Purtroppo la trovata in tutta buona fede dell’allora sindaco Mario Savarese che sensibile ai problemi della disabilità, tanto si è adoperato per costituire un consorzio per la disabilità tra i comuni di Pomezia ed Ardea. Purtroppo non conoscendo i politici di Pomezia di cui Ardea era una frazione, non poteva immaginare che con Pomezia non si possono fare alleanze. Del resto Ardea si è staccata da Pomezia oltre cinquanta anni fa e ritornare come “sudditi” non sembra proprio essere il caso. Va anche detto che con il commissario Prefettizio nel comitato per la disabilità, Pomezia esprime due voti, mentre Ardea soltanto uno, questo fa si che Ardea starà sempre in minoranza. In democrazia vince sempre chi ha più voti. Ardea si è staccata da Pomezia proprio per non essere suddita della stessa che faceva e ancora prova fare la parte da leone. Ardea come sempre ha contribuito pur da comune autonomo ad aiutare indirettamente Pomezia. Non a caso Ardea ha fortemente contribuito nelle ultime elezioni pometine a far candidare diversi illustri personaggi rutuli nella lista del cdx affinchè il cdx potesse come è accaduto vincesse le elezioni, oltre a far eleggere qualche ex consigliere come Fabrizio Salvitti. Ardea oltre ad aver nominato nella giunta Cremonini come asssessore alle finanze chi attualmente è sindaco di Pomezia, per cui l’attuale sindaco dovrebbe ben tener conto che grazie alla nomina ad assessore ad Ardea che l’ha fatta maggiormente conoscere politicamente e all’aiuto del sindaco Cremonini e di tutti i consiglieri del centrodestra di Ardea scesi in campo per aiutare l’assessore alle finanze del comune rutulo Veronica Felici a divenire sindaco di Pomezia, sbaragliando tutti gli avversari.
Di sotto riportiamo il comunicato stampa dell’ex presidente per la disabilità nell’allora comitato per la disabilità Barbara Tamanti.
“Mentre le famiglie aspettano con ansia la ormai famosa apertura del centro diurno di Ardea , sono in un limbo per possibilità di partecipare al bando regionale “dopodinoi”, un progetto mirato, che sostiene e guida i ragazzi adulti con disabilità a una vita fuori dalla famiglia attraverso brevi, esperienze di autonomia. Il nostro comitato , aveva palesato al sindaco nell’ ultimo incontro la necessità di un cambio di passo nelle politiche sociali, perché possa esistere più attenzione e cura verso la fetta di popolazione più fragile. A ad ora alle belle belle parole non sono seguiti i fatti.
A che punto siamo col centro diurno? A che punto col consorzio sociale? Tutto ciò che chiediamo è tenere alta l’attenzione su queste tematiche e poter dare risposte alle famiglie . La stagione invernale è alle porte e le famiglie saranno ancora costrette ad arrangiarsi come possono, chi cercando servizi presso altri comuni, chi attraverso associazioni chi invece in casa con questi ragazzi, che resteranno senza interventi, minando così il loro potenziale . Il comitato chiede e attende risposte e date certe a queste domande”.
Luigi Centore