NON C’E’ SPERANZA SUI 706 ETTARI DELLE SALZARE PRONTI PER IL PROSSIMO INCENDI DI RIFIUTI PORTATI DA FUORI E SCARICATI IN LOCO
Ancora non si è spento il clamore dell’ultimo incendio della discarica di auto e materiale tossico dato alle fiamme che per circa una decina di giorni e notti ha tenuto impegnate squadre dei vigili del fuoco di Pomezia, che già c’è chi anonimamente ne sta preparando un altro. Infatti sui 706 ettari delle Salzare insistono i preparativi per festeggiare il nuovo anno. Non a caso, lungo via dei Monti Marini sono già state accatastate da i soliti ignoti centinaia e centinaia di metri di cumuli di rifiuti in genere masserizie in disuso, e rifiuti vari forse anche tossici nocivi, trasportate in loco durante le notti buie e fredde di questi giorni. Ormai questo materiale come il precedente verrà dato alle fiamme da quanti non potendo transitare risolveranno con gli incendi il problema. Ancora una volta l’aria diventerà irrespirabile e forse tossica e ancora una volta si dovranno distogliere i vigili del fuoco da ben più seri ed importati operazioni di soccorso. Fermo restando il costo per la società ed il rischio delle forze di polizia che dovranno intervenire in una zona impraticabile e dall’aria sempre più irrespirabile a causa dei fumi e della puzza dei materiali bruciati. Il controllo del territorio a causa di questi fatti, sembra essere sempre più fuori controllo, ormai quella che è il punto più bello di Ardea per la vista del mare dove l’occhio si perde nella verde campagna (ben curata dall’unico agricoltore di zona) prima di vedere le onde che spiaggiano sull’arenile di lungomare degli Ardeatini. Le Salzare, una zona ora invasa da rifiuti e da residui di combusto degli oggetti spesso anche tossici, dati alle fiamme. Con l’accumulo dei rifiuti ben visibili in foto che come accade da sempre, presto verranno dati alle fiamme per poi ricominciare. Nessuno sta facendo nulla se non continuare a rendere l’aria irrespirabile. Resta comunque un fatto grave quello che la popolazione ancora non reclama e non segnala questi incendi dolosi. Neppure si lamentano più quelle consigliere elette in Tor San Lorenzo che “beneficiano” della puzza del fumo nero, acre e certamente tossico nocivo. Ancora una volta sarà la stampa ad illustrare il triste fatto all’opinione pubblica ed alle autorità che leggeranno quest’articolo, considerando che chi è preposto al controllo resta sempre più incapace di controllare. Per cui aspettiamoci il prossimo incendio una volta che quanto già scaricato si asciuga. E qui il nostro stupore anche a seguito della missiva che alcuni cittadini hanno inviato al sindaco di Ardea ed al Comandante della Polizia locale il valente Ten. Col. Antonello Macchi in protocollata in municipio in data 09.11.2023 alle ore 15,20 e 53 sec. Da oltre una trentina di residenti in zona (non appaiono i nomi per privacy). I firmati si chiedono esiste ad Ardea un ufficio ambiente e salute pubblica? Che provvedimenti sono stati presi per evitare l’ingresso illegale in zona di questi ecoterroristi? Perché dopo gli ultimi incendi questi tali sono e come tali andrebbero catturati, incendiari che hanno messo a rischio la salute degli abitanti e ancor più a rischio la vita dei soccorritori. Spero soltanto che nessuno la prenda come un fatto personale segnalare quanto accade e quanto è stato denunciato da alcuni abitanti del posto, ma questa storia deve finire, se necessario chiedono dei cittadini che il sindaco faccia richiesta per l’invio a guardia dei luoghi il personale dell’esercito, oltre a chiedersi le tanto decantate foto trappole e telecamere dell’assessore all’ambiente e del mio amico delegato alla municipale che fine hanno fatto? La popolazione si sente presa in giro per l’incapacità di assicurare chi di competenza alla giustizia questi eco terroristi che stanno avvelenando gli abitanti di un intero paese.
Luigi Centore