GLI ECCIDI TUTTI DA CONDANNARE:  A COLLE ROMITO DEPOSTA UNA STELE IN MEMORIA DELL’ECIDIO DEI CITTADINI ITALIANI DELL’ISTRIA

522

 

Deposta a Piazzale Corona Boreale nel  parco delle Pleiadi nel complesso del Consorzio di Colle Romito  una stele in memoria dei Martiri delle Foibe.  La manifestazione autorizzata organizzata dagli attivisti di  “CASAPOUND ITALIA” delle sezioni di Pomezia ed Ardea, oltre alla presenza di tanti parenti delle vittime si è svolta nella serenità e nel rispettoso ricordo di quanti italiani sono stati gettati nelle “Foibe”  non dopo essere stati trucidati dai partigiani titini capo del più becero partito comunista dell’est, eccidi commessi in territorio Italiano e a danno di un’intera popolazione  italiana.  Alla manifestazione diversi giovani aderenti a Casapound tra cui alcuni studenti di istituti superiori di Pomezia nipoti anche di quanti furono vilmente gettati in quelle grotte e cavità carsiche. Presenti alcuni diretti discendenti delle vittime  non più giovani, portati  a Roma come esuli istriani,  e che per anni hanno vissuto nei campi profughi per rifugiati istriani, scappati da quelle che erano città e territorio italiano come Fiume, Pola e Zara, città che avevano dato il nome a tre incrociatori pesanti come il Fiume, Pola e Zara, che per ironia della sorte furono affondati nelle vicinanze dell’isola di Gaudo in acque greche. Una tragedia  annunciata come la perdita delle tre città Italiane.  Battaglia navale, combattuta tra  il 28 e il 29 marzo 1941 nelle acque a sud del Peloponneso che costò la vita a tremila marinai italiani oltre a tanti feriti e altrettanti prigionieri recuperati in mare,  fra l’isolotto di Gaudo e Capo Matapan, tra una squadra navale della  Regia Marina Italiana sotto il comando dell’ammiraglio di squadra Angelo Iachino  e la Mediterranea Fleet britannica che aveva già installato a bordo il “radar”, oltre che con l’appoggio di unità australiane dell’Ammiraglio Andrew Cunnigham.  Con l’affondamento a Capo Matapan dei tre incrociatori pensati dell’allora Regia Marina   Fiume, Pola e Zara e il  pesante danneggiamento dell’incrociatore Trieste si concluse quello che potrebbe sembrare un triste annuncio per le tre città italiane  del territorio istriano e per la città di Trieste. La commovente cerimonia in memoria delle vittime dell’eccidio  si è conclusa  con i discorsi di saluto di alcuni parenti delle vittime e con il saluto del presidente della sezione di  Casapound di Pomezia ed Ardea ha concluso Ballarin Antonio   presidente  degli esuli Istriani a Roma. La commovente cerimonia si è definitivamente  conclusa con l’inno nazionale  cantato tutti in coro  dai partecipanti e dai giovani di  “CASAPOUND ITALIA” intervenuti.

Luigi Centore