In visita alla sede centrale a Latina Scalo. Nessuno più vuole fare l’elettricista o l’idraulico eppure il mercato chiede sempre di più queste figure e le retribuisce bene
L’amministratore unico Gianluca Cecchet: “Ad Aprilia vogliamo allargare l’offerta formativa del Cellini ma quando abbiamo attivato i corsi di elettricista nessuno si è iscritto”
di Leonardo Molinari
È in essere da ormai diversi anni la progressiva confluenza delle iscrizioni dei ragazzi di terza media ai licei, a discapito degli altri indirizzi scolastici superiori. Questo, oltre a generare un sovraccarico delle richieste di iscrizione negli stessi, che comporta l’esclusione di molti studenti, comporta delle falle in vari settori lavorativi, che cercano assiduamente figure lavorative ad oggi sempre meno presenti. A dircelo è lo stesso Gianluca Cecchet, amministratore unico della Latina Formazione, un istituto di formazione professionale superiore. C’è un pregiudizio nei confronti di certi mestieri, che invece sono ricercatissimi e spesso ben retribuiti per via della specificità delle competenze e del basso numero di professionisti, afferma l’amministratore. Il corso di impianti termoidraulici, uno dei vari indirizzi dell’istituto, non forma ad esempio una classe da tre anni, poiché il numero di richieste rasenta lo zero, rendendo inutilizzati i macchinari e gli strumenti di cui i laboratori sono forniti. Non mancano altri spazi di esercitazione, come l’officina per l’indirizzo di Riparazione dei veicoli a motore, in cui sono presenti veri e propri autoveicoli sui quali mettere in pratica le conoscenze teoriche. Infatti, una delle caratteristiche peculiari dell’istituto è sicuramente l’aspetto pratico, la sperimentazione, l’esercitazione concreta e fisica riguardo le conoscenze apprese in classe, che è un aspetto importante soprattutto per quei ragazzi che faticano particolarmente a studiare sui libri per molto tempo per via della loro tendenza al pragmatico. Molti ragazzi a causa della loro predilezione verso il pragmatismo interrompono il loro percorso di studi, generando un tasso di assenteismo scolastico in crescita. Questa è quindi un’ottima opportunità per il ragazzo, poiché oltre a formarsi, gli sono fornite competenze lavorative specifiche, rendendolo un professionista pronto ad inserirsi nel mondo del lavoro. I corsi sono triennali, quindi colmano i tempi della scuola dell’obbligo, ma ci sono anche ragazzi che al termine degli studi in uno degli istituti della Latina Formazione proseguono la loro carriera scolastica, conseguendo anche il diploma superiore. La scuola di formazione professionale ha la sua sede più grande a Latina, ma altre città quali Aprilia, Fondi e Terracina ospitano sedi con alcuni dei suoi indirizzi. Uno tra i settori invece più richiesti è quello del benessere. Anche in questo caso i ragazzi affiancano alle ore in classe, ore di laboratorio pratico, anch’esso fornito di tutto il materiale necessario. Interessante anche l’indirizzo di ristorazione, che offre molti sbocchi nel campo gastronomico e del turismo in generale, anche per quanto riguarda il servizio in sala. Una sala e una vera e propria cucina permettono ai ragazzi di alternarsi, cucinando grazie alle varie postazioni e servendo i piatti preparati ai propri compagni ai tavoli, per poi scambiarsi. È inoltre presente un laboratorio al piano sottostante per l’esercitazione sulla pasticceria. Molte delle pietanze sono preparate con frutta e verdura prodotta nell’orto della scuola che viene gestito attraverso una progettualità per alunni diversamente abili. Altri indirizzi altrettanto interessanti offerti dall’istituto sono quello di Grafica, quello di Meccanica, quello per diventare operatore elettrico e quello per diventare operatore delle produzioni alimentari (pasticceria, pasta e prodotti da forno).
Sarebbe stato interessante offrire questa opportunità anche a ragazzi più grandi che magari avendo interrotto molto giovani il loro percorso scolastico, potrebbero formarsi in una di queste scuole per poi affacciarsi al mondo del lavoro avendo un riscontro maggiore. Purtroppo però oltre i diciotto anni i ragazzi sarebbero costretti ad autofinanziarsi il corso, spendendo cifre che non tutti possono permettersi. L’istituto sta lavorando per ottenere l’accredito necessario e si sarebbe reso disponibile ad accogliere anche studenti più grandi, ora però serve qualcuno che sovvenzioni. La Regione Lazio ad esempio non potrebbe stanziare dei fondi o fare dei bandi che coprano le spese? Il reddito di cittadinanza serve a sostenere i disoccupati, ma non sarebbe giusto allora finanziare gli studi di ragazzi giovani in modo da istruirli e prepararli al lavoro? Sarebbe un investimento: sosterremmo così i ragazzi senza lavoro e li renderemmo una risorsa preziosa per la comunità.