Ci saremmo aspettati, da una opposizione così solerte a invocare la convocazione di un consiglio comunale in merito al rinvio a giudizio del sindaco Antonio Terra, un documento di sfiducia da mettere ai voti o quantomeno argomentazioni valide a sostenere le numerose richieste di dimissioni immediate rimbalzate su tutti i giornali nelle ore che hanno preceduto il dibattito in aula.
La seduta di oggi invece ci ha messi di fronte ad uno scenario ben diverso. Prive di argomentazioni per poter dar luogo ad un dibattito democratico all’interno dei luoghi deputati, gli esponenti di opposizione hanno pronunciato il loro monologo prima di abbandonare l’aula consiliare. Nel farlo, hanno utilizzato termini contraddittori, dichiarandosi garantisti salvo poi utilizzar parole che lungi dall’apparire come attacchi politici, sono parsi veri e propri atti di condanna nei confronti del sindaco e della maggioranza che rappresenta. Dopo aver preso parola sono fuggiti via uno dopo l’altro, di fatto sottraendosi al confronto democratico e tradendo il ruolo di garanti che i cittadini al voto gli hanno attributo.
Il nostro movimento non può non stigmatizzare questo modo di agire, come non può non rilevare il basso tenore delle argomentazioni portate in aula dai vari rappresentanti dell’opposizione. Doveroso ricordare che nessuna sentenza di condanna è stata ancora pronunciata nei luoghi deputati, che siamo ben lontani dalla pronuncia della sentenza e dal terzo grado di giudizio e che non in aula consiliare, bensì in tribunale il sindaco saprà difendersi e dimostrare la propria innocenza.
Dal punto di vista politico, la maggioranza coesa ha rinnovato la fiducia al sindaco Antonio Terra, che era e resta il nostro punto di riferimento. Un punto di riferimento che, malgrado il tentativo di strumentalizzare il caso “rimborsi facili” durante la campagna elettorale, anche la maggioranza dei cittadini ha democraticamente scelto, preferendolo di gran lunga a candidati poveri di argomenti e incapaci di esporre un programma politico chiaro e coerente in tutti i suoi contenuti. Ne è prova il fatto che mentre la maggioranza si compatta attorno alla figura del suo leader, le altre due coalizioni dopo il voto si sono dissolte come neve al sole, disconoscendo i candidati che pure durante la campagna elettorale giuravano di voler elevare a guida della città.
Il Movimento Forum per Aprilia