Mille, splendidi da soli

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di Antonella Bonaffini

Mi sono sempre convinta che l’uomo nasca, viva e muoia, in assoluta solitudine. Nella fase interposta a quelli che sono i momenti più importanti della sua esistenza, la nascita e la morte, l’individuo finge di non essere da solo ma il suo intimo convincimento, è di diverso tipo. Ci rapportiamo spesso, per convenienza o semplice necessità, a persone che sentiamo essere molto distanti dal nostro modo di essere, dal nostro modo di esistere  e questo, al solo scopo di non rimaner da soli. L’essere umano arriva alla piena comprensione di sé stesso ma questo, non può purtroppo essere valevole per gli altri. Appartengo anche io ad una categoria particolare, quella degli artisti, e quando vidi questo dipinto, ebbi chiaro cosa Marcello Vandelli volesse dire. L’individuo è il solo amico di sé stesso. Nel rapportarsi al prossimo  avrà sempre la possibilità di indossare non una ma dieci, cento, mille maschere, nel tentativo ultimo di vivere non perdendo mai di vista se stesso e di esistere, scendendo a compromessi con ciò con cui dobbiamo confrontarci, ma che intimamente, spesso vorremmo allontanare. Siamo forti quando ci cibiamo soltanto di quelle cose che ci fanno stare bene. Crediamo di essere felici quando ci circondiamo di persone che ci convinciamo possano supportarci, indossando un volto che sia somigliante al nostro, e puntualmente, rimaniamo delusi nel constatare che le maschere a lungo andare possono cascare. In più di una occasione nella vita mi trovai nella condizione di darmi delle regole, ma quando ciò accadde, lo scopo fu prettamente prudenziale. Ma si sa che nessuna regola è così valida da non ammettere un’eccezione ed anche io mi vidi costretta, consapevolmente, ad indossare qualche maschera. Mi ritrovai a vestire panni che non erano i miei, conobbi il senso vero della costrizione ma nel tempo e consolidando la giusta esperienza, imparai a difendermi. Esser soli, lungi dal divenir invalidante è salutare e sin quando il nostro specchio rimanderà una sola immagine, la sensazione che potremmo custodire sarà quella di essere al sicuro. Uno. Dieci. Cento. Mille splendidi da soli. Noi stessi, il nostro essere. Tutto il resto, rimane fuori.