La nota della Soprintendenza: “Fermare i lavori”
L’intervento della Pg della Municipale. Il sito è inserito nel perimetro della Campagna Romana
di Riccardo Toffoli
Campagna romana sì campagna romana no. Le cosiddette misure di salvaguardia non hanno impedito nei giorni scorsi di “scassare” su un sito di interesse archeologico apriliano già noto alla soprintendenza. Si tratta di una collinetta a nord di Aprilia dove una tomba di epoca pre-romana è stata più volte riutilizzata, anche durante la seconda guerra mondiale, fino a cantina. In questa collinetta del nord di Aprilia, in un luogo già noto alla Soprintendenza e inserito nei perimetri della nuova Campagna Romana apriliana, si è pensato di avviare dei lavori, molto probabilmente di aratro. Questi lavori hanno portato alla luce diversi cocci e antichità, forse di una villa di epoca romana che potrebbe nascondere altre sorprese più antiche nel sottosuolo. C’è stata una segnalazione alla soprintendenza che ha immediatamente scritto al Comune per provvedere alla sospensione immediata dei lavori. Il braccio della polizia giudiziaria della Polizia Locale, dopo un iter burocratico con l’ufficio urbanistica del Comune ha provveduto alla comunicazione della sospensione dei lavori. Molto probabilmente seguirà un controllo successivo per assicurarsi intanto che i lavori non siano proseguiti e soprattutto per accertare l’entità di quanto è stato fatto. Lo scavo superiore a 50 cm in una collinetta, quindi con deposito che tende a non rimanere nel tempo, fanno sapere gli esperti, può del resto danneggiare seriamente e anche in modo irrimediabile le strutture antiche nascoste dalla terra. Il territorio apriliano è ricchissimo di questo tipo di insediamenti antichi ma non c’è mai stata la cultura né di mantenerli né di valorizzarli. La breve distanza con Roma che svela le sue meraviglie non aiuta e sicuramente il confronto con la Città Eterna non regge sicuramente. Anche se la storia del nostro territorio che si intreccia con la leggenda di Enea e della Fondazione di Roma, con il popolo rutulo e volsco, arricchisce la storia di Roma, dando alcune importanti aggiunte sugli anni della sua nascita. Pensiamo ai siti meravigliosi riscoperti ad Ardea, al castrum Inui, il porto di Ardea con il quale la città manteneva rapporti economici fino ai Greci. Per non parlare dell’Heroon di Enea con le 13 are, considerata all’epoca come la tomba di Enea. Oppure il sito del tempio di Mater Matuta presso Satricum, località Le Ferriere. E nel territorio apriliano ci sono tante realtà di un certo valore che sono state scoperte. Come la statua della dea Cibele che ora è conservata presso la biblioteca comunale e l’Antinoo Silvano conservato al Museo Nazionale Romano, segno di una presenza importante sul territorio anche nell’epoca imperiale. Aprilia ha quindi tante ricchezze di cui purtroppo non si tiene adeguato conto e si pensa, banalmente, che la storia della città inizia nel 1936, anno della fondazione del borgo fascista. La storia di Aprilia affonda invece, in un lontano passato che dovrebbe essere maggiormente tenuto in considerazione e valorizzato.