L’ex assessore all’urbanistica Roberto Boi portò in Consiglio comunale il vincolo della campagna romana, ora lancia una nuova carta sul tavolo

84
Roberto Boi

 “IL SOPRINTENDENTE DEVE TUTELARE IL BENE”

“Sbalordito per quanto successo. La Soprintendenza poteva non accogliere le osservazioni e valutarle in un secondo momento”

di Riccardo Toffoli

 “Il Soprintendente deve attivarsi per tutelare il bene paesaggistico. È sua responsabilità”. Ce lo dice l’ex assessore all’urbanistica Roberto Boi che nel 2023 propose al Consiglio comunale l’applicazione del vincolo della campagna romana sul territorio di Aprilia.

Intanto un commento a caldo sulla decadenza delle misure di salvaguardia.          “Già ho espresso il mio parere in un comunicato. Sono sbalordito per quanto successo. Una soprintendenza che dichiara di alto valore paesaggistico un territorio, non può far cadere le norme di salvaguardia. Ritengo pretestuoso quanto detto dalla Soprintendenza per giustificare, ossia che il problema creato dalle osservazioni presentate dal Comune a dicembre 2024 richieda tempo di valutazione. Osservazioni del tutte legittime che chiedevano l’esclusione di alcuni nuclei abitati ricadenti nel vincolo. La Soprintendenza per non far decadere le norme di salvaguardia, avrebbe potuto respingere le osservazioni e valutarle in un secondo momento. Invece io penso che sia stata volontaria la creazione di una finestra temporale, uno spazio utile, ad approvare un qualche cosa che l’iter evidentemente bloccava. Per carità, è un mio pensiero”.

Allora ripercorriamo l’iter. – “Dal 2018 al 2021 gli ex assessore Ruberti e Laurenzi, uno all’urbanistica e l’altra all’ambiente, proposero la prima bozza del vincolo di campagna romana. Il territorio nord di Aprilia che va dalla ferrovia verso Roma è, del resto, morfologicamente classificabile come agro romano. Lo abbiamo sempre detto e lo dicono le cartografie storiche. A dicembre 2021 vengono tolte dal sindaco Terra le deleghe a Ruberti e Laurenzi e questo progetto venne inspiegabilmente bloccato. A febbraio 2022 entra in giunta l’assessore Giusfredi e in maggioranza entrano Zingaretti e poi Movap tutti orbitanti nel Pd. Dal febbraio 2022 questo progetto viene lasciato nel cassetto. Uno strumento estremamente importante perché il territorio non è la prima volta che viene assaltato da richieste di impianti impattanti. Nel dicembre 2022 la società Frales presenta un progetto di discarica nel territorio nord di Aprilia. Quando venni nominato assessore, ho ripreso il progetto di Laurenzi e Ruberti e l’ho portato in consiglio comunale. Trovo l’ostracismo dell’allora opposizione civica. Alla delibera della proposta di vincolo, la delibera 62 del 12 dicembre 2023, si astengono, infatti, Terra, Caporaso, D’Alessandro, De Maio, Tiligna, Mastrocicco, Barbaliscia e Fiorentini. Il consigliere Zingaretti esce dall’aula al momento del voto. Chi oggi va a difendere la campagna romana si dovrebbe interrogare anche su quello che è successo. Dopo questa delibera accompagnai i delegati della Soprintendenza sul territorio per la verifica. Il soprintendente ha visto le località con tanto di siti storici e archeologici e ha ritenuto di ampliare il territorio sottoposto al vincolo dai 2200 votati in Consiglio comunale a 4 mila ettari. Ad agosto del 2024 viene pubblicata la proposta di vincolo con dichiarazione di notevole interesse pubblico. Scattano da subito le norme di salvaguardia. A dicembre 2024 il Comune con delibera del Commissario, presenta delle osservazioni. In linea generale non sarebbe cambiato tanto nei nuclei spontanei, in questi territori non sarebbe stata impedita l’edificazione se fosse passato il vincolo, ci sarebbe stata solo un’incombenza burocratica in più. Questa osservazione, quindi, poteva anche essere rigettata. A cavallo tra novembre 2024 e marzo 2025 la Conferenza dei Servizi in Regione sulla discarica viene spezzata in due. Si prende tempo in sostanza. Solo a marzo si capirà la mossa strategica: hanno fatto passare i 180 giorni per far decadere le norme di salvaguardia. La Soprintendenza ha dato la colpa al Comune, ma è falso perché la Soprintendenza aveva tutto il potere di andare avanti e poi riprendere la questione in un secondo momento”.

E ora? – “C’è una carta da giocare. Una sentenza del Consiglio di Stato in seduta plenaria, la 13 del 2017. È vero che dopo 180 giorni decadono le norme di salvaguardia, ma permane la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Significa che se io dico che un oggetto è d’oro, anche se scadono i termini per le norme di salvaguardia, questo oggetto rimane d’oro. Il soprintendente ha l’obbligo di correre verso la tutela del bene, non può aspettare. In questo momento, il Soprintendente può riproporre il vincolo e far scattare nuovamente le norme di salvaguardia. Se non fa questo, se dovesse essere realizzato nel frattempo un impianto impattante sul territorio, non parliamo solo di discarica ma penso anche ai tanti impianti fotovoltaici, c’è un danno sul bene di notevole interesse. Lo dice la sentenza. Chi si deve assumere la responsabilità? Il Soprintendente. Ci sono responsabilità molto importanti, pecuniarie e anche penali. Ho supportato tecnicamente i legali di alcuni Comitati che hanno presentato già degli esposti nei confronti della Soprintendenza”.

La Regione però ha fatto capire che comunque sarebbe andata avanti…..             “Io lo dicevo in tempi non sospetti. La filiera di governo non ha funzionato. Rocca ha promesso che si sarebbe opposto alla discarica quando venne a trovarci e promise i fondi per la legge 6, per le opere di urbanizzazione nelle periferie. Non l’ha fatto. Aprilia non viene minimante considerata nei piani regionali perché non abbiamo un rappresentante regionale. Quindi se Roma deve mettere la polvere sotto il tappeto, il tappeto siamo noi. Quando ci siamo accorti che Fratelli d’Italia in Regione andava da tutt’altra parte, io lanciai l’allarme e ho aperto la crisi di governo. Il partito locale, invece di supportarmi, chiese la mia testa al Sindaco”.

Il Comune cosa può fare? – “In merito al vincolo, non è il propositore. È il soprintendente che deve riproporre il vincolo. Un’azione che potrebbe fare e va verificata, riguarda la delega urbanistica data dalla regione al Comune per le varianti urbanistiche. La discarica prevede una variante urbanistica puntuale, ci fu il parere dell’urbanistica regionale che diede parere favorevole, questo parere oggi può essere ribaltato visto che la Regione ci ha dato la delega?”