di Antonella Bonaffini
Un mimo è una figura persino leggendaria, una figura che si serve della gestualità per comunicare con chi lo osserva, il mimo è un volto che dietro una dolcezza apparente ed al tempo infinita, racchiusa in un viso solitamente scarno, truccato di bianco, cela una padronanza espressiva comune a pochi, ed in Cile, in quel Cile percosso dal malcontento di una popolazione che a gran voce denuncia una distribuzione iniqua della ricchezza, è il 20 ottobre 2019 che si spezza la vita di Daniela Carrasco, la giovane di 36 anni conosciuta da tutti con il nome di El Mimo. Viene Fermata Daniela, bloccata durante una manifestazione in piazza, viene circondata dai Carabineros, portata via brutalmente. Verrà ritrovata morta, impiccata da li a qualche ora. Alla famiglia, il governo dirà che si è uccisa ma il collettivo NI una de menos, urla al mondo una verità di diverso tipo. Daniela sarebbe stata torturata, violentata sino alla morte ed esposta poi cadavere con una corda al collo, come un trofeo. Daniela era stata fermata dalla polizia nell’ambito delle proteste che hanno infiammato il Cile contro il regime di Sebastián Piñera. E’ stata ritrovata impiccata a una recinzione Daniela Carrasco, alla periferia di Santiago, lo scorso 20 ottobre. L’ultima volta che era stata avvistata, era stata fermata nell’ambito delle proteste che hanno letteralmente infiammato il Cile questo autunno, un autunno che aveva visto per la prima volta persino l’Esercito invadere le strade con i carrarmati, proclamando il coprifuoco. Quello che era solo un sospetto, pare adesso esser divenuta una certezza e molte sono le associazione mobilizzatesi per avere giustizia,. Daniela sarebbe stata violentata e uccisa proprio dagli stessi agenti che l’avevano fermata. L’orribile gesto, sarebbe stato un atto politico punitivo contro chi si ribella al regime del presidente Sebastián Piñera, di cui oggi ed a gran voce, in Cile si invocano le dimissioni.
Un’altra donna trucidata, punita in un modo orribile per aver dato voce ai propri ideali, una donna che il regime vorrà certamente archiviare ma la cui morte, noi non potremo certo dimenticare.