Entra di diritto nella storia politica della provincia Pontina È MORTO L’EURODEPUTATO STEFANO ZAPPALÀ Consigliere regionale, consigliere comunale di Latina, sindaco di Pomezia e assessore regionale
di Gianfranco Compagno
Avevo definito l’europarlamentare Stefano Zappalà: “Il Politico del 2000” in un lungo articolo (10 cartelle) pubblicato il 10 gennaio 2000. Si è spento domenica 15 aprile 2018, presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La notizia l’ho appresa attraverso la nota stampa del sindaco di Latina Damiano Coletta, dove ha espresso il suo cordoglio personale e dell’Amministrazione Comunale di Latina. Stefano Zappalà è stato il primo e unico europarlamentare della provincia di Latina. Fu eletto per la prima volta il 13 giugno 1999 (elezione europee), nella circoscrizione centrale: Lazio, Toscana, Umbria e Marche, è risultato 3° degli eletti di Forza Italia della sua circoscrizione dopo Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Eletto con 28.335 preferenze (di cui 11.531 in provincia di Latina e 697 ad Aprilia). L’appuntamento era stato fissato per mercoledì 22 dicembre 1999, nella sua casa di Latina. Per l’intervista, mi chiese di raggiungerlo presso lo studio di un suo amico commercialista, che ci mise a disposizione la sua stanza, dove stana lavorando ad un progetto con i suoi più stretti collaboratori. Fu una lunga e cordiale intervista. Il mio interesse era soprattutto legato alla sua carriera politica folgorante, che in soli cinque anni lo aveva portato in Europa. Non aveva mai fatto politica. Nel gennaio 1994, sin dalla sua fondazione aderì a Forza Italia.
“L’idea della novità politica , l’idea del movimento d’opinione anticomunista e io lo sono sempre stato come fatto ideologico, una nuova visione della politica nazionale mi ha motivato fortemente”. Questa fu la motivazione. Fu indicato come candidato al parlamento per le elezioni del marzo 1994, prime con la nuova legge elettorale (Mattarellum), dopo “Tangentopoli”. Non avendo mai fatto politica, non accettò la candidatura, assicurando il proprio impegno e suggerì il nome di Vincenzo Bianchi, che poi fu eletto per due legislature (XII-XIII). Fu nominato organizzatore di Forza Italia nella provincia di Latina e immediatamente dopo coordinatore delle provincie: Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone escluso Roma e provincia. Ruolo svolto sino alla elezione al consiglio regionale nell’aprile del 1995, con circa 8.500 voti. Con la nomina di Antonio Tajani quale coordinatore regionale di Forza Italia, Zappalà fu il suo diretto collaboratore, con l’incarico di vice coordinatore vicario. Fu eletto in consiglio comunale di latina nel 1997 (2° mandato del sindaco Ajmone Finestra). La candidatura gli fu chiesta dal partito, nonostante fosse consigliere regionale e vice coordinatore regionale (FI). Dopo l’elezione al Parlamento europeo, Forza Italia gli chiese di mantenere anche gli scranni di consigliere regionale e comunale. In quel momento i rapporti con Alleanza Nazionale non erano dei migliori. Dal suo impegno in politica (gennaio 1994) abbandonò l’attività professionale e imprenditoriale. Fu eletto sindaco di Pomezia il 28 maggio 2002 (al 31.8.2005). Nel 2004 fu rieletto al Parlamento europeo. L’esperienza europea si concluse nel 2009. Nel 2010 fu nominato assessore al turismo e al “Made in Lazio”, in quota PDL, della giunta Polverini. Sfefano Zappalà, aveva 77 anni, compiuti lo scorso 6 febbraio (1941), era nato ad Aci Bonaccorsi, in provincia di Catania CT), ingegnere, edile e civile ed Imprenditore edile. Coniugato con la professoressa Ida Panusa. Pontino di adozione. Lascia la Sicilia dopo la maturità classica per intraprendere la carriera militare. Modena, Torino, Sabaudia, Cesano, Bologna e poi definitivamente Sabaudia, presso la scuola di artiglieria contraerea, dove inizia la sua presenza in terra pontina, sono le città di residenza e di lavoro nei 19 anni di carriera militare. Durante il periodo di vita militare, si laurea prima in matematica e in ingegneria poi. Nel 1979 lascia le forze armate con il grado di capitano, per iniziare la libera professione e in seguito l’attività di imprenditore nel settore edile. Attività che abbandona, con l’inizio dell’impegno politico. Foto archivio Gianfranco Compagno (Bruxelles 28.2.2001)