assemblea Generale dei Soci che si è svolta in presenza della consigliera e presidente della commissione Consorzi del Comune di Ardea Passaretta, ha eletto alla unanimità la Commissione elettorale preposta alla verifica dei requisiti dei candidati che si sono iscritti per partecipare alla elezione per il rinnovo delle cariche sociali.
Dall’esame dei requisiti, la Commissione ha escluso alcuni candidati perché il “Lite”, con il Consorzio: per essersi distinti per numerose denunce, esposti e querele immotivate ed infondate, o per essere stati colti in flagranza di reato per tentare di conferire nel Consorzio potature fatte all’esterno di esso i cui costi poi per il loro smaltimento sarebbero ricaduti sui Soci, altri per avere impedito un pubblico servizio e sequestro di persona avendo bloccando con la loro vettura i mezzi preposti allo smaltimento dei materiali di risulta da potature, e che solo dopo l’intervento dei Carabinieri è stato possibile riprendere tale importantissimo servizio, quest’ultimo reato, ne abbiamo le prove testimoniali, consumato proprio su istigazione proprio della Riccobono.
La Commissione Elettorale, concluso i suoi lavori e consegnato la lista dei candidati (tra l’altro numerosissimi) ovviamente non conoscendo chi si era candidato.
Solo dopo che la Tipografica aveva già stampato le dodicimila schede elettorali è pervenuta al Consorzio una PEC, con la quale alcuni candidati annunciavano di rinunciare alla loro candidatura. Ripetiamo a schede elettorali già stampate.
La verità è che questi candidati avevano invitato tutti i Consorziati a partecipare ad una riunione presso il RIFUGIO, in via della Caffarella per annunciare il loro programma. Visto fallire la loro iniziativa, erano solo in ventisei, hanno tentato di boicottare (e la stessa cosa è avvenuta tre anni fa), le elezioni per la nuova consigliatura. Ovviamente quereleremo la Riccobono e i suoi sodali per le sue falsità, per istigazione a delinquere: blocco di un pubblico servizio e sequestro di persona. Infine, la Riccobono è stata dichiarata morosa, e per sua colpa incrementato le spese legali, perché ha tentato di affossare il servizio di Guardiania e la sicurezza che ne deriva, approvato dal 93% dei Soci, prima dissociandosi dal servizio e poi tentando di estenderlo alla nuova abitazione, che viceversa il servizio lo aveva votato. Questo il motivo per cui la Riccobono è stata dichiarata morosa e incrementato le spese legali.
Inoltre, come presidente del comitato di quartiere insieme al suo mentore Ziroli, ex presidente del Consorzio, ex presidente del “defunto” comitato di quartiere etc, ha venduto la sua unità immobiliare gravata di oneri consortili. Ziroli, ovviamente, ha perso i primi due gradi di giudizio e ricorso in cassazione, facendo gravare sui Soci il costo delle spese legali: circa 5000,00 euro e non abbiamo ancora finito.
Tutti i procedimenti legali attualmente pendenti in commissione tributaria sono stati promossi nella stragrande maggioranza dal “duo” Riccobono/Ziroli, ambedue, alternativamente, presidenti del “caro estinto”, comitato di quartiere. La Riccobono afferma che il bilancio consortile sia elevato dimenticandosi che voleva far fare dal suo sodale Ziroli a spese dei consorziati (oltre tre milioni di Euro) il sistema fognante che l’attuale dirigenza appunto per tutelare i soci ha fatto realizare a spese della Regione Lazio. Ma ci faccia il piacere…
Il Presidente Romano Catini e i consiglieri uscenti.