SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO

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LANFRANCO PRINCIPI PER IL CENTRODESTRA – LUANA CAPORASO PER LE CIVICHE                                        La battaglia tra due “corazzate” per contendersi l’eredità di Antonio Terra

di Riccardo Toffoli

Sono giorni di fuoco per la politica apriliana. E come tutte le settimane precedenti la presentazione delle candidature, liste, politici, movimenti sono risucchiati nel vortice degli incontri per le alleanze. Mamì è il bar in cui si incontra la candidata civica Luana Caporaso. A pochi passi, al bar Orchidea nella stradina interna, il candidato in pectore del centrodestra Lanfranco Principi dà i suoi appuntamenti. E così, una via via di politici in queste ore si spostano da un bar all’altro, per conoscere, capire, tentare di strappare da entrambi maggiori rassicurazioni. Poi c’è il bar Blanco dove si tentano le strade degli accordi trasversali tra liste, si lanciano proposte azzardate e si mastica più la politica ruspante. Infine c’è il sindaco Terra che è tornato nel pieno del suo vigore politico, riemerge quel carattere combattivo che conoscevamo dal 2005 e che con la carica di sindaco ha imparato ad ammorbidire. La sua esperienza, le sue conoscenze, i suoi oltre 10 anni di mandato gli ritagliano un ruolo pressoché autonomo in tutti i tavoli. Del resto dalla “sua” scuola arrivano i due candidati sindaco che si contenderanno la guida della città. Salvo colpi di scena, che ricordiamo sempre nella politica possono succedere e spesso succedono, al momento in cui andiamo in stampa le due “corazzate” si apprestano ad ufficializzare le candidature a sindaco. Il centrodestra dovrebbe andare compatto sul nome dell’ex vicesindaco della giunta Terra, Lanfranco Principi nome in carico a Forza Italia. Le “civiche” hanno scelto Luana Caporaso l’attuale assessore ai lavori pubblici. Poi c’è l’outsider certo che è Angelo Casciano, pronto a scendere in campo con tre liste. Infine c’è il Movimento 5 Stelle che aspetta ancora il simbolo e il gruppo della sinistra che con molta probabilità tenterà un polo autonomo. Questo è in linea di massima il quadro che si sta delineando al momento in cui andiamo in stampa. Se questo è, e se non si ci sarà un terzo polo abbastanza consistente come lo è stato nel 2018 quello di Giorgio Giusfredi, il ballottaggio non è per nulla scontato. Il centrodestra cercherà in tutti i modi di scongiurare il ballottaggio che ad Aprilia lo ha visto sempre perdente. Prima con Ilaria Bencivenni che al ballottaggio perse contro Domenico D’Alessio nel 2009 e poi con Domenico Vulcano che perse nel 2018. Gli scenari politici semplificati, rischiano di portare gli schieramenti al 2005 quando il centrodestra vinse al primo turno con Calogero Santangelo contro Mario Stradaioli. Le liste del centrodestra nella storia recente di questa città sono del resto sempre state le più forti. Queste consultazioni sono importantissime per il futuro della città e rimarranno alla storia. Nel 2009 Domenico D’Alessio si impose contro tutti i pronostici alla guida di una coalizione civica che estrometteva i partiti di destra e di sinistra dal governo della città. Con la conclusione del secondo mandato di Antonio Terra, si chiude un ciclo. Le “civiche” saranno in grado di rigenerarsi e battere la “corazzata” del centrodestra scesa in campo con la forza trainante del governo nazionale e regionale? Le civiche sanno che si apre una nuova stagione anche per loro. Il centrodestra sa che può essere l’ultima occasione per tornare al governo della città con il solito schieramento di truppe. E la battaglia è tutta aperta.

IL CENTRODESTRA: VERSO LA CANDIDATURA DI LANFRANCO PRINCIPI                 La scelta del candidato sindaco del centrodestra passa attraverso i tavoli regionali e provinciali dei big del tridente Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Una riunione di sabato 18 marzo ha placato i mal di pancia scoppiati all’interno dei tre partiti sulle poltrone prima della giunta regionale poi dei candidati delle tre città più importanti che andranno al voto i prossimi 14 e 15 maggio: Aprilia, Latina e Terracina. Pare che l’accordo si sia trovato su questa spartizione: Aprilia a Forza Italia, Latina a Fratelli d’Italia e Terracina alla Lega anche se il nome in questo caso deve essere condiviso con FdI, ovvero Nicola Procaccini. Ufficialmente però l’accordo non si è chiuso e serve un nuovo passaggio nel tavolo dei vertici provinciali che, questo sì, hanno dovuto adeguarsi all’ordine imposto dal nazionale: il centrodestra si presenterà unito in tutte le più importanti città della provincia. Il nodo riguarda Latina dove Fratelli d’Italia è pronta a far scendere in campo Matilde Celentano ma Forza Italia, ovvero Claudio Fazzone, non è disposta a cedere tanto facilmente. Se fino alla scorsa settimana una possibile rottura era nell’aria, con le ultime direttive nazionali i toni si sono placati. Salvo ulteriori colpi di scena dell’ultimo minuto, Lanfranco Principi già la prossima settimana (martedì 21 marzo) potrebbe avere l’ufficialità della candidatura. Sarebbe appoggiato dalle liste del centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, Unione Civica, Ama e la lista civica del candidato sindaco. Non ci sarà forse l’Udc sulla quale pesa il veto di una parte del centrodestra apriliano ma non del candidato sindaco. Lanfranco Principi è stato sempre uomo di Forza Italia. Si è avvicinato alla maggioranza Terra negli ultimi anni ricoprendo fino al 2017 l’incarico di amministratore unico dell’Asam e poi, dal 2018, di vicesindaco e assessore alle finanze della seconda giunta Terra. A dicembre, insieme alla sua lista Unione Civica, ha optato per lo strappo, uscendo dalla maggioranza. Il suo nome non era stato messo sul tavolo dei possibili candidati a sindaco per la maggioranza civica.

LE CIVICHE: VERSO LA CANDIDATURA DI LUANA CAPORASO                                Nelle “civiche” si va verso l’ufficializzazione della candidatura dell’attuale assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso. La maggioranza “civica” si presenterà agli elettori completamente cambiata. Non ci saranno pezzi determinanti quali appunto Unione Civica che bilanciava gli equilibri politici ora protesi nel campo del centrosinistra quasi del tutto fagocitato. Non c’è neanche Piazza Civica, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto e forse neanche una parte di Forum che fa riferimento al capogruppo Vittorio Marchitti. Ci sono comunque nuovi ingressi, tra questi le liste gravitanti nel centrosinistra Movap, Azione e il Pd che si presenteranno però con veste civica. Un documento, chiamato da tutti “il documento Spallacci”, firmato ormai da tutte le liste, ha messo nero su bianco una sorta di rivoluzione interna: niente incarichi amministrativi a chi li ha già svolti in questa consiliatura. Il “rinnovamento” deve passare anche per l’attuale sindaco il quale non può mettere “cappelli” politici su candidature, movimenti e accordi e non può neppure mettere il suo nome sulla sua lista.

IL MOVIMENTO 5 STELLE E IL TENTATIVO FALLITO DI UN TERZO POLO                  Nelle case dei meetup apriliani c’è fermento e attesa. Le cose però, si sono abbastanza complicate negli ultimi giorni. L’equilibrio raggiunto tra i vari gruppi che si ipotizzava sul nome dell’attivista Andrea Ragusa sembra infranto e di nuovo i gruppi non riescono a trovare un accordo. Al momento in cui scriviamo, la situazione è complessa e i gruppi rischiano di non ottenere il simbolo neanche questa volta. Sono 10 anni che gli attivisti apriliani non riescono a prendere il simbolo del partito per le elezioni comunali. Se perdono il treno anche questa volta, la strada per loro sarà molto in salita. Nelle scorse settimane c’è stato un tentativo di un gruppo di trovare l’accordo con Piazza Civica (Laurenzi-Ruberti) sulla candidatura a sindaco di Monica Laurenzi. Ma questo tentativo si è scontrato con i più puri del movimento i quali non sono disposti a candidare persone “estranee” al Movimento. Fatto sta che per ora la situazione è in stallo.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                              Non è escluso che il gruppo possa non appoggiare Luana Caporaso e andare verso Principi  TERREMOTO IN FORUM: SI DIMETTE IL DIRETTIVO VICINO A VITTORIO MARCHITTI

Vittorio Marchitti aveva fatto un passo indietro nella candidatura a sindaco della maggioranza civica, ma evidentemente il differend Marchitti-Caporaso per la candidatura a sindaco delle “civiche” era solo la punta di un iceberg interno a Forum destinato ad emergere di lì a poco. Il terremoto, infatti, è scoppiato il 9 marzo quando una gran parte del direttivo ha rassegnato le sue dimissioni. Era il 27 novembre 2021 quando il sindaco Antonio Terra all’ex Claudia inaugurava orgoglioso il nuovo direttivo della lista Forum, quello che avrebbe fatto di Forum la prima lista per voti ad Aprilia. Il sindaco si presentava con un vero e proprio esercito di professionisti, volti più o meno conosciuti della politica apriliana e volti nuovi ma conosciuti in città. Era l’anno in cui la coalizione civica era al suo pieno splendore e sembravano non esserci alternative politiche. La lista Forum è stata fondata nel 1998. Era un periodo storico completamente diverso da oggi ma lo spirito iniziale continua a rimanere: scollarsi dai diktat dei partiti per perseguire solo il benessere della città. Forum non è stata la prima lista civica. Nel 1995 nacque la lista civica Aprilia Domani di cui è espressione storica Bruno Di Marcantonio. Ma è certamente la lista di Antonio Terra e che lui stesso ha coltivato fino alla presentazione ufficiale di novembre 2021. 8 componenti del direttivo il 9 marzo hanno ufficializzato le loro dimissioni. Si legge nel documento una “sfiducia” verso una politica che parla solo di voti e che non lascia spazio alle idee dei nuovi, di coloro che si affacciano con entusiasmo e che vengono puntualmente “ignorati” nelle proposte e nelle idee. Pesa senza dubbio il differend tra Vittorio Marchitti e Luana Caporaso. Il primo era il più gettonato come successore di Antonio Terra. Poi il tempo ha convinto le liste “civiche” a preferire l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso. Marchitti è tra i fondatori della coalizione civica ai tempi di Domenico D’Alessio. È stato assessore alle attività produttive e nell’ultima consiliatura è stato capogruppo di Forum in Consiglio comunale. Luana Caporaso era invece la pupilla di Domenico D’Alessio. Entrata in Consiglio con lui, ha proseguito la sua attività in Forum e ora è assessore ai lavori pubblici. Entrambi in Forum ma entrambi con percorsi diversi. Il gruppo dimissionario è sicuramente più vicino a Vittorio Marchitti che è a sua volta in minoranza rispetto al gruppo consiliare. Anche se anche il giovane consigliere Francesco Grasso ha lasciato intendere anche lui qualche disappunto, specialmente sulla metodologia con cui è stato scelto il candidato sindaco. Vittorio Marchitti e a ruota il gruppo potrebbero non rimanere nella coalizione civica e avvicinarsi a Lanfranco Principi. Sul da farsi però, si deciderà in settimana, mentre noi andiamo in stampa.

IL DOCUMENTO DELLE DIMISSIONI – “All’alba di una campagna elettorale che si preannuncia molto difficile e dai tempi stretti, a nostro avviso, sarebbe servito lavorare per tempo ad un progetto politico rinnovato e al passo con i tempi che cambiano velocemente. Purtroppo, dalle riunioni interne del Movimento e dalle ultime riunioni di maggioranza, è apparso tristemente chiaro come il livello del dibattito sia ormai sceso qualitativamente ai limiti di una propaganda banale degli alfieri del bene contro il male. Il direttivo, di cui facciamo parte ormai da 2 anni, è stato creato con donne e uomini, giovani preparati e mossi dalla voglia di dare voce alle proprie idee; da persone impegnate ad ascoltare le necessità del territorio, al fine di aiutare gli amministratori nella risoluzione dei problemi dei cittadini. Questo nostro impegno è stato invece ignorato dalla maggior parte delle figure del movimento interne all’amministrazione, che in questi anni ci hanno dimostrato che la nostra voce non conta. Ancor di più, dopo la nostra chiara richiesta di essere resi partecipi di un dibattito politico atto ad indirizzare il movimento e poi la maggioranza su alcune tematiche e sul metodo per decidere una candidatura a primo cittadino quanto più condivisa e qualificata possibile, Sindaco e Presidente del Consiglio, in riunione, ci hanno trattato come dei “dilettanti della politica” che “non devono interloquire senza mandato” perché noi a differenza loro “non abbiamo alcuna presa, non abbiamo i voti”. L’Assessora ai Lavori Pubblici invece potremmo dichiararla “non pervenuta”. Abbiamo avuto il piacere di ascoltarla forse mezzo minuto in riunione, ma mai ha preso in considerazione una delle istanze che abbiamo raccolto tra i cittadini. Questa è la dimostrazione chiara del fatto che il nostro apporto sia intellettuale che di impegno sul territorio sarebbe stato utile, fin dall’inizio, solo nelle fasi di campagna elettorale, come fossimo “soldati” o “carne da macello” da lanciare in quella che il Sindaco ha testualmente definito, impropriamente, come una “guerra”. In virtù di tutto questo emerge sempre di più come il dibattito non sia stato portato avanti alla luce del sole con un nostro coinvolgimento effettivo, se non in una “fittizia” fase finale in cui ci è stata richiesta l’espressione di una preferenza nei due nomi del possibile candidato sindaco. Tali nomi ci sono stati presentati senza aver mai avviato un dibattito interno tipico di tutti i movimenti/partiti di stampo democratico. Nonostante la decisione del Capogruppo di Forum, di non rendersi disponibile alla candidatura per mancanza di metodo, la nostra preferenza era ricaduta su di lui e, seppur maggioritaria nel direttivo, non è stata assolutamente tenuta in considerazione, anzi è risultata scomoda fin dall’inizio. Anche all’interno della maggioranza è emersa da subito una assoluta mancanza di dibattito politico sulla visione della Città e sulle figure da scegliere. Le argomentazioni emerse in ordine sparso a titolo personale sono apparse del tutto prive di analisi politica, che mai è approdata sul tavolo. Una tale assenza di stile lancia un messaggio chiaro al cittadino: le idee non contano, la passione e l’impegno non contano, l’importante è avere voti. L’importante è mettersi a disposizione anche in assenza di un metodo condiviso, l’importante è essere funzionali ad uno schema preconfezionato. Noi di questo messaggio non vogliamo essere complici! La cosa più grave e sconfortante è che tale messaggio irrompe in un’attualità che vede l’impegno politico e la sensibilizzazione verso la “cosa comune” ai minimi storici, dove è sempre più complicato coinvolgere ed appassionare le persone verso la politica. Emerge invece che qualcuno all’interno del Forum, arrogantemente, ritiene opportuno relegare all’inutilità, sottotraccia, un gruppo di persone impegnate, che vengono interpellate solo a piacimento. Per questo motivo decidiamo di dimetterci dal direttivo del Movimento Forum per Aprilia, senza offendere oltre la nostra autonomia di pensiero perché qualcuno ci sottovaluta e crede che abbiamo bisogno di essere “aizzati” per dire la nostra. Niente di più falso! Siamo consapevoli di aver portato avanti il nostro compito con una forte umiltà, accompagnata dalla voglia di essere protagonisti e non semplici spettatori, o peggio, pedine. Resta ferma in noi la convinzione che possiamo ancora fare la differenza con le nostre idee e che questa mancanza di una visione, non ha fermato la nostra voglia di spenderci per il bene comune e per questa Città che tanto amiamo”. Il documento è firmato da: Simone Aversano, Chiara Buscalferri, Nicola Stornello, Roberto Galasso, Riccardo De Monaco, Marco Imparato, Raffaella Porta e Marco Sacchetti.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                           Prevede, tra i vari punti, l’impossibilità di ottenere incarichi amministrativi a chi già li ha avuti in questa consiliatura                                                                                             IL “DOCUMENTO SPALLACCI” PROVA A INNOVARE LA MAGGIORANZA                Mauro Fioratti Spallacci con questo documento torna a pieno diritto nella maggioranza “civica”. Lui: “Non avrei mai fatto il salto della quaglia”

Oltre a Vittorio Marchitti a scalpitare nella maggioranza “civica” era anche Mauro Fioratti Spallacci. Ex assessore ai lavori pubblici nella prima giunta Terra, ora capogruppo della storica lista civica Aprilia Domani. Insieme con Bruno Di Marcantonio, una delle liste fondanti la coalizione civica di D’Alessio. Fioratti Spallacci ha anche lui lamentato diversi problemi interni. Nelle ultime settimane si parlava persino di una raccolta di firme per far cadere Terra prima della scadenza naturale e si facevano alcuni nomi interni alla maggioranza tra cui il suo. Ma le iniziative sono state smentite dai fatti e lui stesso ci tiene a ribadire: “Il mio percorso politico è sempre stato chiaro ed è storico. Quindi se non si fosse arrivati ad una conclusione favorevole, saremmo rimasti a casa. Non avremmo certo fatto il salto della quaglia”. Però i malumori ci sono stati e, visto il carattere, neppure tanto taciuti. Spallacci, però, tra una battuta poco velata e un colpo di gomito, ha lavorato per trovare una soluzione condivisa all’interno della maggioranza e ci è riuscito. Lunedì 13 marzo mentre la riunione di maggioranza dava il pieno appoggio alla candidatura a sindaco di Luana Caporaso, Fioratti Spallacci ha letto un documento politico che punta a rinnovare la coalizione civica nel merito e nel metodo. Il documento è stato accolto favorevolmente dalle liste di maggioranza e nella successiva riunione di venerdì 17 marzo, le stesse liste hanno deciso di farlo proprio come un documento politico comune sottoscrivendolo. Il documento non si sottrae da alcune critiche. “Siamo pienamente consapevoli che il clima cittadino –si legge nel documento- non ci trova avvantaggiati causa riconducibile ad un forte ritardo nella scelta del candidato sindaco e nella composizione delle forze che appoggiano questo schieramento politico, causa riconducibile ad una pessima lettura amministrativa e ad una ancor peggio condizione gestionale degli accordi e alleanze nel civismo cittadino”. I punti di svolta per il rilancio della coalizione sono sei. Tra questi i più significativi sono il primo e il terzo: il ricambio delle persone che andranno a ricoprire gli incarichi amministrativi e il fatto che il sindaco sia di riferimento della lista a cui appartiene e che quindi conta nel riparto degli incarichi successivi. Un altro “veto” non scritto, riguarda il nome di Terra nella lista civica che prende il suo nome. “Si tratta di alcuni punti che servono a rilanciare la maggioranza civica –ci dice Mauro Fioratti Spallacci- e grazie a questi abbiamo ritrovato un nuovo equilibrio interno”.

 I SEI PUNTI DEL “DOCUMENTO SPALLACCI”

  • Il candidato sindaco appoggiato e portato da tutta la coalizione rimarrà per la spartizione delle successive cariche istituzionali ed amministrative come appartenente alla lista originaria al fine di ampliare maggiormente l’esecutivo a più schieramenti politici.
  • Tutte le liste che avranno rappresentanza in Consiglio comunale saranno rappresentate nella giunta comunale ed eventualmente nelle presidenze delle Società a partecipazione comunali.
  • Gli incarichi futuri istituzionali e amministrativi saranno ripartiti tra le liste rappresentate in Consiglio comunale in virtù del peso riportato nelle elezioni, con nuove personalità al fine di creare un totale ricambio gestionale della macchina amministrativa.
  • Le figure per le cariche istituzionali e amministrative indicate dalle liste, saranno a scelta del Sindaco e dovranno essere altamente qualificate nei settori loro assegnati e dovranno avere una notevole capacità relazionale con i dirigenti e i funzionari comunali.
  • I grandi temi che si affronteranno durante la consiliatura, ambiente, urbanistica, opere pubbliche, impatto sulla città dovranno essere discussi dall’intera coalizione e confrontati ove necessario con le categorie di settore presenti in città.
  • Il programma elettorale trasmesso all’esterno dovrà essere redatto in modo sintetico e di facile comprensione senza fronzoli o lungaggini.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                          Inaugurato il point elettorale in piazza Roma                                                                    LA DC APRILIA VERSO LE “CIVICHE” CON APRILIA TRICOLORE                                    Daniele Amore: “Bisogna mantenere il contatto con le persone”

La DC Aprilia inaugura il suo point elettorale sabato 11 marzo in piazza Roma, al centro della città e il sabato successivo ufficializza il suo ingresso nella coalizione civica. Nelle consultazioni comunali la Dc Aprilia assumerà però una veste civica e si chiamerà Aprilia Tricolore. Il nuovo movimento politico nasce dalla fusione di un gruppo originario fondante nel luglio 2022 e un gruppo che esce da Ama, dopo la virata nel centrodestra di Roberto Boi. Il gruppo è rappresentato quindi da Andrea Baldazzi, Antonio Pasqualone e Pasqualino Pugliese. Attualmente lo scudo crociato è presente ad Aprilia in tre realtà politiche: la prima è quella di Angelo Casciano che la presenterà nuovamente nelle prossime elezioni, la seconda è quella dell’Udc nel centrodestra (ma non è detto che presenterà la lista) e questa realtà nata da poco ma che ha tanta voglia di fare. “Abbiamo strutturato un percorso politico che ha ampio respiro –ci dice Daniele Amore, responsabile della comunicazione della lista- e che guarda alle prossime tappe politiche. A livello locale abbiamo optato per una soluzione civica, Aprilia Tricolore, che andrà insieme alla maggioranza civica”. Per il nuovo movimento che si rifà ad una tradizione politica storica, il primo obiettivo è ritrovare il contatto con i cittadini. “Abbiamo volutamente aperto il point nel pieno centro città –ci spiega Amore- perché il contatto tra politica e cittadini deve continuare a rimanere costante. I politici si vedono solo al momento delle elezioni e poi spariscono. Per noi non è questa la politica. Ognuno di noi ha un lavoro e per noi la politica è una passione. Siamo tutti apriliani e bisogna essere presenti sul territorio. Abbiamo dei progetti e siamo pronti a condividerli per il bene della città con tutte le forze politiche”. La scelta è caduta sulle “civiche” perché sono quelle che hanno saputo ascoltare e far propri alcuni punti programmatici. “Abbiamo trovato nella maggioranza civica un orecchio attento ai nostri programmi –ci continua Amore- Abbiamo dei punti chiari per la città, si tratta di pochi punti ma importanti. Ci è piaciuto il modo con il quale ci siamo confrontati con Luana Caporaso. Lei è molto pratica. Vuole inserire nel programma elettorale solo impegni che poi si possono effettivamente mantenere. Per noi rimane prioritario un impegno incisivo sulle periferie. Vorremo aprire anche uno sportello appositamente dedicato per i comitati di quartiere. Quindi lo sport. La mia personale esperienza mi consente di capire quali sono le problematiche delle associazioni sportive apriliane che non si risolvono con la costruzione del palazzetto. Servono soluzioni più incisive e noi siamo disposti a dare il nostro contributo con idee e proposte per la città”.

LE OTTO LISTE DI APPOGGIO A LUANA CAPORASO – Attualmente sono otto le liste civiche di appoggio a Luana Caporaso: Aprilia Domani, L’Altra Faccia della Politica, Forum per Aprilia, la Rete dei Cittadini, la lista Terra, Aprilia Bene Comune (unisce Movap e Terzo Polo), una lista civica per Azione, la lista del candidato sindaco. Mancherà con molta probabilità la “gamba destra”. I nomi di politici di area centrodestra saranno sparsi tra le liste civiche.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                        Alessandro Cosmi (segretario locale Pd): “Un percorso chiaro e definito all’interno del partito”                                                                                                                          IL PD ENTRA NELLE CIVICHE MA SI PRESENTERA’ IN UNA LISTA CIVICA                           “Una scelta nuova rispetto al passato che ci fa uscire dall’isolamento”

Il Pd entra nella maggioranza civica. Una decisione storica. Nel 2009 il Pd si presentò come alternativa al progetto civico di Domenico D’Alessio ma il sindaco aveva preso l’impegno di ricostruire il centrosinistra apriliano logorato dai tempi di Gianni Cosmi sindaco. La prematura scomparsa di Domenico D’Alessio ha fatto naufragare il progetto. Antonio Terra ha voluto mantenere salda la direzione civica della sua maggioranza e nonostante il corteggiamento del Pd, mai venuto meno in questi 10 anni, Terra non ha mai ceduto. Il Pd non ha voluto rinunciare neanche al simbolo quando nel 2018 appoggiò, e per certi versi lanciò, la candidatura a sindaco dell’ex preside della Pascoli Giorgio Giusfredi. Lo mantenne nonostante si sapesse che in quel periodo storico, il Pd non avrebbe avvicinato elettori e simpatizzanti su una candidatura spendibile da più parti politiche. Questa volta invece, il Pd è pronto a lasciare a casa la sua identità e ad abbracciare il percorso civico. Neanche le primarie che hanno incoronato Elly Schlein alla guida del partito hanno “tentato” il gruppo dirigente sulla possibilità di costruire un terzo polo, magari con il Movimento 5 Stelle. Anche se questa possibilità era nell’aria e ci si è provato, a frenare l’ipotesi e gli incontri ha pesato la situazione del M5S apriliano che ancora non ha ottenuto il simbolo e i tempi purtroppo sono stretti. La direzione comunale si è riunita sabato 11 marzo e ha accolto la proposta di un’alleanza con il mondo civico. Il Pd confluirà quindi in una lista civica ancora da definire e su cui si sta lavorando in queste ore. “Gli ultimi mesi sono stati di continui contatti e incontri con le altre forze del centrosinistra politico e civico apriliano –si legge nella relazione del direttivo- dopo anni di incomprensioni è iniziato un dialogo fatto di capacità di ascolto e ricerca dell’unità”. Ad accelerare un avvicinamento “i fatti delle ultime settimane, prima il condividere la difficile campagna elettorale per le elezioni regionali, poi la partecipazione di tanti esponenti del civismo apriliano alle nostre Primarie del 26 febbraio scorso, uniti al fatto che negli ultimi anni c’è stata una naturale convergenza su molti temi che hanno segnato l’agenda politica cittadina, dalla difesa del territorio e dell’ambiente, un idea comune sullo sviluppo della città anche grazie ai fondi del PNRR”. “Rispetto a qualche anno fa, la situazione ad Aprilia è cambiata, si è evoluta. –continua la relazione- La coalizione civica che si appresta a terminare questa consiliatura, non è più la stessa di qualche anno fa. Negli anni scorsi, ad  Aprilia, come in altre città della nostra provincia e della nostra regione il civismo si era affermato come forza di cambiamento, questo fatto ha evitato che si insediassero in quelle realtà amministrazioni comunali orientate a destra; il civismo, ha raccolto insieme sfiducia e voglia di partecipazione, e il fiorire e il rafforzarsi dell’esperienza civica è stato il sintomo della crisi dei modelli rappresentativi tradizionali, incarnati dai partiti, questa crisi ha colpito sia il campo progressista che la destra. E’ del tutto evidente che l’evolversi della situazione politica nazionale e la condivisione di idee e valori e precisi passaggi programmatici a livello locale, abbiano contribuito a creare tutti i presupposti necessari a fare questo passo, ed è essenziale, mettere insieme le proprie storie e punti di forza affinché si possa creare un nuova alleanza civica plurale, in grado di aggregare insieme realtà politiche e associative intorno alla stessa visione di città. Una città che vuole essere inclusiva, sostenibile e a misura di giovani”. “Ad Aprilia d’altronde –continua il documento- l’innesto di personalità e formazioni già riconducibili al nostro campo (i consiglieri Giovannini, Giusfredi e Zingaretti) e il naturale evolversi negli ultimi anni, di rapporti tra l’amministrazione e il centrosinistra di governo sia a livello provinciale che regionale, ha portato a rendere più facile una convergenza tra di noi. Altre forze civiche come Movap e 3° Polo e politiche come Azione, Italia Viva ed Europa Verde, sono già, a vario titolo dentro l’alleanza, noi che siamo stati coinvolti in 2 campagne elettorali ed in un faticoso percorso congressuale che ha portato all’elezione di Elly Schlein alla guida del nostro partito, ci siamo mossi con più cautela, consapevoli delle difficoltà, delle resistenze ma con la convinzione che ci sia bisogno di confrontarci seriamente tra di noi, anche aspramente. Stiamo facendo una scelta nuova rispetto al passato, portandola a compimento usciremo da una stagione troppo lunga di isolamento e di debolezza che ci ha visto soccombere in troppe elezioni amministrative”.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                           Roberto Boi: “Il civismo è troppo sbilanciato a sinistra. Un modo di fare che non ci permette di dialogare”                                                                                               AMA NEL CENTRODESTRA: PRONTA LA LISTA TRA NUOVE LEVE ED EX AMMINISTRATORI                                                                                                     “La maggioranza civica sembra un ducato. C’è il duca e poi tutta una serie di vassalli e vassalletti”

Era aprile del 2022 quando nasceva Ama, Alternativa Moderata Aprilia. L’intento era quello di creare un polo moderato, alternativo al civismo ma lontano dai riflettori della politica nazionale. Oggi, ad un anno dalla fondazione del movimento, Ama è a pieno diritto una lista del centrodestra. Vincenzino Palumbo, volto noto apriliano e politico di lungo corso, si è ritirato. Andrea Baldazzi è entrato in Dc Aprilia e ora con la maggioranza civica lancia Aprilia Tricolore. In Ama è rimasto il gruppo che fa riferimento a Roberto Boi, capogruppo in Consiglio comunale e tra i politici apriliani che negli ultimi anni hanno ottenuto più voti e più seguito. È proprio Roberto Boi a dare la virata ad Ama portandola nel centrodestra. Ama è ufficialmente nella coalizione, siede ai tavoli del centrodestra e detta la sua linea. Lo ha fatto ad esempio mettendo un “veto” sull’Udc che attualmente è di fatto congelata. La lista di Ama è una lista “forte” e pressoché già definita. “Ama sta lavorando alla predisposizione della lista –ci spiega Roberto Boi- siamo molto orgogliosi del lavoro e del risultato che questa lista sta prendendo. In lista abbiamo volti giovani e nuove leve accanto ad amministratori di lungo corso. Ma ci tengo a dire che in Ama ci sono cittadini che sono espressione del territorio perché provengono da ogni quartiere periferico della città con professionalità ampie che vanno dalla cultura al sociale”. Tra i nomi spiccano l’ex consigliere Arnaldo Cocilova e l’ex consigliere Bruno De Luca. Oltre ovviamente a Roberto Boi e Francesca Renzi. Ma Roberto Boi tiene a precisare: “Su Vincenzino Palumbo la porta rimane e rimarrà sempre aperta”. “Palumbo ha deciso di seguire un suo percorso personale –ci ha continuato Boi- ma lo dico pubblicamente: per Palumbo la porta di Ama sarà sempre aperta”. La decisione di entrare nella coalizione del centrodestra è emersa durante una serie di incontri. “Abbiamo dialogato con tutti –dice Boi- sia con il centrodestra sia con le forze civiche. Con la maggioranza non c’è stata però una convergenza”. Secondo Boi il motivo è il modo di fare di questa maggioranza. “E’ un modo di fare e un modo di lavorare che non ci appartiene –ci risponde- questa maggioranza sembra un ducato. C’è un duca e poi una serie di vassalli e vassalletti. Questo non è il nostro modo di intendere la politica. Tra l’altro non rappresenta neppure lo spirito della coalizione civica che fu di Domenico D’Alessio”. Boi fa riferimento a due fatti in particolare: al fuoriuscire di diverse liste e all’avvicinarsi progressivamente nel campo del centrosinistra. “Abbiamo assistito in questi ultimi anni –spiega Boi- a continue spaccature nella maggioranza e vorrei sottolineare che non sempre chi esce ha torto. Abbiamo visto uscire Piazza Civica, poi è stata la volta di Unione Civica. Ora Forum è frammentato e una parte si è dimesso. Non ci è parso opportuno dialogare con una maggioranza che ha questo modo di fare. Il secondo aspetto, anch’esso determinante, è che questa maggioranza progressivamente si è sbilanciata a sinistra. E questo orientamento purtroppo non è in linea con il nostro modo di pensare. Mi dispiace per coloro che, pur gravitando nel centrodestra, continuano a rimanere nella maggioranza civica inghiottendo scelte senza dir nulla. Parlo ad esempio dell’Altra Faccia della Politica”.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                              Vincenzo La Pegna: “La scelta del partito sarà condivisa da tutto il gruppo locale”        FRATELLI D’ITALIA UNITA: UN DOCUMENTO UNISCE LE CORRENTI INTERNE                      Una riunione determinante a mettere a tacere gli animi più “ribelli”

E’ sicuramente Fratelli d’Italia il “sole” della coalizione di centrodestra. I risultati nazionali e regionali danno al partito il passaporto per gestire le nuove fasi politiche locali. Il tavolo dei big è aperto a livello provinciale e regionale per la scelta dei candidati ma all’interno del partito locale i mal di pancia ci sono stati e forse ci sono ancora tanto che si è parlato per alcuni giorni di diverse “correnti” interne. E così qualcuno ricorda un episodio ormai “mitizzato” della politica locale ma entrato a far parte della storia della città di Aprilia. A chi contestava il nome del candidato sindaco, Claudio Fazzone avrebbe detto senza mezzi termini e con accento marcato: “Forza Italia è un partito democratico. Forza Italia ha scelto questo candidato. Se non ti sta bene, te ne puoi andare”. Sarà vero? Non si sa ma pare che questo vecchio adagio si stia ripetendo oggi in Fratelli d’Italia: il candidato sindaco di Aprilia è scelto dal partito e quello sarà, per buona pace di chi vorrebbe diversamente. Nelle settimane scorse sono emersi anche nomi alternativi a Lanfranco Principi, sui quali però non c’è stata alcuna ufficialità. E questi nomi sembrano uscire proprio da un’ala interna al partito che di “imposizioni” non ne vorrebbe sentir parlare. Nelle ultime ore i dissidi si sono appianati e il direttivo locale ha approvato un documento che mette fine alle fughe di notizie e ai mal di pancia. “Il documento ribadisce un concetto chiaro che è emerso dalle urne –ci spiega Vincenzo La Pegna- ossia che Fratelli d’Italia è il primo partito sul quale ruota la coalizione del centrodestra. Questo è un dato di fatto e nessuno può mettere all’angolo Fratelli d’Italia. Il secondo punto anch’esso condiviso, è che la scelta del candidato sindaco verrà dal partito e su questa scelta tutto il partito sarà in linea anche chi magari pensa ad altro o preferiva altre figure”. Il che significa una sola cosa: se Lanfranco Principi sarà il candidato, su di lui convergerà tutta Fratelli d’Italia locale che sta già comunque lavorando ad una lista importante in grado di dare anche a livello locale un peso proporzionato a quanto ottenuto nelle nazionali e regionali.

SPECIALE IL GIORNALE DEL LAZIO: APRILIA VERSO IL VOTO                                    Il medico di famiglia ha già schierato tre liste in suo appoggio                                    ANGELO CASCIANO PRONTO A CORRERE DA SOLO                                                      “Sono considerato l’uomo che va contro il sistema”

Angelo Casciano è per ora l’unica certezza della prossima campagna elettorale. Certo i colpi di scena dell’ultimo minuto non possono essere previsti, ma lui appare determinato a giocarsi la sua partita da solo, così come fece nel 2018. Nel 2018 si presentò con la sua Democrazia Cristiana, quasi sconosciuto alla politica e alla città. Oggi il suo nome è molto più conosciuto. La sua storia è andata a finire su tutte le cronache provinciali e regionali. Medico di famiglia, non ha potuto fare il vaccino anti-Covid per problemi di salute certificati. L’ordine dei medici lo ha subito reintegrato con il ripristino della mansione e dell’attività professionale di medico. Si è visto piombare nello studio i Nas e poi si visto dirottare al centro di ascolto di Sabaudia dove non è mai andato. Ha continuato a svolgere la professione senza stipendio per mesi, nonostante non avesse accesso ai ricettari per i suoi pazienti (che non gli sono stati tolti) e nonostante potesse utilizzarli quando era chiamato a sostituire dei colleghi. Poi cambia governo e cambiano le regole. Torna regolarmente nella sua mansione ma continua a lamentare ancora problemi, tra i quali i ricettari. “La situazione non è tornata alla normalità –ci dice il dottor Casciano- ho finito i ricettari e non riesco ad averne altri. Mi dicono che sono finiti. Mi tocca chiamare i colleghi per i miei pazienti, spesso gravi, per una bombola d’ossigeno o altro. Anche lo stipendio non è completo”. Lui comunque va dritto per la sua strada e anche questa volta, ha deciso di scendere in campo. Sarà candidato sindaco con tre liste collegate: la Democrazia Cristiana (il suo storico simbolo), Fiamma Tricolore-Movimento Sociale e la lista di Mariano Amici. “Continuo con il mio progetto –ci dice Casciano- che questa volta ottiene l’appoggio di tre liste, quasi tutte ben definite con nomi conosciuti ed apprezzati in città. Rispetto al 2018 penso di essermi fatto conoscere dai cittadini di Aprilia, sono una persona che va avanti in ciò che crede senza avere timore di esprimere il suo pensiero e le sue idee. Qualcuno mi identifica come un uomo che va contro il sistema. Non sono certo tipo che si ferma di fronte a qualche ostacolo”.