La consigliera Edelvais Ludovici, vice presidente del consiglio comunale, componente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, spiega il motivo per cui lei e tutti e tre i consiglieri componenti del suo gruppo hanno votato contro quella che viene chiamata la riqualificazione urbanistica degli “scheletri cementizi” di Rio Verde che da oltre quaranta anni campeggiano in zona e dove in un plesso ultimato già venti anni fa vi fu trasferita la Stazione carabinieri Ardea elevata successivamente a Tenenza Carabinieri, ed ultimamente nell’altra ala dello stabile vi è stato trasferita la sede comunale con diversi uffici. E’ bene precisare che alla votazione hanno votato a favore soltanto gli attuali componenti di maggioranza dei partiti quale il M5S ed il PD con il consigliere Alessandro Mari, eletto in una lista civica e poi trasferitosi in maggioranza con il M5S di cui ne è diventato parte integrante ed indispensabile componente, dove non si muove foglia che Mari non voglia. La consigliera Edelvais Ludovici, sensibile ai problemi di Ardea più di ogni altro consigliere essendo natia del posto e componente di una delle più grandi famiglie della “rocca” scrive, il suo pensiero spiegandone le ragioni, che noi pubblichiamo integralmente.
“La storia di Ardea, nasce dalla necessità di poter pensare all’amministrazione della cosa pubblica, dove ad Ardea , si è persa ormai memoria. Piano integrato L.R. 22/97 – Località Rio Verde, atto di indirizzo che fu iscritto all’odg di un precedente consiglio comunale e votato dal consiglio comunale come atto di indirizzo a procedere. In quell’assise chiesi al Sindaco di produrre un piano economico e finanziario di investimenti, su come venivano gestiti i soldi pubblici versati dalla Ditta imprenditrice e costruttrice del centro commerciale situato in un piccolo centro urbano, quale Rio Verde. Ritengo necessaria una vera riqualificazione del la zona in quanto devastata dalla presenza di ecomostri che regnano in quell’asse di territorio da più di trenta anni, cemento che soffoca la sostenibilità e il verde , una visione ottica sconfortante , che verrà sostituita da altrettanto cemento per una cubatura di circa 23.000mq. Ritengo fattibile e nello stesso tempo urgente una buona bonifica dell’area e uno studio più mirato che non va verso una cementificazione di maestose dimensioni, quale il piano integrato di Rio Verde. Si propongono opere faraoniche quando in questo paese è necessario e a quanto pare resta, così difficile, portare avanti una programmazione fattibile con degli investimenti specifici , sulle strade fatiscenti e indecorose del territorio, ridotte all’osso e pericolose per tutti coloro che vi transitano. Una città , formata da vari comprensori dislocati sul territorio, alcuni di essi vivono la propria situazione sociale e di degrado ed hanno bisogno di essere riqualificati. Questo atto di indirizzo ha avuto un seguito di consultazione e non di deliberazione, anche presso la commissione LL.PP. Urbanistica e Patrimonio che si è tenuta il giorno17 novembre alle ore 16,00, presso la Sala Consiliare di Ardea. Nel consiglio comunale del 29.11.2021 è seguita la revoca alla deliberazione commissariale con i poteri del consiglio N.11/2017. La deliberazione commissariale dell’anno 2017, chiedeva alla ditta appaltatrice una scuola pubblica con dieci aule, da ubicare vicino al polo scolastico della scuola secondaria di primo grado “Virgilio” di Ardea. Credo sia indispensabile avere maggiore attenzione quando parliamo di soldi pubblici e portare a conoscenza la collettività di questo impegno da parte dell’amministrazione nell’informare la cittadinanza su come quei soldi verranno spesi e quale opera pubblica sarà dedicata con quelle risorse per la città di Ardea. Ad oggi non si ha memoria. Altro punto dolente e risvolto della medaglia sono le attività commerciali del territorio, si parla di “centro commerciale”. Come si può parlare di centro commerciale ma soprattutto di una cubatura così elevata, nella città di Ardea? In tutta la città si pone come urgente il tema del sostegno al piccolo commercio. Perché i negozi di vicinato assicurano non solo un contributo alla vita economica della città ma sono anche ossatura della vita sociale dei quartieri, presidi di sicurezza e vivacità del tessuto urbano. Quando una saracinesca si abbassa è l’intero quartiere a risentirne in termini di vivibilità e decoro. Una proposta potrebbe essere quella dove il Comune, in collaborazione con la categoria dei commercianti, può contribuire a invertire la rotta, interpretando correttamente le tendenze in atto nel mondo del commercio e il mutamento delle abitudini dei consumatori. Proiettandosi correttamente verso un futuro che avanza a passi veloci, può mettere a unto una pianificazione strategica che consenta alla città di tornare ad essere più vivace e attrattiva dal punto di vista commerciale in tutti i quartieri. La città è di tutti e tutti i comprensori hanno bisogno di riqualificazione urbanistica, per accogliere e sostenere il piccolo commercio. Occuparsi di periferie significa accorciare le distanze, dedicarsi a chi è in difficoltà, combattere la solitudine, il degrado e l’abbandono dei luoghi. Realizzare un nuovo patto tra cittadini e amministrazione pubblica per garantire accessibilità e inclusione sociale come diritto di libertà. La periferia non si misura dalla distanza dal centro. Periferia è ogni luogo della città nel quale i diritti di cittadinanza non sono garantiti, ogni contesto sociale nel quale i bisogni dei cittadini non sono soddisfatti.
Vice presidente del Consiglio Comunale di Ardea Dott.ssa Edelvais Ludovici”