L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’AMMINISTRAZIONE DI ARDEA.
“A TRE ANNI DALL’ASCESA AL GOVERNO DI Ardea per il M5S, è tempo di bilanci. Partirò da una considerazione di ordine generale preludio ad alcune domande. La considerazione: la crisi Covid ha messo in luce ciò che si celava dietro una ipnosi politico-collettiva, il governo di Ardea rappresenta un potere senza anima, senza pathos. Ciò che affligge Ardea in questo momento è si una lenta ma progressiva decrescita economica, maggiormente la mancanza di una visione progettuale per il futuro. Una coscienza collettiva e sociale, un programma unitivo. La popolazione di Ardea è stata privata e scippata dalla promessa elettorale fondante la vittoria del giugno 2017 da parte del M5S: la partecipazione democratica al governo della città. L’idea novecentesca del Santi Romano, che tra cittadino e potere istituzionale, vi sono associazioni, comitati, che creano diritto e democrazia, è stata sostituita dal concetto del Re Sole Luigi XIV “L’etat, c’est moi” . Tutto quello che può e deve rappresentare un collante tra governo e realtà cittadina è disprezzato. Si è tornati ad una visione centralistica del potere: cessione dei diritti a chi governa, delega ad occhi chiusi. Eppure la battaglia-bandiera di una politica diversa aperta alle porti attive della città era stata innalzata sul pennone più alto: il programma elettorale. Del resto perché ricorrere alla partecipazione democratica quando si ha una politica perfetta? Prova di questo stato di cose è la mancanza di idee e competenze in vari settori vitali della vita amministrativa di Ardea che vanno dall’urbanistica ai servizi sociali e dalla tutela dell’ambiente alla tutela del patrimonio storico ed archeologico fino al Welfare. La girandola di dimissioni degli assessori, senza chiare motivazioni e la mancanza di un assessore all’urbanistica, tutt’oggi, la raccontano lunga sul metodo di governo che si è instaurato ad Ardea. La cripto-casta non ama il dialogo e quando questo dialogo si avvia si spegne sul nascere per eccesso di narcisismo politico – emotivo nuovo virus che affligge il primo cittadino e tutta l’amministrazione. Circondato da chierici militanti ha perso il contatto tra la dimensione etico morale del programma elettorale e la realtà dei problemi che affliggono Ardea. Persino sul fronte della lotta alla criminalità e la battaglia per la legalità si segna il passo. Ricordo che all’insediamento della prima giunta del M5S, ci fu la nomina di un assessore alla legalità. Presto questo assessore si è dimesso e della battaglia per la legalità non vi è traccia. Eppure cose importanti sotto questo aspetto si stanno verificando ad Ardea: Processo “Equilibri” processo Uno light senza che il comune di Ardea abbia alzato la sua voce in tribunale. Manca una incisiva lotta politico amministrativo contro l’abusivismo, serve una scossa e segnali non se ne vedono. Si è chiesta una delibera consiliare sulla rigenerazione urbana, nulla. Si è chiesto una risposta chiara ed istituzionale sulla clausola di salvaguardia vigente tra Demanio dello Stato e comune relativa all’atto di trasferimento del compendio dei 706 ettari delle Salzare, nulla. Vi è da mettere mano allo scempio del “Serpentone” che sfregia il patrimonio storico archeologico del Castrum Inui e del lungomare un’altra ricchezza per il turismo. Vi è da mettere mano al Piano Regolatore Generale dopo 45 anni, urge l’individuazione di zone artigianali ed industriali. Sul piano delle attività commerciali ci si muove a vista, eppure occorre individuare zone per i mercati. Insomma occorre accelerare il progetto per il futuro di Ardea, come? Riunendo le forze professionali, imprenditoriali, sociali e culturali intorno alla costruzione di un progetto concreto per interventi interdisciplinari. Una ThinK Tank, come sta facendo la regione Lazio: Ma non se ne parla. Come non vi è cenno su una adeguata ed efficiente risposta alle domande di accesso agli atti amministrativi. Ormai fare un accesso agli atti presso il comune di Ardea è divenuto complicato e defatigatorio per energie e speranze ad ottenere il documento nei tempi dovuti. Eppure la trasparenza è il diritto a conoscere in potere al cittadino. Su tale questione il comune dovrebbe farsi garante di una campagna di informazione sul come, il perché e quando proporre l’accesso agli atti. Ma tutto tace. Il diritto all’ambiente sarà il tema principale per il futuro e non solo per Ardea. Per questo urge una visione dinamica e pervasiva di questa materia, così tanto legata come si è visto al diritto alla salute (Art. 32 cost). Per Ardea tale diritto impatta con la sistemazione urbanistica del territorio e la regolarizzazione e il controllo degli impianti di depurazione fognari sul nostro territorio. Controlli rivolti anche ad eventuali scarichi abusivi o fuori norma. Ciò per fare argine all’inquinamento delle falde acquifere del sottosuolo di Ardea e di qualche comune limitrofo della provincia di Latina. Altro tema che rimane a tutt’oggi nel limbo è quello della proroga a concessionarie comunali come quello della raccolta dei rifiuti porta a porta che aspetta una soluzione anche a tutela dei lavoratori e dei loro salari. Non mancano poi certo i problemi legati all’estate da salvare, le problematiche di lavoro degli stabilimenti balneari e delle concessioni demaniali anche su tale fronte occorrono risposte pratiche ed incisive. In finale c’è bisogno di un cambiamento nel modo di fare amministrazione ad Ardea. Acquistare consapevolezza che le comunità territoriali sono chiamate dopo la crisi Covid 19 alla realizzazione di un nuovo modello sociale-economico-urbanistico-ecologico. Ardea è chiamata a difendere il proprio patrimonio dei beni comuni e dei diritti civili e sociali, con tassi intellettivi elevati ed eccellenze sulle materie amministrative. I chierici militanti dormienti dovrebbero uscire dalle loro cripte e aprirsi al futuro, futuro che è poi quello dei nostri figli”. Avv. Francesco Falco