Il comunicato dell’Associazione “Un ricordo per la pace”
Il comunicato dell’Associazione “Un ricordo per la pace”
“La Giornata della Memoria ai tempi della pandemia da covid assume un carattere ancora più intimo per riflettere a quanto, come la storia crudelmente ha mostrato, possa arrivare l’odio di un uomo verso un altro uomo. Aver pensato all’eliminazione di un intero popolo è una follia, un progetto sadico realizzato grazie a complicità e indifferenza, un male non meno condannabile.Una Giornata questa per riflettere su quanta violenza si perpetui ancora su innocenti, vittime delle tante guerre nel mondo cui sembra non si voglia trovar fine.Come associazione soffriamo questo periodo che ci nega di svolgere liberamente la nostra attività divulgativa. Ci mancano gli incontri con i ragazzi, le conferenze, e soprattutto ci mancano i testimonial della deportazione, alcuni cari amici, che anno dopo anno il tempo inesorabilmente sta portando via.Ora che pericolosamente non si chetano le voci negazioniste, ma anzi sono amplificate dai mezzi virtuali, spesso vigliaccamente dietro la tastiera di un computer, l’impegno del ricordo si fa più necessario. Ancora più oggi spetta alle Istituzioni, a noi associazioni, ai cultori della storia ed alle future generazioni il compito morale di ricordare incessantemente e condannare una delle pagine più buie ed orribili della nostra storia, che rimarrà sempre onta e vergogna del genere umano.
Stamattina in internet nella pagina f.b.“ Associazione Figli della Shoah” mi sono imbattuta nel faccino di Istavan, uno dei bambini uccisi dall’orrore nazista: la meraviglia nei profondi occhioni scuri ed un sorriso aperto al mondo. Improvvisamente il sole e l’azzurro del cielo di oggi sono diventati nero pesto, buio nell’anima. Come è stato possibile uccidere bambini innocenti, circa un milione e mezzo quelli “scomparsi nelle tenebre della Shoah”. Come è stato possibile tutto questo? E pensare che tutto potrebbe accadere di nuovo, se non ricorderemo il passato e condanneremo sul nascere ogni forma di violenza e discriminazione razziale, culturale, religiosa, sessista e omofoba.
È giusto celebrare la Giornata della Memoria, ma non perdiamo la memoria nei rimanenti giorni dell’anno. Ciao piccolo Istavan! Mai più!”
Elisa Bonacini – presidente Associazione”Un ricordo per la pace” – Aprilia(LT)
stavan Reiner aveva solo 4 anni quando nell’estate del 1944 venne deportato dal Ghetto della città ungherese di Miskolc ad Auschwitz Birkenau.
All’arrivo, in braccio alla nonna, non sopravvisse alla selezione iniziale. La foto scattata nel Ghetto qualche giorno prima della deportazione. su Istavan Reiner https://www.facebook.com/figlidellashoah) su Auschwitz ://encyclopedia.ushmm.org/content/it/gallery/auschwitz-photographs)