Castrum Innui con i quotidiani di oggi e La sistemazione delle telecamere da parte della prestigiosa Ditta Amati di Ardea
L’ultimo scarico di rifiuti gettati delinquenzialmente davanti all’ingresso del Castrum Innui antico porto rutulo riportato alla luce dal famoso archeologo Prof. Francesco Di Mario, risale al 31 dicembre scorso. Ad appena 10 giorni di distanza questa mattina la triste sorpresa rilevata dagli operatori ecologici della concessionaria “Igiene Urbana” durante il loro quotidiano giro di raccolta rifiuti. Gli stessi hanno avvisato subito i loro superiori e la notizia è stata ricevuta anche da alcuni giornalisti locali che la stanno riportando su tutti i siti. Va ricordato come il più famoso ingresso archeologico è privo di telecamera, e a nulla valgono quelle installate nel territorio in quanto come ha scritto in un articolo di pochi giorni fa, la capogruppo comunale di “Cambiamo” con Toti, Anna Maria Tarantino, portavoce dell’intero gruppo consiliare, che dove ci sono: “quelle telecamere non le sta guardando nessuno semplicemente perché ancora, a distanza di anni, non hanno l’elemento essenziale: il centro di controllo“. La situazione sempre più drammatica per quanto riguarda l’abbandono dei rifiuti che vanifica gli sforzi profusi dai valenti operatori della concessionaria comunale, e della polizia municipale che sono addirittura arrivati, per scoraggiare gli “zozzoni” anche a sequestrare dei sacchi pochi sacchi di rifiuti abbandonati lungo alcune strade come via dell’Idrovora, o via Forlì. Un’operazione che non sembra aver scoraggiato i malintenzionati, che hanno continuato a scaricare facendo aumentare i rifiuti in strada. Questi rifiuti da qualche mese sono ancora sotto sequestro giudiziario e potranno essere rimossi solo su disposizione dell’autorità giudiziaria che in Italia sembra avere problemi ben più seri di due sacchi di rifiuti abbandonati in strada. Ora dopo l’ennesimo atto vandalico o comunque delinquenziale di scaricare camioncini di rifiuti in strada e per di più davanti l’ingresso al sito archeologico più famoso scoperto nell’ultimo millennio, la preoccupazione dei cittadini è che se anche questo mucchio di rifiuti venisse sequestrato, lo stesso aumenterebbero tanto da diventare discarica in attesa che l’Autorità Giudiziaria con tanto del suo da fare ne ordini il dissequestro per il trasporto al sito di conferimento. Intanto nel territorio continuano a viaggiare svuota cantine di cui non si sa dove vanno a scaricare, anche se spesso vengono secondo un “pensiero politico” che recita: “meglio farli scaricare alla giornata ecologica che ritrovarli scaricati nei fossi o in strada” e noi aggiungiamo o davanti ai siti archeologici. Dopo il tanto scrivere sulla mancanza di telecamere e dove averle non poterle controllare, si è capito bene di portare a termine l’intero progetto di videosorveglianza dell’intero territorio, onde evitare che Ardea resti una discarica a cielo aperto per il gran numero di discariche abusive ancora non bonificate. Ed è di questi giorni che su espressa disposizione del sindaco che si sta mettendo a punto l’intero sistema di videosorveglianza e un operatore di vigilanza al monito centrale.
Luigi Centore