CONVOCATA LA SECONDA PARTE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI PER LA DISCARICA DI SANT’APOLLONIA

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Relazione di Arpa Lazio non ostativa. Si va verso il via libera

Riunione fissata l’11 marzo alle 10.30. Soddisferà la necessità dell’Ato di Latina per dieci anni

 

di Riccardo Toffoli

È stata convocata per l’11 marzo prossimo alle ore 10.30 la seconda parte della conferenza dei servizi in Regione che sarà molto probabilmente decisiva per il progetto di discarica a Sant’Apollonia. Questa seconda parte della conferenza segue quanto deciso nella riunione del 28 novembre scorso. Si è tenuto un tavolo tecnico il 6 dicembre e sono seguiti dei monitoraggi anche da parte di Arpa Lazio che hanno escluso la presenza, nell’area di progetto adiacente, di qualsivoglia tipologia di rifiuti, residui della precedente discarica utilizzata fino agli anni ’80 dal Comune di Aprilia. In base a quanto, infatti, scritto da Arpa Lazio: “Da quanto osservato in campo, per l’intera lunghezza della perforazione sono stati attraversati terreni a matrice vulcanica privi di qualsivoglia evidenza circa la presenza di rifiuti”. Era rimasto questo l’unico punto determinante per Arpa Lazio. Pertanto l’area rifiuti della Regione Lazio ha invitato tutti gli enti interessati ad emettere il loro parere. Sul tavolo rimane ancora la vicenda della campagna romana ma ovviamente il peso di Arpa Lazio è sicuramente determinante. La proposta progettuale riguarda una discarica per rifiuti non pericolosi da realizzare in località Sant’Apollonia ad Aprilia. Per quanto non si possa più usare il termine di discarica che rimanda a quelle degli anni ’70 – ’80 e che di fatto non esistono più. Il sito individuato risulta essere, su più lati dei confini, adiacente ad una discarica coltivata negli anni ’80 per la quale c’è un progetto di bonifica in corso. Il progetto per il deposito definitivo di rifiuti prevede una volumetria tale da garantire il soddisfacimento per le necessità dell’Ato di Latina per dieci anni. L’area di progetto è stata utilizzata continuativamente per attività agricola e soltanto una parte (sul lato Nord) risulta allo stato attuale scavata e profilata: tale area era stata scavata in passato per essere utilizzata come vasca per deposito di rifiuti, in ampliamento della vicina discarica, coltivata negli anni ’80 (opera non completata e mai utilizzata). Il progetto di deposito definitivo di rifiuti è ipotizzato secondo tre fasi di realizzazione su altrettanti invasi/lotti, con volume utile al conferimento dei rifiuti pari a circa 940.740 m3. Tra gli interventi principali previsti dal progetto si hanno: opere di scavo, realizzazione delle vasche, opere di impermeabilizzazione, regimazione del percolato e delle acque meteoriche, impianto trattamento acque di prima pioggia, sistema di captazione e smaltimento del biogas, opere di capping e rinaturalizzazione, modalità di gestione (operativa e post-operativa). La relazione finale di Arpa Lazio non dà parere negativo, ma si limita ad una serie di indicazioni sulle acque superficiali e sotterranee, per il suolo e sottosuolo, per le emissioni in atmosfera e la qualità dell’aria e per il rumore. E si limita a raccomandare che: “Qualora nella fase di realizzazione di ulteriori indagini conoscitive o durante la fase di realizzazione degli invasi dovesse emergere la presenza di rifiuti, dovranno essere immediatamente sospese le attività di scavo e si dovrà dare tempestiva comunicazione all’autorità competente”. Insomma tutto fa pensare che il progetto, presentato ai primi di dicembre del 2022, l’11 marzo prossimo possa avere un’accelerazione verso il sì definitivo