SANITA’ PUBBLICA AD APRILIA AL COLLASSO

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Sit-in di protesta il 29 marzo scorso di fronte alla Asl. Il Tdm: “La politica si unisca per avere di più” . Il Consigliere regionale Enrico Tiero (FdI) ci mette una pezza: “Stanziati 4 milioni per la terza ala del poliambulatorio di via Giustiniano”

Ma, secondo il Tdm, all’appello mancano medici, specialisti, attrezzature. Tmsree ridotto all’osso: il grido d’allarme delle famiglie per i loro figli

di Riccardo Toffoli

Definanziamento della terza ala della casa della salute di via Giustiniano: sit-in di protesta. Poi il consigliere regionale Enrico Tiero di Fratelli d’Italia annuncia: “Finanziati 4 milioni di euro”. Dopo la risposta dell’assessore regionale Fabrizio Ghera all’interrogazione del consigliere regionale PD Salvatore La Penna che ha annunciato il taglio del finanziamento di circa 2 milioni e mezzo di euro destinati alla costruzione della terza ala del poliambulatorio Asl di via Giustiniano per dirottarli al Giubileo, il Tribunale per i Diritti del Malato ha promosso un sit-in di protesta in piazza Bersaglieri, proprio di fronte al poliambulatorio Asl. Il sit-in si è tenuto sabato 29 marzo in mattinata. Davanti un banchetto informativo e Claudio Frollano, al microfono, il coordinatore del Tribunale dei Diritti del Malato che chiedeva a gran voce un impegno maggiore per la sanità apriliana, ridotta all’osso sia per l’organico dei medici sia per le strutture. Presenti tanti cittadini, ma anche politici che hanno seguito e seguono la vicenda. Frollano ha ribadito la necessità che tutte le forze politiche si uniscano nel portare avanti le rivendicazioni che questa città chiede sulla sanità pubblica. Il Tribunale dei Diritti del Malato svolge un ruolo strategico all’interno della struttura sanitaria. Sono tanti volontari che cercano, come possono, di sopperire alle tante assenze della Asl, in termini di informazione ai cittadini ma anche e soprattutto svolgono un ruolo fondamentale nell’evidenziare le difficoltà e le ristrettezze in cui sono costretti ad operare i medici e i sanitari presenti.

“STANZIATI 4 MILIONI DI EURO PER LA TERZA ALA”

Oltre a tanti politici locali e regionali, nel sit-in è stato presente anche il consigliere regionale Enrico Tiero che ha annunciato lo stanziamento di nuovi fondi, pari a 4 milioni di euro, per la costruzione della terza ala. Una vera e propria boccata d’ossigeno. “Su mio sollecito –ha detto Tiero- la Regione autorizza l’Asl a spesa per l’ampliamento. Risorse per quasi 4 milioni. Abbiamo già rassicurato gli utenti di Aprilia sul fatto che l’ampliamento della Casa della Salute non è a rischio. E’ vero che c’è stato il definanziamento del progetto sull’ampliamento, per dare copertura finanziaria al programma giubilare 2025, ma la somma inizialmente destinata dalla giunta Zingaretti pari a 2 milioni 650 mila euro non era sufficiente. Durante quest’ultimo periodo si è creata una forte sinergia con il presidente Rocca, il direttore Urbani, il dottor Ridolfi e la manager Cenciarelli per trovare una soluzione. Su mio sollecito, il presidente Rocca ha dato disposizioni alla Direzione regionale Salute di autorizzare il direttore generale dell’Asl di Latina, Sabrina Cenciarelli, a provvedere alla spesa per la realizzazione della terza ala della Casa della Salute di Aprilia per un importo pari a 3.975.000 euro (quindi ben 1.325.000 euro in più dello stanziamento iniziale). La terza ala sarà dunque portata a termine”.

LA RELAZIONE DEL TDM PER IL 2024

Ma la terza ala non basta. La relazione annuale del Tdm dimostra come c’è ancora tanto da fare per la sanità pubblica apriliana. Al di là della carenza degli spazi, c’è il tema, cronico e lamentato da diversi anni, della penuria dei medici. Rispetto al 2023 sono calate le ore mensili di attività sanitaria in pressoché tutti gli ambulatori. I casi più evidenti sono segnalati in odontoiatria che dalle 76 ore a mese del 2023, si è passati alle 22 del 2024; oculistica passata da 264 a 246, ginecologia passato da 38 a 22, medicina dello sport da 24 a 20, chirurgia e urologia ridotta da 72 a 68 ore al mese. Cali importanti anche in medicina legale ridotta in un anno da 140 ore al mese a 102, pneumologia passata da 128 ore a 28, diabetologia da 128 a 124 e neurologia da 56 a 52. Potenziati solo pochissimi ambulatori, tra i quali psicologia clinica e otorinolaringoiatria. Ma anche i potenziamenti si scontrano con l’assenza di strumentazione che se si rompe o è vecchia, non è sostituita subito. “Alla cronica mancanza di spazi –si legge nella relazione del 2024- si aggiunge una non risolutiva manutenzione di locali ed impianti. In inverno in alcuni locali si soffre il freddo a causa di circa 20 elementi riscaldanti fuori servizio da anni. In estate c’è un caldo eccessivo, soprattutto nella zona del Cup, dove batte il sole tutta la mattina ed i vetri, nonostante le promesse, non sono mai stati schermati”. Non si dotano i laboratori e gli specialisti degli strumenti di base rotti o obsoleti. Dall’9 maggio 2024 l’ambulatorio di otorinolaringoiatria ha richiesto due pinze auricololari per tappo cerume e 8 divaricatori nasali. L’ambulatorio oculistico manca di lenti”.

LA CARENZA DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

Con circa 75 mila residenti, ad Aprilia sono assegnati nel 2024 39 medici di medicina generale e 10 pediatri. Tutti i medici di Aprilia sono stati invitati ad aumentare il massimale dei pazienti, fino a mille 800 con conseguenze sull’effettivo accesso alle cure mediche. “Il tempo a disposizione del cittadino bisognoso di cure –riporta la relazione- ma anche di avere un rapporto di fiducia con il proprio medico, di essere seguito ed ascoltato, si restringe sempre di più”. Per il Tdm, secondo i dati della Fimmg, ogni medico di medicina generale non dovrebbe avere più di mille pazienti. “Le cause della carenza di personale medico –scrive il Tdm- vanno riferite a mancanza di programmazione nel ricambio dei medici (pensione, trasferimenti, ecc.) numero di accesso chiuso, insufficiente, per le facoltà di Medicina e Chirurgia, normative di concorsi e regolamenti non aggiornate”. Per il Tdm serve inoltre aumentare l’organico del Consultorio e del Centro di Salute Mentale. Un capitolo a parte merita il Tsmree, destinato alla diagnosi e a percorsi riabilitativi dei disturbi in età inferiore ai 18 anni. Il Tdm scrive: “risultano insufficienti per numero di ore degli specialisti sia delle visite sia dei trattamenti. Nel corso del 2024 è continuato l’esodo di tutte le figure professionali sanitarie del TSMREE. Essenzialmente si tratta di sanitari assunti come partite Iva o con contratti a tempo determinato, anche di pochi mesi, che lasciano per andare dov’è offerta loro continuità e stabilità. Tale situazione ha determinato addirittura all’inizio dell’anno e fino a metà febbraio, la chiusura dell’ambulatorio per l’accoglienza e la prima valutazione del bambino a causa della mancanza del logopedista, dello psicologo e dell’infermiere. Si chiude l’anno, incredibilmente, con l’assenza dell’unico neuropsichiatra rimasto. Come sia possibile far vivere i genitori di tanti bambini e ragazzi che necessitano di cure adeguate e costanti in questa situazione con l’angoscia che, se non si interviene in tempo, i loro figli porteranno per tutta la vita la conseguenza del mancato supporto sanitario”.

TSMREE: IL GRIDO D’ALLARME DELLE FAMIGLIE

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera firmata da alcune famiglie apriliane:

Sabato 29 marzo 2025, durante il sit-in organizzato da Cittadinanza Attiva – Tribunale dei Diritti del Malato, un gruppo di familiari ha espresso stupore e preoccupazione per la situazione della sanità pubblica locale. In particolare, mentre si continua a discutere della mancanza di spazi per la Neuropsichiatria Infantile, il Day Service oncologico e altri servizi essenziali, ci si chiede se sia stata effettuata un’adeguata valutazione dell’uso degli spazi attualmente disponibili. Molti di questi, infatti, restano inutilizzati nel pomeriggio.

Turni e personale: una gestione da rivedere?

Come si giustifica la presenza di operatori che lavorano prevalentemente solo al mattino? Sono stati forse assunti con contratti che prevedono esclusivamente il turno mattutino? È corretto rivendicare la realizzazione di una terza ala, promessa da tutte le forze politiche durante le campagne elettorali, senza prima garantire la presenza di personale qualificato nell’attuale struttura?

Nel caso specifico della Neuropsichiatria Infantile, la situazione è particolarmente critica: la maggior parte degli operatori ha contratti a tempo determinato o con partita IVA, e manca una vera équipe di base. La figura del neuropsichiatra, essenziale per diagnosi precoci, certificazioni e coordinamento del servizio, è assente da dicembre 2024.

Ecco la composizione attuale del personale:

1 psicologo a tempo pieno e indeterminato

2 psicologhe con partita IVA (20 ore settimanali ciascuna)

1 assistente sociale a tempo pieno e indeterminato

1 neuropsicomotricista a 12 ore settimanali con partita IVA

1 neuropsicomotricista a tempo pieno e indeterminato (divisa tra Aprilia e Latina)

2 neuropsicomotriciste con partita IVA (25 ore settimanali ciascuna)

1 logopedista con partita IVA (40 ore totali, di cui 18 ad Aprilia e le restanti tra Latina e Priverno)

1 terapista occupazionale a tempo pieno e indeterminato (da 4 mesi, diviso tra Aprilia e Latina)

1 infermiere assunto con contratto part-time e legge 104

Di fronte a questi numeri, è evidente che la “coperta è troppo corta” per garantire un servizio adeguato.

Uno sportello insufficiente e famiglie abbandonate

Un ulteriore disservizio riguarda lo sportello di accoglienza e orientamento per le famiglie, aperto solo una volta alla settimana. Questo servizio dovrebbe essere quotidianamente disponibile per rispondere alle necessità delle famiglie, che si trovano spesso a dover comunicare esclusivamente via email.

Nel territorio di Aprilia ci sono circa 140 bambini con diagnosi di Disturbo del Neurosviluppo, la maggior parte seguita privatamente o in strutture convenzionate. Per i Disturbi dell’Apprendimento, invece, l’unica opzione resta il settore privato. Questo significa che molte famiglie, prive di risorse economiche, sono costrette a rinunciare alle terapie, privando i bambini delle opportunità di recupero. Inoltre, ci sono molti casi in cui il disagio infantile non viene compreso né dalle famiglie né dalla scuola, aggravando ulteriormente la situazione.

Sanità pubblica dimenticata: è ora di agire

Aprilia si trova ad affrontare due problemi fondamentali:

-Una sanità pubblica ignorata da anni, con politici di ogni schieramento che non hanno mai affrontato seriamente il disagio socio-sanitario dei cittadini, violando l’articolo 32 della Costituzione (tutela della salute come diritto fondamentale).

-Un servizio di Neuropsichiatria Infantile smantellato, prima con la mobilità del personale e poi con la destinazione dei locali ad altri servizi, trasformando la “Casa della Salute” in una scatola vuota.

Negli ultimi anni, si è cercato di ricostruire il servizio e di offrirgli la giusta valorizzazione, ottenendo spazi più accoglienti. Tuttavia, la mancanza di personale qualificato rende tutto inutile. La Neuropsichiatria Infantile dovrebbe essere il punto di riferimento tra famiglie, scuola e sanità, garantendo supporto sin dall’asilo nido fino alle scuole superiori, offrendo assistenza ai docenti e sostegno alla genitorialità.

Un appello alle istituzioni: basta promesse, servono azioni concrete

Ad Aprilia, tutto questo è ancora un sogno. Chiediamo con forza il potenziamento del servizio con l’assunzione di personale stabile e qualificato. È necessario un impegno serio e continuo da parte della politica locale, dell’Azienda Sanitaria di Latina e della Regione Lazio.

Non possiamo più accettare che la salute dei nostri bambini venga discussa solo durante le campagne elettorali! È il momento di agire. Ora!

Lettera firmata