CONSIGLIO COMUNALE SU RINVIO A GIUDIZIO DEL SINDACO TERRA La nota della ex consigliera comunale Carmen Porcelli

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Ieri mattina (17.10.2018) l’opposizione ha scelto di abbandonare l’aula nonostante il punto all’ordine del giorno riguardasse la nota vicenda dei rimborsi gonfiati che vede imputato, non più solo indagato, il sindaco di Aprilia. Disertando la discussione le minoranze hanno confermato che il consiglio comunale, chiesto sulla stampa, ma nella realtà deciso e convocato dal sindaco e dalla sua maggioranza, non era interessante; hanno dunque convenuto che chiedere le dimissioni di chi, è evidente, non ha alcuna intenzione di lasciare la poltrona era inutile- neanche dopo aver detto mi dimetto se mi rinviano a giudizio – perché a volere un sindaco indagato che ha rischiato l’arresto sono stati i cittadini di Aprilia. Le giustificazioni rese dal primo cittadino, proprio perché patetiche e indegne da parte di un sindaco di una città di 80mila abitanti,rendevano necessario il dibattito in aula, a maggior ragione di un’aula che – o perché ha finto di non capire non ha ancora avuto modo di capire – è arrivata a definire “scandaletto” una denuncia di un ex consigliere, l’indagine e il pronunciamento della magistratura. Essere garantisti non vuol dire soltanto invocare l’innocenza di chi conviene difendere, ma credere nel funzionamento delle istituzioni e nel ruolo dei magistrati. E’ ovvio che questi che si professano garantisti appartengano alla sfera degli ipocriti e degli opportunisti.  Con l’abbandono dell’aula, abbiamo però compreso, e solo da ieri, che il capo dell’opposizione è Giorgio Giusfedi, che svolge anche il delicato ruolo di presidente della commissione trasparenza, mi auguro che a lui riesca ciò che non è stato possibile ottenere prima – nonostante le mie continue richieste al suo predecessore. Mi spiego: credo che in commissione sia opportuno analizzare le diverse richieste di refusione delle spese legali che in questi ultimi anni sono giunte al Comune di Aprilia e sulle quali in tanti hanno preferito lasciar cadere un velo di omertà, ma che altrettanta vendetta gridano al cospetto dell’applicazione della legge e della trasparenza amministrativa. Mi auguro che Giusfredi presenti richiesta, come ha fatto la sottoscritta, di tutte le parcelle e delle richieste di rimborsi presentate anche dagli altri tre clienti dell’avvocato Martini, cioè Olivieri, Verzili e Tozzi e magari arrivi a comprendere come mai questi tre non sono stati rimborsati. Ricordo ai più smemorati che l’avvocato di fiducia del sindaco dopo la questione dei rimborsi ha ricevuto diversi incarichi dalla pubblica amministrazione apriliana, che nessun altro incarico invece gli è stato conferito dopo lo “scandaletto”: se è bravo lo è comunque, al pari di un sindaco che va bene con o senza rinvio a giudizio.  Carmen Porcelli

(Pagina e foto di repertorio a cura di Gianfranco Compagno)