NATALE 2020: UN NATALE ‘ESSENZIALE’
“La nostra povertà si incontra con quella di Gesù per donarci la fondamentale ricchezza dell’amore”
di Don Franco Marando*
L’attenzione è tanto rivolta al Natale già prossimo: si parla delle limitazioni dei movimenti a causa del coronavirus, si fanno giustamente le raccomandazioni circa il rispetto delle norme precauzionali per fronteggiare il virus, si deve evitare a tutti i costi una terza ondata di contagi. Si parla anche dell’orario delle tradizionali celebrazioni liturgiche valutando l’ora più opportuna. Non possiamo sottrarci a queste particolari attenzioni circa il modo di vivere il Natale. Non possiamo però sottrarci alla necessità di pensare e, ancor più, di prepararci ad una celebrazione che quest’anno assume comunque una fisionomia diversa rispetto alla consuetudine. Il Natale di quest’anno ci costringe all’essenzialità! Questa essenzialità celebrativa ha però il vantaggio di farci cogliere meglio l’essenzialità del Natale! Siamo tutti nelle attuali circostanze pandemiche costretti a misurarci con le nostre fragilità sanitarie, sociali, economiche, politiche e così può essere per noi quasi più facile entrare nello spirito di Betlemme! La nostra povertà si incontra con quella di Gesù che celebriamo nel momento della sua nascita. Si tratta di una fragilità che il Signore fa sua e nella quale si propone a noi e dentro la quale ci dona le risorse per essere ricchi di quella fondamentale ricchezza che è l’amore. Il Natale è l’amore di Dio che rompe ogni distanza tra noi e Lui!
Quello stesso amore è la prima risposta per essere forti nonostante le fragilità! Il Natale è amore, è vicinanza, è fraternità, è accoglienza, è premura, è compassione.
Voglio tutto questo augurare all’intera nostra città per questo Natale diverso dai passati nelle espressioni esteriori, ma sempre nuovo nella sua essenzialità che ci affascina. Auguro un Natale, quello di Gesù, che ci incoraggia a rinnovarci nella forza di un amore che ci raggiunge e ci rende capaci di trasmetterlo. Con Gioia!
*parroco della chiesa madre San Michele Arcangelo di Aprilia e vicario generale della diocesi di Albano