L’ Eccellenza della cardiochirurgia mondiale, Ciro Campanella, presenta “ Dal profondo del cuore”

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Diario ed esilio di un Uomo”

di Antonella Bonaffini

Chi ha avuto il privilegio di conoscere il professor Ciro Campanella, ha subito avuto la forte sensazione di rapportarsi ad un uomo proveniente da un altro pianeta. Ciro Campanella, di origini Calabresi, si laurea a Roma ed inizia la sua carriera all’ospedale Santa Maria Del Prato di Feltre. Da subito, la sua genialità lo porta a distinguersi in ambito cardochirurgico. Il suo curriculum rivela l’ impronta del vero fuoriclasse, un’ impronta dovuta sicuramente alla vicinanza di Christiaan Barnard, colui che effettuò il primo trapianto di cuore, con cui Campanella condivide un percorso formativo che si rivelerà esser vincente, segnando inevitabilmente la sua carriera. Ciro Campanella diventa primario di Chirurgia Cardiotoracica a soli 36 anni, alla Royal Infirmary di Edimburgo, dove rimane per venticinque lunghi anni. La passione è qualcosa in grado di muovere il mondo, in questo caso un Uomo, che in quello stesso mondo opera, spingendosi lontano, in Cina, negli Stati Uniti, in Europa, facendosi fautore e promotore di tecniche di chirurgia cardiaca mini invasiva, oggi pubblicate nelle più importanti riviste internazionali. Ma pur cibandosi del mondo e di tutti quei colori che le esperienze legate alla professione possono offrire, in Campanella rimane vivo il nostalgico attaccamento alla sua terra natia, a quel meraviglioso paese che purtroppo, poco spazio lascia alle menti dei suoi giovani figli, ad un paese dove il sogno può forse nascere ma per poi perdersi, nella triste consapevolezza di doverlo purtroppo vivere altrove. Si dice che l’uomo invecchi quando i rimpianti superano sogni e Ciro Campanella di invecchiare non aveva certamente voglia. Per un uomo del suo calibro, era ancora il momento di sognare. Il Professore continua il suo percorso e realizzando uno dei suoi sogni più grandi, col tempo, riporta se stesso e la sua famiglia proprio in Italia. Aver la consapevolezza del proprio lavoro e della propria forza ti rende libero, facendo semplicemente ciò che meglio si sa fare, dichiara Campanella. E lui, tornato in Italia, diventa primario al San Filippo Neri ed armato di straordinaria determinazione, sotto gli occhi dei più scettici, risolleva le sorti di un intero reparto. Il nome di Campanella è una garanzia validissima in ambito cardochirurgico ma ben presto, l’uomo ancor prima che il professionista, nel nostro paese è costretto a mettersi contro un sistema, tristemente tutto italiano, che disconosce la meritocrazia e che come era prevedibile, non lo trova concorde. Campanella si imbatte in trappole della malasanità ma lungi dall’ averne timore non le accetta e correttamente le denuncia, in un testo lineare, pulito, in un volume che lascia poco spazio alle illazioni. Una denuncia, quella di Ciro Campanella, che proviene dal “Profondo del cuore” un cuore che disconoscerà sempre il subdolo compromesso e che non si piegherà mai ad alcuna forma di persuasione. Ciro Campanella è il primo ad entrare in reparto al San Filippo Neri, l’ultimo ad uscirne, dopo molteplici interventi che lo vedono operativo in sala ma non prima di aver fatto un giro nei corridoi ed aver guardato dalla porta, uno ad uno, tutti i suoi pazienti. L’isolamento che vive non lo preoccupa, perché chi possiede forza ed ingegno, non ha bisogno del branco per collezionare successi, ed il Professore va avanti da solo, dritto per la sua strada pur decidendo di raccontare e raccontarsi, con un testo straordinario, un libro che palesa quel difficile mondo dove spesso interessi esclusivamente di tipo personale, volti ad assicurarsi quell’ ambita quanto ambigua scalata al potere, si rivelano spesso antitetici alla vita dei reparti ed alla stessa vita dei pazienti.

Il paziente, afferma il Professor Campanella, dovrebbe esser il bene primario, non dei primari. Out of the box, come diceva Barnard, fuori da ogni schema, una frase che ha segnato la carriera del Professor Ciro Campanella e che oggi, vede un Italiano essere una delle eccellenze della cardiochirurgia che l’intero mondo ci invidia