Il quadro è realizzato dall’artista apriliano Pietro Negri
È stato voluto da Rosario Grasso. Don Alessandro Saputo: “L’arte sostiene la preghiera. Maria è la porta privilegiata di accesso a Dio”
di Riccardo Toffoli
La Madonna del Rosario di Pompei entra nella Chiesa dello Spirito Santo. La copia del dipinto venerato nel santuario della Madonna di Pompei è stato realizzato olio su tela dal noto artista apriliano Pietro Negri. La stessa mano che ha dipinto i busti di tutti i sindaci di Aprilia esposti al Comune di Piazza Roma e il grande dipinto della città sempre all’interno del municipio. “La storia del dipinto è molto particolare –ci dice Negri- Il santuario venne realizzato nel 1875. Mancava un quadro che raccogliesse le persone durante la preghiera giornaliera del rosario. Bartolo Longo, oggi Beato, dopo tanto operarsi, si è recato presso una suora, suor Maria Concetta del convento di Porta Medina. Costei gli dà l’attuale quadro esposto che era in condizioni pessime. Era danneggiata dalle tarme con intere parti di colore mancante. Siccome era un dono, lo accettò volentieri. Venne portato al santuario con un calesse che trasportava letame. Questa è la storia di un quadro che subito divenne miracoloso e oggi è oggetto di culto”. Ai giorni nostri si stima che più di 4 milioni di persone ogni anno si rechino in pellegrinaggio, facendo così, di quello di Pompei, uno dei santuari mariani più visitato al mondo. L’importanza della Basilica di Pompei, per il mondo cattolico, è testimoniata anche dal fatto che per ben 4 volte è stata visitata da un papa: in particolare sia papa Giovanni Paolo II, sia papa Benedetto XVI che papa Francesco si sono recati in visita al Santuario. “Ho raccolto l’invito di Rosario Grasso –ci dice Don Alessandro Saputo, il parroco dello Spirito Santo- di esprimere con questo gesto la sua devozione. La devozione nella chiesa cattolica si lega strettamente con l’arte. L’arte aiuta e sostiene la preghiera”. La Madonna del Rosario di Pompei è parte della vita di Rosario Grasso, ex consigliere comunale e presidente dei soci Coop. “Alcune parti importanti della mia vita –ci racconta Rosario Grasso- sono legate alla Madonna del Rosario di Pompei. Io e mia moglie ci siamo sposati a Pompei perché è un po’ la Madonna che ci ha fatto incontrare. E a lei ci siamo rivolti per avere un figlio. La sua è stata una vicinanza profonda e molto sentita. Recentemente abbiamo festeggiato sempre qui a Pompei i 35 anni del nostro matrimonio e ho pensato nell’occasione di portare ad Aprilia, nella mia chiesa, una immagine del dipinto. Ci siamo rivolti ovunque, persino in Vaticano, ma non abbiamo trovato granché. Così grazie all’amicizia con Nino Randisi, mi sono messo in contatto con il maestro Pietro Negri che ha accolto l’invito. Credo che essere cristiani significhi principalmente vivere onestamente e comportarsi bene”. Il quadro verrà affisso ufficialmente sulla parete destra della chiesa, nell’angolo dell’organo. E servirà a spronare i fedeli nella preghiera quotidiana del rosario. Il giorno della benedizione è fissato per il 25 marzo, ricorrenza dell’Annunciazione alle ore 18. “Questo è un modo per riprendere una dimensione di spiritualità –spiega Don Alessandro- La chiesa è dedicata allo Spirito Santo ma è fortissimo il legame con la Madonna. Maria è una porta privilegiata di accesso a Dio. Già dal Giubileo della Misericordia abbiamo addobbato la nostra chiesa con statue ed immagini di Maria. Questo percorso che stiamo affrontando come comunità parrocchiale, sta proseguendo”. L’artista Pietro Negri ci rivela anche alcune indiscrezioni su questo dipinto. “La tecnica è olio su tela –ci spiega- ho lavorato circa due mesi. Una gran parte del lavoro l’ho fatto in ginocchio perché ho pensato a delle persone a me molto care. Quando ho finito il lavoro ho detto il rosario in ginocchio. Talmente mi sentivo sicuro che mi sono addormentato lì sotto ai piedi della Madonna”.