Don Antonio Muraro cittadino onorario di Aprilia

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L’amministrazione comunale, dopo il recente passaggio in Commissione, ha inteso testimoniare con questo riconoscimento il contributo fornito alle attività di aggregazione giovanile, culturale, sportiva e ricreativa di Don Antonio che negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera comunità locale.  L’amministrazione comunale ricorda inoltre che con delibera di giunta numero 149 l’esecutivo al governo della città ha ricevuto, recentemente, la donazione di parte dell’archivio Don Antonio Muraro: volumi, video e libri destinati al patrimonio culturale del Comune di Aprilia. I testi sono custoditi, ed al servizio di studenti ed utenti, presso i locali della biblioteca comunale quale rappresentanza della tangibile testimonianza del profondo legame di Don Antonio Muraro con la città e la comunità di Aprilia.

Il Consiglio comunale  il 29 novembre , ha conferito, durante una cerimonia emozionante, la cittadinanza onoraria a Don Antonio Muraro parroco della chiesa di San Michele per oltre 40 anni.La proposta della cittadinanza onoraria è stata avanzata dalla lista Forum per Aprilia, tramite il consigliere Vittorio Marchitti: “Ricordiamo tutti il bene fatto ai ragazzi dell’epoca da Don Antonio, gliene siamo grati, lo saremo per sempre.”

Presenti nella massima assise convocata dal Presidente Pasquale De Maio, il sindaco Antonio Terra, la giunta comunale e tutti i gruppi consiliari. In aula anche il vescovo di Albano Vincenzo Viva e le autorità civili e religiose della città.

“Con questo riconoscimento, ha dichiarato il primo cittadino, abbiamo voluto testimoniare il contributo fornito alle attività di aggregazione giovanile, culturale, sportiva e ricreativa di Don Antonio che negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera comunità locale. Un sentito ringraziamento da parte dell’intera città a Don Antonio per quanto fatto e per tutto l’impegno profuso per la città di Aprilia e soprattutto per i nostri giovani dentro e fuori dalla parrocchia di San Michele”.

A chiusura della cerimonia è intervenuto anche Don Antonio: “Quanto state facendo è tanto per me, io ho tutti nel cuore. Conoscevo tutti, chiamavo i ragazzi per nome. È stato un periodo di grande lavoro e di grande fede. Io ero il maggiore di 12 fratelli, mia madre mi disse, quando annunciai di voler diventare prete, vai la provvidenza non ci mancherà. Il primo giorno che sono venuto ad Aprilia, era il 21 agosto del 64, – ha detto don Antonio ridendo – arrivai con il treno, non era asfaltato nulla, c’era un caldo forte, dissi ma dove mi trovo in Africa? Andai in chiesa in piazza Roma e affrontai 8 ore di confessione. Uscii ed ero morto, poi il giorno dopo venne in città il Papa. Comunque se non avessi fatto il parroco avrei fatto il calciatore, ho sempre utilizzato lo sport per stare con i ragazzi e chiedo sempre quale squadra si tifa. È una mia passione. Ad ogni modo Aprilia ce l’ho nel cuore, grazie per l’aiuto che mi avete dato e per aver ceduto nel mio lavoro”.