di Antonella Bonaffini
Antonio Signorello nasce a Catania il 08 10 1966.
Il suo percorso artistico subisce una brusca sterzata emotiva con la prematura scomparsa della moglie, perché l’aria che si respirava in casa Signorello, da sempre, era un’aria intinta di colore. Come Antonio, anche la moglie Maria Josè dipingeva, ed il loro era un legame che andava oltre, che accomunava due persone legate non solo da un sentimento profondo ma anche da una fede preziosissima, l’amore per l’arte. Si dice l’arte sia salvifica e che un grave lutto, possa toccare delle corde in grado di rappresentare gli stati d’animo attraverso prospettive che, contrariamente, rimarrebbero sconosciute ed è questo quello che accade a Signorello. Chi lo osserva, nota subito che al di la della maestria con cui lui compone, la sua particolarità riposa in una tecnica pittorica che, senza utilizzare filtri, in un modo del tutto naturale, celebra il colore. Le pennellate non sono mai banali ma dilagano nella tela con l’esperienza di chi, avvalendosi del solo sguardo, è consapevole del fatto che i suoi pennelli saranno in grado di andare oltre.
Chi osserva le opere di Signorello noterà subito la varietà dei colori che caratterizzano questo artista, e che si uniscono a pennellate studiate, che creano paesaggi che sembrano scolpirsi sulla tela, quella stessa tela con cui il pittore mira, ancor prima che a dipingerla, a creare un legame quasi simbiotico, una tela che va accarezzata, sentita e poi amata, proprio come fosse una donna. La figura femminile appare in molte delle opere di questo autore, rappresentata nei ruoli di amante, in quello più evocativo di madre o dipinta nella sua interezza, come protagonista indiscussa di un mondo che la vede spesso combattere, a volte persino soccombere. Ma il pittore sente che non è quello il posto che Dio avrebbe voluto concedere alla donna, e da qui, la celebrazione di questa figura, ripresa a volte con il capo chino, altre nell’atto di chiedere al mondo semplicemente di tacere. Le pennellate di Signorello sono coloratissime, le figure a tratti sfocate, emanano una forza che appare essere sovrannaturale ed hanno come particolarità una forza che scaturisce dalla consapevolezza che l’individuo ha di sé, sia come uomo che come artista. I paesaggi di Signorello sono la celebrazione della mancata percezione spazio temporale, che accomuna molti artisti, in cieli che pullulano di vivide tonalità e che sembrano vivere in continuità di un mare che ha conosciuto il sole ma anche tanta pioggia, fitta pioggia. La Sicilianità passionale nelle opere di Signorello è data dall’utilizzo di colori caldi, come quel sole di Sicilia in grado di conquistare anche il più scettico dei cuori. Degna figlia d’arte di Antonio e Maria Jose’ è Marcella, una giovane donna che della madre e del padre sembra abbia ereditato non solo i geni ma anche la stessa sviscerata passione per la pittura. Il Maestro Signorello vanta partecipazioni in biennali, mostre personali e collettive. Ciò che caratterizza questo pittore è l’adesione ad estemporanee di pittura, che lo hanno visto spesso primeggiare. Antonio Signorello dipinge coi pennelli ma anche con l’ausilio delle mani ed il colore, affidato a quest’ultime, sembra celebrare una magica danza tra quella parte visibile del corpo e quella più nascosta, in grado di dar voce all’anima. Le opere del Maestro Signorello vanno osservate in silenzio, un silenzio evocativo che sfiorando le sue tele, tradurrà ancor prima che la bravura dell’artista, l’integrità e la semplicità dell’uomo e che oggi, domani e sempre, tra caldi soli di Sicilia e fitti venti di scirocco, celebrerà il colore.