Consorzio sociale in stallo. Consiglieri di Ardea Domani, PD e M5S di Pomezia e Ardea chiedono chiarimenti

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Comunicato stampa congiunto con i colleghi consiglieri (sia di Ardea che di Pomezia) di Ardea Domani, PD e M5S sulla situazione di stallo che caratterizza il Consorzio sociale Ardea-Pomezia. Questa mattina sia ad Ardea che a Pomezia sono state presentate due identiche interrogazioni, che chiedere alle due amministrazioni le ragioni dell’immobilismo e in che modo vogliono rilanciarne il ruolo e le attività, vista l’urgenza di interventi e politiche sociali. Luca Vita

Luca Vita

 

Una situazione di stallo, i cui effetti si ripercuotono sulle famiglie e su cittadine e cittadini in condizioni di fragilità e difficoltà.

È questo il motivo che ha spinto consigliere e consiglieri comunali di minoranza di Ardea e Pomezia – di Ardea Domani e di PD e M5S delle due città – a presentare due interrogazioni per capire le motivazioni di questa inattività non solo politica ma anche amministrativa. A firmare la richiesta – protocollata e rivolta sia all’amministrazione comunale di Pomezia che a quella di Ardea – sono i consiglieri Napolitano, Battistelli, Caporaletti, Mangano e Del Buono del Partito Democratico di Pomezia, Tedesco, Rossi e Mari del PD di Ardea, Padula, Mercanti e Navisse del Movimento 5 Stelle di Pomezia e Caratelli del M5S di Ardea, oltre a Vita e Martinelli della lista civica rutula Ardea Domani.

“Sia l’amministrazione di Ardea che quella di Pomezia informalmente attribuiscono l’immobilismo che da mesi caratterizza il Consorzio sociale alla necessità di rinnovare gli incarichi politici di vertice – affermano i consiglieri firmatari delle due interrogazioni – ma eventuali cambiamenti negli organi politici non possono certo bloccare l’attività amministrativa, gli interventi, gli avvisi e i bandi pubblici che spesso rappresentano gli unici servizi a favore delle persone più fragili delle nostre città”.

Il Consorzio sociale è nato nel 2021, per gestire interventi e servizi sociali nei due comuni, secondo quanto disposto dalla legge regionale che nel 2016 ha ridisegnato le politiche sociali nel Lazio. Il nuovo ente dovrebbe garantire una maggiore efficacia ed efficienza delle azioni, attraverso un’organizzazione unica capace di lavorare integrando le funzioni dei servizi sociali delle due città e delle istituzioni sanitarie, in collaborazione con le realtà del Terzo Settore.

La vittoria del centrodestra ad Ardea, cui ha seguito quella a Pomezia, ha di fatto rallentato, quando non bloccato del tutto, il processo di organizzazione del Consorzio – denunciano i consiglieri di minoranza – con un impatto estremamente negativo su un tessuto sociale che da anni lamenta servizi scarsi a fronte dei tanti bisogni. Ne è un chiaro esempio la situazione in cui versa il nuovo centro diurno per disabili adulti di Ardea, che da più di un anno ormai aspetta di vedere la luce”.

In queste settimane, poiché diversi interventi avviati negli scorsi anni giungono a termine, famiglie e cittadini beneficiari chiedono a gran voce di avviarne di nuovi. È il caso, ad esempio, delle azioni finanziate dai fondi 2022-23 per i progetti del “durante e dopo di noi”, il cui iter non è stato ancora avviato dal Consorzio.

“Con le interrogazioni presentate sia ad Ardea che a Pomezia – concludono consigliere e consiglieri firmatari – chiediamo di capire, oltre ai motivi di questo immobilismo, anche le azioni che le due amministrazioni intendono portare avanti per il rilancio delle attività del Consorzio, fondamentali per i nostri territori. Vogliamo inoltre conoscere le ragioni economiche e organizzative dell’affidamento di alcuni servizi ad una cooperativa di Roma e, infine, i tempi previsti per la nomina delle cariche politiche.

Crediamo sia fondamentale che il Consorzio sociale recuperi in fretta il tempo perso in questi mesi e possa garantire quanto prima alle due città di prendersi cura di tutte le persone e le situazioni che hanno bisogno di supporto e di aiuto. È chiaramente una questione di priorità e di responsabilità a cui la politica e le due amministrazioni cittadine non possono sottrarsi”.