SABATO 22 GENNAIO 2022 ARRIVERA’ DOPO QUASI UN SECOLO, LA PROBABILE SOLUZIONE PER AFFRANCARE I 706 ETTARI DELLE SALZARE ? LA PAROLA AD UN INGEGNERE EX DIRIGENTE ALL’URBANISTICA DEL COMUNE DI ARDEA
Sabato 22 gennaio presso la rivendita di materiali edili di Torres Parroni in via Pratica di Mare angolo Via Laurentina rotatoria fontana dell’Idrica Spa., l’associazione “La voce del Popolo” ha organizzato un incontro con gli abitanti dei 706 ettari delle Salzare per illustrare ai partecipanti tutte le possibili procedure e competenze urbanistiche da adottare per la definizione concreta della vicenda. L’oratore sarà un valente ingegnere ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale, il quale sensibile a certi problemi che attanagliano i cittadini più deboli, si è reso disponibile e a titolo gratuito nell’interesse della collettività a spiegare la sua tesi. Il professionista esperto del settore nella sua illustrazione di come si potrà giungere a soluzione sarà supportato da documentazione ed atti inediti. Chiunque potrà intervenire e fare domande all’insegna della trasparenza. L’ingegnere che con chiarezza e documentazione ha il solo scopo di arrivare alla verità sugli atti e procedure, individuando le precise competenze per giungere, senza indugi, alla risoluzione dell’annoso problema che preoccupa oltre tremila abitanti di quelle terre. Una zona quella delle Salzare dove le migliaia di abitazioni costruite come tante in Ardea abusivamente, su un terreno di cui non posseggono alcun atto notarile che ne attesti la proprietà. Queste abitazioni, ville, piccole palazzine, e anche baracche, sono anche tutte sotto ordinanza di demolizione da parte non soltanto del comune di Ardea ma soprattutto anche da parte della Procura della Repubblica di Roma e Velletri, alcune sentenze sono state anche emesse della Cassazione e tutte in buona parte definitive. Intere famiglie alle quali il comune ligio alle legge non concede neppure le residenze atto indispensabile per richiedere ed ottenere il contratto per allacciare il contatore dell’energia elettrica indispensabile per un vivere civile, e quello che è più grave non possono effettuare il ricongiungimento familiare, insomma non possono neppure ottenere il medico di famiglia sempre per mancanza di residenza. Il comune non può neppure realizzarci impianti fognari, portarci l’acqua potabile pubblica illuminazione e costruire strade asfaltate. A tutto questo si unisce l’insensibilità dell’amministrazione comunale che in cinque anni non ha provveduto ad ottemperare al decreto di trasferimento del terreno dal Demanio dello Stato al comune di Ardea, decreto che imponeva all’Ente Comune di Ardea di bonificare tutte le discariche nei 706 ettari, e dare esecuzione alle ordinanze di demolizione al fine di riportare il terreno allo stato quò. E che dire delle centinaia di attività commerciali ed artigianali che insistono su quella zona? Attività che permettono di sfamare oltre un centinaia di famiglie, strutture commerciali che subirebbero la stessa fine delle civili abitazioni. Va anche detto che in quella zona ci sono nati ormai tre generazioni di abitanti e lo Stato e certe istituzioni sono state cieche. Demolire vuol dire creare oltre tremila senzatetto, cosa ardua e non “igienica”. Per questo l’ingegnere illustrerà quanto sarà secondo il suo pensiero, preparazione ed esperienza confortato da una sostanziosa documentazione in suo possesso arrivare a soluzione per il bene dei cittadini.