IN DIGNITOSO SILENZIO

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di Antonella Bonaffini
La povertà è sempre esistita e probabilmente sempre esisterà ma da qualche tempo, qualcosa di molto grave sta accadendo nel nostro paese. L’individuo, suo malgrado, è stato privato di ciò che io credo sia il valore più importante dell’esistenza umana: la dignità. La gente, soffocata dai debiti, arriva persino a privarsi della stessa vita, perché quando sei stanco, quando sei molto stanco, di ciò che ti circonda all’improvviso non riesci più a delinearne i contorni, poi scopri di non aver la percezione dei colori, dopo ti accorgi che è il buio a dilagare su tutto, il silenzio diviene un urlo soffocato, il tempo, lo scomodo nemico contro cui dover lottare. E mentre l’Italia si divide su chi sembra sostenere questo governo e chi lo vorrebbe invece delegittimare, la gente si distrugge, giorno dopo giorno, mortificandosi, non avendo più il denaro neanche per poter mangiare. La Caritas non ha le forze per far fronte all’emergenza venutasi a creare ma anche se le avesse, purtroppo la vita insegna che oggi non si può vivere di solo pane! Questa sera, questa maledetta sera, dinanzi alla stazione Termini, con una pioggia fattasi torrenziale, la gente iniziava a ripararsi ed a sistemare i propri cartoni fuori, tristissimi giacigli nei quali trascorrere la notte, uomini nudi dinanzi alle intemperie, coscienti di non aver un’ altra alternativa che li possa rinfrancare. Tutto ciò avveniva in un silenzio gelido, esattamente come la notte che presto li dovrà  vegliare, un silenzio freddo ma dignitosissimo che, chi come noi ha tutto,  bisognerebbe forse imparasse a decodificare. Ed io mi chiedo dove stia lo Stato Italiano dinanzi a tutta questa sofferenza, perché il dolore dei nostri connazionali non possa per una volta almeno trovarlo solidale, io mi chiedo dove stiano i propositi di Papa Francesco dinanzi a questa faccia della nostra Roma, cosa stia facendo lo stesso Dio dinanzi a queste corpi abbandonati, perché se una soluzione non esiste, comunque il problema lo si giri, credo davvero non ci resti che pregare!